Il livello di concentrazione di CO2 in atmosfera è arrivato a 385 parti per milione, il 38% in più dell'era pre-industriale. L'anidride carbonica si scioglie nei mari e l'UNESCO calcola che dall'inizio della Rivoluzione industriale l'acidità dei mari sia aumentata del 30%.

 

Panda, la rivista del WWF, nel numero di ago/sett 2011 spiega come l'aumento di CO2 in atmosfera stia "provocando l'acidificazione dei mari, con effetti devastanti sulle barriere coralline. Infatti la CO2 si scioglie nell'acqua trasformandosi in acido carbonico e facendo diminuire il carbonato di calcio, indispensabile per la costruzione delle conchiglie  e degli scheletri di moltissimi organismi marini".

"Questo fenomeno, associato al riscaldamento dei mari, alla pesca eccessiva e all'inquinamento delle coste, sta minacciando la sicurezza alimentare di milioni di persone. Gli allevamenti di ostriche, di molluschi e di crostacei sono già in crisi in tutta la zona tropicale, ma ci sono studi molto autorevoli che stanno mettendo in evidenza gravi danni alla fauna ittica di tutto il pianeta".

Fumane Futura ci informa che: "Secondo il registro europeo delle emissioni inquinanti (E-PRTR, http://prtr.ec.europa.eu/IndustialActivity.aspx), i soli cementifici italiani (molti dei quali bruciano rifiuti) hanno prodotto nel 2009 13.8 Kg di PCB (la pericolosità di questa sostanza si misura in nanogrammi) e 21.237.000 tonnellate di CO2,  oltre naturalmente a: 12 Kg di cadmio, 53.4 Kg di mercurio, 115 Kg di Nickel, 13.643 tonnellate di CO, 369 tonnellate di ammonio, 49.930 tonnellate di ossidi di azoto, 2.917 tonnellate di ossidi di zolfo, 6,76 tonnellate di benzene e quantità incalcolabili di particolato".

Sull'altro fronte, quello del traffico, sappiamo che i veicoli circolanti sulle strade italiane nel corso dell'anno 2009 sono stati circa 50 milioni, di cui 35 milioni di autovetture, 4.5 milioni di motocicli, 4 milioni di autocarri, 6 milioni di ciclomotori e 93 mila di autobus.

Il settore dei trasporti è sicuramente il maggior responsabile in termini di emissioni di CO2 nel nostro Paese. La quota di emissioni raggiunta è di 133,22 milioni di tonnellate di CO2, con un incremento superiore al 27% rispetto al 1990.

Sintetizzando al massimo: la combustione dei minerali fossili (carbone, petrolio) è la prima causa dell'aumento complessivo di CO2 con il 64%, mentre la deforestazione è la seconda con il 34%.

Teniamo presente che l'area di Verona risulta essere tra le zone più inquinate del mondo e che il 24 novembre 2010 la Commissione Europea ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di Giustizia per mancato rientro nei parametri di legge degli inquinanti.

Ecco i rimedi adottati dai nostri amministratori:

-          Una nuova autostrada che attraversa tutta la città da nord/est a sud/ovest.

-          Un impianto di forni a griglia a Ca' del bue che brucerà 3 volte i rifiuti prodotti dalla nostra provincia.

-          Un nuovo inceneritore a Fumane.

-          Il taglio sistematico di tutti gli alberi esistenti nelle piazze e lungo le strade di Verona e provincia.