All'orto botanico di Novezzina una mostra fotografica di Roberto Caliari e molto altro.

C'è vita sul Baldo?

Anziché chiedersi quali misteri si celano nei profondi spazi siderali, anestetizzati da una televisione sempre più al centro della vita dell'individuo, varrebbe la pena guardarsi intorno per scoprire quante cose nella propria esistenza si corre il rischio di non conoscere.

C'è vita sul Baldo, molta vita. Nell'anno della biodiversità proclamato dall'ONU, disattese le aspettative del vertice di Copenhagen, attoniti dinnanzi ai disastri ambientali trasmessi dai telegiornali, l'invito è di uscire dalla quotidiana sequela di notizie catastrofiche che riduce in breve tempo all'indifferenza. Uscire per riscoprirsi parte del mondo che abitiamo, ed entrare in contatto con esso.

La montagna ad esempio richiede un approccio lento, per gradi. Lassù impariamo il valore del silenzio, la dimensione dello spazio che ci circonda e delle distanze da percorrere con le nostre sole forze. Lassù quando ci si trova con altre persone ci si incontra davvero.

In quell'ambiente tutto parla, basta saperlo ascoltare. Con una buona dose di curiosità che è prerogativa dell'essere umano, si può vedere il micromondo che si cela in un prato in fiore, su una parete rocciosa, in un'ambiente acquatico, un sottobosco, o semplicemente in un cielo terso d'estate.

Pazienza, curiosità, capacità di meravigliarsi: sono queste le qualità più grandi di Roberto Caliari, fotografo. Per lui non c'è bisogno di tanti preamboli, questi doni ce li ha di natura.

Castelnuovese di nascita, classe 1958, già 1° premio al concorso "Flavio Cristini" 2010 di Valeggio sul Mincio nella sezione "paesaggi" lo scorso luglio. Roberto si muove nel tempo libero ed osserva, quatto quatto, per le rive dei fiumi, nei canneti, per le campagne, nei boschi, abbarbicato sulle alture, con pazienza superiore a quella di un cacciatore aspetta le sue prede, le riconosce, e ne cattura le impressioni con un "semplice" click.

Per la prima volta ci offre una piccola parte dei suoi meravigliosi scatti: soggetti vivi nei loro gesti più semplici. Animali selvatici come noi, abili a costruirsi una casa, sfamare i piccoli, essere liberi, esattamente com'è sancito nella nostra costituzione: siamo forse più liberi?

Insetti laboriosi come operai instancabili. Animali domestici: capre, mucche, pecore libere al pascolo, a cui dobbiamo la nostra stessa esistenza, e anche un po'di dignità nei loro confronti. Vedute del Lago di Garda ad alta quota, con l'illusione che lo scrigno montuoso che lo racchiude contenga solo monete d'oro.

Queste sono le "Impressioni del Baldo" che è il titolo della mostra fotografica di Roberto Caliari, aperta al pubblico fino alla fine dell'estate negli spazi interni dell' Orto Botanico di Novezzina. Una mostra curata dalla Dott.ssa Francesca Dall'Ora, direttrice della sopraccitata istituzione pubblica.

Sabato 21 e domenica 22 Agosto oltre alla mostra fotografica, giornata di sperimentazione con le erbe per imparare a riconoscere ed usare le piante; in cucina con le erbe per provare la biodiversità a tavola; serata al vicino Osservatorio del Monte Baldo in compagnia degli astrofili; escursione domenicale in compagnia del Botanico per il territorio di Novezza e Ferrara di M.te Baldo per ammirare le fioriture estive.

Ogni giorno fuori dalle vostre case il più bel spettacolo del mondo: la vita è in onda anche e soprattutto nel prato incolto vicino a voi. Basta ritrovare un po' della meraviglia di quando eravate bambini per saperlo vedere.