Da oggi il sito dedicato alle Colline Veronesi è on line nella nuova veste grafica. C' è ancora molto lavoro da fare, ma il risultato è senz' altro sorprendente.

I nostri politici e gli economisti negli ultimi tempi sono un po' più prudenti, quando parlano della ripresa. I dati economici e le notizie di cronaca non sono certo incoraggianti e nessuno crede più che la ripresa sia alle porte. Conviene cominciare a fare i conti con la realtà e smetterla di nascondersi dietro ad un dito.

Questo il dato generale. In particolare, la struttura produttiva della provincia di Verona è stata smantellata e decentrata dagli stessi imprenditori negli ultimi due decenni. Tutto il settore manifatturiero non esiste più e non ci sono le condizioni per ricostruirlo e per reggere la concorrenza di paesi in cui il costo della mano d' opera è un decimo del nostro e magari c' è anche grande disponibilità di materie prime.

Da noi chi vuole investire non sa dove investire e chi cerca finanziamenti deve rivolgersi agli strozzini. Certamente questo è un segno che le banche non stanno facendo bene il loro mestiere, ma è anche il segno che l' economia è in stallo e non è in grado di offrire opportunità né agli uni né agli altri.

Chi punta sul settore edilizio fa finta di non sapere che la quantità di invenduto, sia nel civile che nell' industriale, ha raggiunto livelli insopportabili anche per aziende molto solide.  Si può capitalizzare, ma non oltre certi limiti e questi limiti sono stati superati da un pezzo. Ciononostante nessuna politica di contenimento delle concessioni viene messa in atto.

C'è un solo settore in cui possiamo ancora giocarcela, e questo settore è il turismo.

Abbiamo un territorio ricco di storia, di monumenti, di bellezze paesaggistiche e naturalistiche: il lago, le montagne, le colline e ed una pianura sicuramente non meno interessante. Ma ridotto come peggio non è possibile.  Dovunque cave, spesso abbandonate senza alcun lavoro di ricomposizione, discariche autorizzate ed abusive, barbarici sbancamenti, immondizie scaricate ovunque, centinaia di capannoni cadenti, utilizzati un tempo per allevare galline, tacchini e porci e ora abbandonati, le vecchie case di sasso o di mattoni (bellissime) abbandonate al degrado e i moderni insediamenti, tirati su senza sentimento e senza alcuna relazione con il contesto paesaggistico, ad espandersi in continuazione ben al di là del reale fabbisogno di abitazioni .

Anche i vai più nascosti e i crinali meno frequentati sono letteralmente cosparsi di plastica e di oggetti abbandonati (dai copertoni alle lavatrici),  quando non sono sconvolti dalle ruspe o invasi da villette più o meno annesse, più o meno rustiche. Tutte le domeniche, andando a tracciare i sentieri, rimaniamo attoniti di fronte a tanta sistematica distruzione.

Possiamo pensare di rilanciare la nostra offerta turistica in queste condizioni?

Il nostro sito, www.collineveronesi.it, può servire a rilanciare il nostro territorio?

No. C'è bisogno di un enorme lavoro di educazione, di informazione, occorrono grandi iniziative di ricomposizione del territorio. Esattamente il contrario di quanto si sta facendo con le ultime leggi, con i crediti urbanistici, con i condoni e con le sanatorie.

Servirebbe un lavoro capillare di educazione a partire dalle scuole elementari per spiegare ai bambini (e ai loro genitori) che questa terra è la loro terra, che non sono più i servi del Conte e che non ha più senso buttare tutte le immondizie appena fuori dal proprio cortile.

Servirebbe un piano di abbattimento di tutte le costruzioni abbandonate o inutilizzate, con il ripristino di territori così orrendamente deturpati. Servirebbe che le autorità preposte si occupassero seriamente della  difesa e della ricostituzione della biodiversità.

Servirebbe una campagna di ripulitura da tutte le sconcezze abbandonate in ogni dove e l' istituzione di pene severissime per chi insiste con questi comportamenti incivili.

Sarebbe il caso di ripristinare i sentieri, mettere in evidenza i siti archeologici, creare stazioni di controllo e personale specializzato nell' accompagnamento del turista. E si dovrebbe tener conto di questi indirizzi nella preparazione  dei Pat, dei Piani Regolatori, dei Piani degli Interventi, delle leggi Regionali in materia di gestione del territorio. Anche la progettazione delle  infrastrutture dovrebbe invertire la logica attuale e puntare su un sistema più diffuso e meno impattante.

Sarebbe anche necessario ripensare complessivamente la nostra offerta turistica, puntando sulla qualità, valorizzando quando di buono abbiamo, promuovendo produttori e prodotti rispettosi dell' equilibrio ecologico, stabilendo e rispettando dei criteri minimi di correttezza nei confronti dei nostri ospiti.

Ora che ci sono le elezioni, molti candidati promettono di impegnarsi su questi temi, ma a giugno chi si ricorderà più delle promesse fatte?

Meglio fare i conti sulle nostre forze, sul lavoro che portiamo avanti tutti i giorni con entusiasmo e con abnegazione. Il sorriso, la soddisfazione, la serietà che vediamo sui volti delle persone che collaborano  ed hanno collaborato a questa entusiasmante impresa sono il premio migliore. Grazie di cuore a tutti.

E il nostro sincero ringraziamento va  anche a chi ha creduto nel nostro progetto e lo ha sostenuto finanziariamente:

L' Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Veneto, La Fondazione Cariverona, Il SER.I.T. srl, L' Assessorato alla Pianificazione Urbanistica del Comune di Verona, Il Comune di Grezzana e gli altri Comuni che in diverse maniere hanno collaborato all' iniziativa.