Le dichiarazioni dei nostri governanti sulla guerra in Libia.

BERLUSCONI

30 agosto 2008: "(Noi e la Libia) saremo fianco a fianco per diffondere la pace nel mondo".

Silvio Berlusconi, in occasione della firma del Patto di amicizia tra Italia e Libia.

30 agosto, 2009: Il premier Silvio Berlusconi è a Tripoli. Il premier partecipa ai festeggiamenti in occasione del primo anniversario della firma del Trattato di amicizia e cooperazione tra Italia e Libia. Oggi Berlusconi incontra anche il leader libico Muammar Gheddafi. Per celebrare l'evento le evoluzioni delle Frecce tricolori nel cielo di Tripoli.

31 agosto 2010: Gheddafi e Berlusconi, festa tra cavalli e caroselli. I purosangue berberi e quelli dei Carabinieri si sono esibiti a Roma, nel galoppatoio della caserma Salvo d'Acquisto, davanti al Colonnello e al presidente del Consiglio. L'appuntamento faceva parte delle celebrazioni per l'anniversario della firma del trattato italo-libico: "Gheddafi è un leader contraddistinto da una "profonda saggezza", una persona "intelligentissima, altrimenti non sarebbe al potere da 40 anni", "un professionista super, che io a confronto sono un dilettante", uno che solo a vederlo ti viene spontaneo baciargli le mani, e chi lo critica è "prigioniero del passato", perché il Colonnello Libico è il vero "leader della libertà".

21 marzo 2011: "Sono addolorato per Gheddafi e mi dispiace. Quello che accade in Libia mi colpisce personalmente".

30 luglio 2011: "Gheddafi mi vuole morto. Lo so che me l'ha giurata" è l'opinione del premier. Parole che il quotidiano di via Solferino conferma.  

FRATTINI

Settembre 2010: "I rapporti che l'Italia ha con Gheddafi non li ha nessun altro Paese … puntando il dito contro la Libia non si ottiene nulla. Noi non lo abbiamo mai fatto, e anche per questo possiamo raggiungere risultati. Gheddafi ci apre le porte di tutta l'Africa".

Gennaio 2011: "Credo si debbano sostenere con forza i governi di quei Paesi, dal Marocco all'Egitto, nei quali ci sono regimi laici tenendo alla larga il fondamentalismo … Faccio l'esempio di Gheddafi, un modello per il mondo arabo ... Ha realizzato una riforma dei "Congressi provinciali del popolo": distretto per distretto si riuniscono assemblee di tribù e potentati locali, discutono e avanzano richieste al governo e al leader … Ogni settimana Gheddafi va lì e ascolta. Per me sono segnali positivi".

Febbraio 2011: "Non dobbiamo dare l'impressione sbagliata di volere interferire, di volere esportare la nostra democrazia ... Vi immaginate un emirato islamico ai confini con l'Europa? Questa sarebbe veramente una seria minaccia … Se tollerassimo che l'economia crollasse in questi paesi saremmo noi i primi a pagarne le conseguenze …"

BOSSI

19 MARZO 2011: "Non si capisce cosa sia la no fly zone – ha aggiunto Bossi – che sarebbe tener giù gli altri però poi si sono alzati in volo i francesi e noi rischiamo di perdere petrolio e gas". Ha continuato il leader del Carroccio: "La sinistra sarà d'accordo ad un intervento militare in Libia, perché  basta che ci portino qui un sacco di immigrati e gli sia dato loro il voto e sono contenti: è l'unico modo per loro di vincere le elezioni".

29 aprile 2011:  "Secondo me con gli aerei non vinci. Gheddafi non lo sconfiggi così. Ha un sacco di armi nascoste nel deserto. Oltre che un sacco di oro in giro con cui si paga i militari che vengono dall'Africa. Se andiamo là a bombardare alla fine toccherà mandare le truppe di terra, se si vuole vincere. E' meglio stare fuori dei pasticci".

30 luglio 2011: "Berlusconi non voleva la guerra in Libia. E' il presidente della Repubblica che l'ha voluta, giusto per non fare nomi". Parola di Umberto Bossi nel corso di una festa della Lega in Brianza.

LA RUSSA

Stendiamo un velo pietoso.