Si raccolgono le firme contro il Traforo: SABATO: dalle 8,30-11: presso negozio CERES in via Ghetto dalle 9,30-12,30: al mercato dello Stadio dalle 10,30-12,30: presso il vivaio Fontana, in via Preare (strada per Parona) dalle 17,30-20,30: via Cappello dalle 20,00: sagra in quartiere Catena dalle 20,30: Festa della parrocchia s. Maria Assunta, Golosine DOMENICA: dalle 9,00: lungadige Attiraglio dalle 9,30: chiesa Porto San Pancrazio dalle 10:30-13,30: sezano. festa della comunità dalle 12,30-21: festa a villa pullé (chievo)

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bozza di convenzione approvata dalla Giunta comunale carica sul Comune, anziché sul concessionario, la maggior parte dei rischi connessi alla realizzazione e gestione dell'opera, mentre la normativa europea e quella nazionale prevedono l'esatto contrario. La necessità di addossare al concessionario e non al Comune il rischio era del resto stata ravvisata perfino dal parere redatto dall'avvocato Cancrini di Roma, che il Comune aveva scelto lo scorso inverno come consulente.

nota inviata per email di sole tre righe, priva di qualsiasi motivazione. Ciò malgrado l'opera sia arrivata già a costare quasi 400 milioni di euro e il rischio, come già detto, sia in gran parte caricato dalla bozza di convenzione sulle spalle del Comune. Di più, l'ingegner Zanoni aveva espressamente richiesto al settore bilancio una attenta verifica dei contenuti della convenzione, ma la relazione non risulta essere mai pervenuta.

essersi accontentato del telegrafico e non motivato parere di non rilevanza contabile, senza insistere nella richiesta (che pure era stata molto chiaramente formulata) di una attenta e argomentata valutazione dei contenuti della convenzione.

revocare gli atti adottati, considerati tali da poter provocare un grave danno all'Amministrazione ed una conseguente responsabilità contabile anche dei funzionari interessati.

 

Il Comitato ha provveduto anche ad inviare questa lettera al Sindaco Tosi: 

 

Verona, 3 maggio 2010 -

 

Flavio Tosi, sindaco di Verona

Noi sottoscritti cittadini direttamente interessati dall'opera in oggetto menzionata e rappresentanti del Comitato sotto meglio precisato, quali firmatari della presente nota, rimettiamo all'attenzione dei destinatari della medesima alcune considerazioni sul progetto di realizzazione del cd. Traforo delle Torricelle, affinché:

• nei procedimenti amministrativi in corso vengano pienamente attuati i precetti di buona amministrazione, legalità, economicità, efficacia, rispetto dei principi dell'ordinamento comunitario stabiliti dalla vigente legislazione;

si eviti l'approvazione di atti tali da comportare gravi danni per l'amministrazione comunale, e si revochino gli atti di questa natura già adottati;

si eviti conseguentemente il rischio del formarsi di responsabilità contabili a carico degli Assessori, Consiglieri e Dirigenti comunali i quali avessero comunque contribuito – direttamente o indirettamente - all'approvazione di atti di tale natura.

Questi in sintesi i fatti più rilevanti:

• con la deliberazione n. 152/2009, la Giunta comunale di Verona ha dichiarato di pubblico interesse la proposta che Technital S.p.a. (in ATI con altre aziende) ha presentato nell'ambito della procedura di project financing indetta dal Comune di Verona per affidare la progettazione e la realizzazione dell'opera pubblica denominata "completamento anello circonvallatorio nord - traforo delle Torricelle";

• con la deliberazione n. 1/2010 del 13 gennaio 2010 (), la Giunta municipale ha fra l'altro formalmente approvato lo schema di convenzione predisposto e sottoscritto dal promotore ().

Orbene, il predetto schema di convenzione, in evidente violazione della normativa comunitaria e nazionale, non trasferisce in capo al concessionario l'alea della realizzazione e gestione dell'opera, sicché il rapporto giuridico che verrà ad essere instaurato, seppure formalmente denominato di concessione di lavori pubblici, nella sostanza sarà un appalto di lavori. Infatti, per le ragioni analiticamente indicate nel documento allegato (all. 3), la gran parte del rischio imprenditoriale rimarrà in capo al Comune stesso, che subirà pertanto – per effetto di ogni modifica peggiorativa del piano economico-finanziario - un danno ingiusto.

La nota allegata alla presente () indica in dettaglio le motivazioni giuridiche di tale affermazione, non senza segnalare che persino un parere legale acquisito dal Comune di Verona () ricostruisce le caratteristiche del rapporto di project financing in modo oggettivamente incompatibile con i contenuti della bozza di convenzione recentemente approvata dalla Giunta.

Come si può agevolmente comprendere, non si tratta di disquisire sull'opportunità delle scelte, ma sulla sussistenza degli elementi minimi ed indispensabili per ricondurre l'azione amministrativa alle previsioni che la disciplinano, in un caso particolarmente delicato perché comporta l'impegno di risorse enormi per tempi lunghissimi. Pensiamo sia evidente da quanto abbiamo esposto che la nostra non vuole essere polemica sterile, ma sollecitazione alla massima ponderazione delle scelte, attesa la loro delicatezza ed importanza per il futuro della nostra città.

Pertanto richiediamo

1. Al ed alla di revocare la delibera di Giunta n. 1/2010, quantomeno in attesa degli approfondimenti che auspichiamo vengano condotti in merito a quanto segnalato con la presente.

2. Ai di evitare – prima del necessario approfondimento di quanto segnalato con la presente - l'approvazione di atti che diano comunque ulteriore impulso alla procedura.

3. Al ed alla di far ricorso sull'argomento all'attività consultiva della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, che è preposta per legge a fornire ausilio estremamente qualificato ed assolutamente non oneroso alle Amministrazioni pubbliche, richiedendo a tale organismo di pronunciarsi in merito agli aspetti evidenziati nella nota allegata alla presente (all. 3) ed in particolare ai seguenti:

• compatibilità con l'istituto del project financing di un accordo convenzionale che preveda la possibilità per il concessionario di ottenere revisioni delle condizioni economiche della concessione ovvero di recedere dal contratto in ipotesi ulteriori rispetto a quelle previste dall'art. 143, co, 8, D. Lgs. 163/2006 ed in particolare nei casi previsti dalla bozza di convenzione approvata con le Delibera di Giunta n. 1/2010;

• regime impositivo delle opere realizzate per quanto attiene agli oneri fiscali gravanti sulla proprietà ovvero sugli altri diritti reali.

4. Al , al , al – ciascuno nell'ambito delle proprie competenze – di suggerire le iniziative opportune al fine di correggere, anche attraverso la richiesta del menzionato parere, gli aspetti di illegittimità degli atti adottati.

5. al ed alla di avvisare dei profili di criticità menzionati nella presente nota l'Istituto di Credito (a noi non noto) che ha asseverato il piano economico-finanziario dell'opera pubblica in questione, affinché tale Istituto possa procedere alle valutazioni di propria competenza, tenuto conto che – come risulta dalla nota allegata (all. 3) - l'attività di asseverazione operata dall'istituto di credito ha una qualifica pubblicistica.

6. Ai di richiedere esplicitamente e formalmente alla Giunta che il parere sopra descritto al punto 3) venga richiesto e che l'informativa sopra descritta al punto 5) venga trasmessa.

 

 

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T 329 5952510 F 045 8625133