Passato e presente legati dagli stessi simboli.

 

 

Aisha ragazza afghana. Occhi veloci, capelli raccolti dal vento dei pensieri e da un velo, custode di atrocità: Aisha non ha più il naso e le orecchie. Per uniformare, per correggere, per soffocare la libertà, i talebani le hanno tagliato le sporgenze, le eccedenze, l'olfatto e l'udito. Niente più odori, profumi, respiri e quindi ricordi. Niente più ascolti, voci, musiche. Un silenzio profondo e assordante nella sua solitudine di essere dignitosamente umana.

Polimnia. Una delle 9 Muse, nate dall'unione di Zeus, l'autorità, e Mnemosyne, la memoria. Musa pensosa, statua di marmo, anche lei senza naso. Avvolta nei suoi veli, protettrice degli inni sacri ed eroici.

Musa della contemporaneità. Poesia che diventa sentenza, denuncia, messaggio politico. Memoria come capacità di ricordare e possibilità di essere ricordati.