Cacciato dalla porta, il delirante progetto tenta di rientrare dalla finestra, complice la Provincia di Verona. Ma allora, dove andiamo?

I problemi della zona Baldo-Garda non possono essere circoscritti alla viabilità. Questa è solo una delle componenti (e nemmeno la più importante): lo ha sempre detto con chiarezza il comitato NO AFFI-PAI, e lo avevano ribadito i sindaci con il documento mandato in Regione.

Perché allora Provincia di Verona e  Regione Veneto si ostinano a sottolineare solo questo aspetto del problema? I sindaci dell'entroterra dicono che c'è da potenziare il flusso turistico verso quelle zone, quelli del lago che c'è da salvare il salvabile, chi diavolo accontenta questa galleria da Costermano ad Affi?

Nessuno, pare di capire.Tranne ovviamente chi la dovrebbe realizzare. Ma pare anche non ci siano soldi per progetti così ambiziosi. Di sicuro, il progetto non si autofinanzia! Allora rispunta il project financing che sembrerebbe coinvolgere, oltre ai costruttori (che mai hanno pensato di aver perso l'opportunità) anche, così si mormora, Veneto Strade e la Serenissima.

Come finanziare questa 'necessità'? Mettendo a pagamento la solita 450 insieme alle altre tangenziali, perché questo è l'obiettivo politico espresso dal presidente Galan: in futuro la Regione Veneto ricaverà soldi dal traffico.

Nessuno parla di soluzioni di mobilità, tipo parcheggi scambiatori, navette lungo il lago e dall'entroterra. Al posto della galleria di Castion, sarebbe sufficiente un semaforo intelligente all'ingresso del paese. Il costo del ponte per il traffico di marmi a sud di Pastrengo non è giustificato da un distretto sempre più in crisi.

A sentire l'ing. Pellegrini, l'idea della Provincia nel realizzare questa nuova Costermano-Pai  è quella di vietare il traffico sulla gardesana, e limitare la costruzione di nuovi insediamenti edilizi. Quando mai i comuni potrebbero approvare tale ipotesi?

Sempre secondo Pellegrini, il trasporto pubblico non verrebbe utilizzato dalle persone perché non è il momento politico. Negli altri paesi ci sono incentivi per l'uso del trasporto pubblico, ci sono grandi controlli per chi non osserva le limitazioni del traffico e tariffe alte per chi vuole comunque utilizzare certi spazi di riguardo.

Dice sempre l'ing. Pellegrini: "la galleria avrebbe senso se si facessero prima dei ragionamenti sugli obiettivi che si vogliono perseguire per il lago" (forse dimentica l'entroterra?), ma pare che questi ragionamenti su dove vogliamo andare non si riesca a farli parlando la stessa lingua.

E allora, diciamo noi, è meglio scongiurare la possibilità di un intervento costoso, penalizzante in molti modi e per molte aree, è meglio sperimentare prima soluzioni semplici e vedere come va. Non si può rispondere che non si torna indietro. Questo è vero solo a fronte di investimenti ingenti che poi si rivelerebbero assolutamente non risolutivi, non per interventi leggeri, che avrebbero comunque senso.

Le scelte effettuate negli altri ambienti protetti d'Italia non li hanno affatto impoveriti ma hanno attinto a risorse, hanno preservato suolo, aria e acqua, hanno acquistato turismo di qualità e dilatato il tempo di attività: questo è sotto gli occhi di tutti.

L'infrastruttura di cui si parla è sempre quella, che parta da Affi o da Costermano non cambia. I sindaci hanno ribadito il loro "no, non è la soluzione". Se la Serenissima ha da investire, lo faccia sulla viabilità degli svincoli e sulle aree subito prossime ai caselli, investa nella messa in sicurezza ad esempio del ponte di Rivalta che è diventato l'uscita della A22 alternativa ad Affi quando si sa che c'è colonna.

Torri, questa galleria non la vuole, San Zeno ribadisce la necessità di sistemare la Villanova-Brenzone, che risolverebbe anche il bypass di Brenzone.

C'è chi parla di galleria da Avio al Lago di Garda Nord. A parte il fatto che questa coinvolgerebbe la provincia di Trento (che a suo tempo si era già espressa negativamente sulla Affi Pai), ma l'alto lago potrebbe sopportare il traffico che viene dal nord Europa? 

Queste e altre domande restano inevase, intanto non si parla d'altro che di strade con il petrolio che raggiungerà prezzi ancora più esorbitanti.

Nessuno parla di navigazione lungo la costa, che porterebbe via parecchio traffico di spostamento locale, e sarebbe appetibile anche per il turista che ambisse a vedere il Lago senza l'assillo del traffico e del dover guidare. Come a Trieste, ad esempio, dove c'è un problema di intasamento della costiera e non solo nei giorni di vacanza: una slow mobility con gran vantaggio per tutti.

A questo punto resta da capire cosa si voglia, e chi stia dicendo la verità. Non è possibile che, dopo tutto quello che è successo, ora sia ripresentato un progetto peggiorativo rispetto a quello sbertucciato da sindaci e Regione.  Sarebbe così difficile sedersi attorno ad un tavolo per ragionare seriamente sul futuro del lago, che non è fatto di sole strade e  sviluppo economico?