La democrazia è il luogo in cui le decisioni vengono esposte, discusse e votate. La Lega no!

Finalmente la scatola misteriosa è stata aperta: dopo mesi di lavoro, la commissione incaricata dalla giunta comunale ha reso pubblici i progetti di traforo delle Torricelle con relativi collegamenti autostradali ed i punteggi assegnati.

Primo è arrivato il progetto Technital, con i suoi tratti di autostrada in città, il ponte sull'Adige, un costo di 330 milioni di euro. Particolare curioso: accanto alla tangenziale è previsto un tratto di pista ciclabile, che inizia sul nuovo ponte previsto a Parona per proseguire in quello che resterà del parco dell'Adige, dove ora si può pedalare in tutta tranquillità. Una ciclabile che fa pensare ad una giostrina in un recinto per cicloambientalisti capricciosi.

Secondo è arrivato il progetto Geodata, meno costoso, (290 milioni di euro), meno impattante sul territorio perché interamente in galleria, meno problematico sul piano delle cantierizzazioni. Aspetto non secondario, se pensiamo a cosa succederà al traffico se interi quartieri saranno condizionati, per anni, dai lavori in corso. Ma il progetto Geodata presenta soluzioni poco chiare per quanto riguarda il trattamento delle emissioni e un notevole limite: serve alle auto ma non ai camion. E se la priorità non è deviare il traffico cittadino ma favorire l'industria, in particolare quella dei marmisti dell'est veronese, questo progetto non risponde allo scopo.

Dalla scatola misteriosa è saltata fuori anche un'altra sorpresa. Sia Technital che Geodata hanno posto una condizione: la possibilità di costruire a fianco degli svincoli parcheggi, distributori, alberghi, centri commerciali, autogrill: 250.000 mq per Technital e 181.000 per Geodata da costruire a Poiano, Saval (nel parco dell'Adige), Boscomantico e San Massimo. Le associazioni dei commercianti hanno espresso forti preoccupazioni e diversi consiglieri comunali, anche di maggioranza, hanno chiesto un confronto approfondito e decisioni ponderate che evitino ulteriori stravolgimenti del territorio.

Il sindaco è arrivato a minacciare di porre la fiducia, pronto a mandare tutti a casa se non si fosse ritrovato un consenso unitario e forte sulla realizzazione del traforo e del passante nord.

La notte di venerdì 17 infine ha portato consiglio: si è discusso dei possibili correttivi al progetto che ha ottenuto i punteggi più alti in commissione e per venerdì 24 aprile è prevista la riunione straordinaria di giunta che dovrebbe spianare la strada alla cordata Technital.

E i cittadini? Potranno esprimersi direttamente? "Abbiamo deciso di richiedere un referendum comunale, il primo a Verona" dice Alberto Sperotto, presidente del comitato contro il traforo. "I cittadini devono potersi pronunciare su un'opera che avrà un impatto determinante sulla città. Dire se la vogliono o no e possibilmente esprimersi anche sulle caratteristiche fondamentali che un progetto del genere dovrebbe avere o non avere. E' una questione prima di tutto di democrazia: per questo contiamo sulla collaborazione degli organi tecnici comunali per la formulazione dei quesiti e sulla disponibilità personale di tutti i consiglieri comunali, sia di opposizione che di maggioranza. La loro presenza è necessaria per raccogliere in soli tre mesi le 7500 firme necessarie per indire il referendum. Dirci di no significherebbe negare il diritto dei cittadini a partecipare alle scelte più importanti per la vita della città".

Intanto, il comitato continua a riempire le sale dei quartieri dove organizza assemblee informative. Grandi assenti, pur se invitati, sindaco e assessori comunali.