In ricordo de me nono Antonio.

I sandali, sensa i calséti,

i groppi sul cordòn,

che liga la veste maron…

Sensa tante arie, s-ceti.

Da più de otesento ani,

da Dante a l'Era Digitàl,

e rivolussioni vegnùde mal,

j'è sempre quei, i Francescani.

Me piasarìa éssar come lori:

" scabro ed essenziale",

come avéa dito Montale.

Linee ciare e pochi ghirigori.

No! Benedeto che'l se ciava!

Con la so fissassion tuttofar:

laoràr e anc-ora laoràr…

Preferisso ci, al lupo, ghe parlava.

Mio nonno venerava San Francesco … Aveva chiamato una figlia con il suo nome. Andato in pensione aveva in progetto di scrivere un libro sul Santo e si era fatto Terziario Francescano presso i frati del Barana. Ovviamente metteva in pratica il suo credo: aveva rifiutato da subito i simboli del nascente consumismo ad inizio anni sessanta, come la televisione. Adesso, girando per la città in bicicletta, sembra di cadere in mondi paralleli, fantascientifici od onirici, quando si vede per strada un frate. In questa era di consumismo orgiastico, violentata dai mercanti, risalta ancora di più il messaggio di chi, da mercante, si è spretato più di ottocento anni fa.

Alla conclusione me la "prendo" (bonariamente!) con chi ha interpretato alla lettera il messaggio di Genesi 1,26. I capitelli su in Lessinia sono la raffigurazione su pietra di questa azione iniziata massicciamente 1500 anni fa e nota sotto il motto Ora et labora. La "selva oscura" (hic sunt … lupi) era dimora del male e perciò doveva essere bonificata e resa ordinata a immagine del Creatore. Proprio come succede nella Verona del Duemilaeundici per le aree incolte, ovviamente culla di degrado.

Indirettamente me la prendo anche con chi inventa ogni giorno "nuove" idee come l'ecosostenibilità o la decrescita, felice o infelice. Purtroppo è già stato tutto scritto e, soprattutto, sperimentato da lungo tempo… Le ricette moderne non sono altro che un timido freno al treno impazzito che tra non molto finirà nel baratro, come preconizzava in maniera agghiacciante Nietzsche (citato da Massimo Fini nel suo Cassandra): "In un angolo remoto dell'universo scintillante e diffuso attraverso infiniti sistemi solari c'era una volta un astro, su cui animali intelligenti scoprirono la conoscenza. Fu il minuto più tracotante e menzognero della storia del mondo: ma tutto durò un minuto. Dopo pochi respiri della natura, la stella si irrigidì e gli animali intelligenti dovettero morire. Quando tutto sarà finito, non sarà avvenuto nulla di notevole". O forse si: Francesco e il lupo. (Uno dei pochissimi tentativi, noti, di ricomporre in Occidente la dicotomia tra res cogitans e res extensa)