"Noi vignerons in Europa abbiamo un ruolo sociale ed economico, garantiamo la continuità tra terroir e prodotto, preserviamo paesaggi e cultura".

1. Il vignaiolo si prende cura in prima persona della vigna, della cantina e della vendita.

2. Il vino del vignaiolo è vivo, dona piacere, è figlio del suo territorio e del suo pensiero. Espressione autentica di una cultura.

3. Il vignaiolo considera il consumatore un co-produttore.

4. Il vignaiolo custodisce e modella il paesaggio nel rispetto della biodiversità e della cultura del proprio territorio, che racconta e arricchisce.

5. Il vignaiolo come agricoltore si assume la responsabilità di preservare e migliorare la fertilità del suolo e l'equilibrio degli ecosistemi.

6. Il vignaiolo si impegna a rinunciare all'utilizzo di molecole e organismi artificiali e di sintesi con l'obiettivo di tutelare il vivente.

7. Il vignaiolo governa il limite in tutti i suoi impegni ricercando l'ottimo, mai il massimo.

8. Il vignaiolo si assume la responsabilità della propria attività nel rispetto dell'ambiente, della salute del consumatore e dei destini della propria comunità e della terra.

9. Il vignaiolo si impegna a creare e alimentare relazioni con altri vignaioli, agricoltori, produttori di cibo, cuochi, università e istituti di ricerca, educatori e cittadini nella propria comunità e nel mondo.

10. Il vignaiolo pratica la trasparenza: dice quello che fa e fa quello che dice.

11. I Vignerons d'Europe riuniti a Firenze chiedono alle autorità nazionali ed europee di non ostacolare il loro lavoro con regolamenti adatti all'industria ma non alle loro particolarità.

"Questo manifesto ha un importante significato perché, chi più chi meno, i vigneron già mettono in pratica le sue linee guida. I produttori che si sono riuniti in questi giorni stanno infatti creando un movimento che combatte l'omologazione e dà valore alle diversità, ma allo stesso tempo riesce a trovare punti in comune. Il manifesto presentato deve essere letto come documento di una comunità di vigneron che considera ogni bottiglia di vino un prodotto culturale, fatto di storia, territorio, tradizione e identità. Il prodotto industriale non ha nulla di tutto ciò, ma soprattutto gli manca la trasparenza, il tratto distintivo di questi vignerons. Perché il vero vignaiolo dice quello che fa e fa quello che dice". Con queste parole ha chiuso l'incontro Roberto Burdese, presidente Slow Food Italia.

Identità ed etica del vignaiolo, ma anche argomenti tecnici quali fermentazione, correzione ed affinamento del vino, sono tra i temi che i mille vignaioli provenienti da 20 paesi europei hanno discusso a Montecatini. Dal convegno sono uscite le linee guida del "Manifesto Europeo per una vitivinicoltura sostenibile", presentato a Firenze, in Palazzo Vecchio, con l'intento di elaborare una proposta strategica sul ruolo della vitivinicoltura europea nel mercato globale."