Il traforo sta diventando l'emblema dell'ottusità di una classe politica che prima ha negato contro ogni evidenza l'esistenza della crisi e poi non ha saputo fare i conti con le gravi conseguenze della attuale recessione. Con una serie di procedure bizantine Corsi sta tentando di coprire l'insostenibilità di un progetto che sarebbe il caso di accantonare una volta per tutte, ma i dati economici sono tutti contro di lui.

Il traffico sulla rete del gruppo: http://www.autostrade.it/studi/studi_traffico.html

Nel primo semestre 2012 il traffico sul sistema autostradale gestito dalle concessionarie del Gruppo è risultato in calo dell'8,1% rispetto al corrispondente periodo del 2011; la flessione ha interessato in misura pressoché equivalente entrambe le categorie veicolari, con veicoli leggeri in diminuzione dell'8,0% ed i mezzi pesanti in calo dell'8,4%. L'andamento del traffico è stato negativo su tutte le Società italiane del Gruppo per entrambe le categorie veicolari, con veicoli leggeri in diminuzione dell'8,0% ed i mezzi pesanti in calo dell'8,4%.

• Sulle arterie napoletane le flessioni si attestano in un intervallo compreso tra il -4,6% di Tangenziale di Napoli ed il -4,8% di Autostrade Meridionali; per il Raccordo Autostradale Valdostano ed il Traforo del Monte Bianco la riduzione è stata pari, rispettivamente, a -7,3% e -7,4% mentre la Torino-Savona ha fatto registrare un calo del -10,7%.

• Sulla rete della Capogruppo Autostrade per l'Italia nel primo semestre 2012 sono stati percorsi 20,958 miliardi di chilometri, corrispondenti a 40.340 VTMG. La componente leggera ha subito una contrazione del -8,1%, mentre la riduzione della mobilità pesante è stata del -8,4%; il trend negativo ha interessato in modo uniforme l'intero periodo, con un picco, dovuto al maltempo, nel mese di febbraio. Il traffico complessivo ha segnato, pertanto, un calo dell'8,2%.

Come era facile prevedere, sono arrivati gli aumenti: "Puntuali come il Natale, anzi come il primo dell'anno. Perché entrano in vigore esattamente l'1 gennaio gli adeguamenti per i pedaggi autostradali 2013 ovvero i rincari delle tariffe che a questa tornata registrano una variazione media del +2,91%. Scattano il 1° gennaio su autorizzazione del Ministero. Stangata su Passante di Mestre (+13,55%) e Raccordo Valle d'Aosta (+14,44%)". www.omnimoto.it ...

La benzina e il gasolio oggi costano rispettivamente a € 1,867 e a € 1,747, che è il prezzo di un litro di buon vino sfuso.

Le condizioni generali dell'economia e delle imprese sono sotto gli occhi di tutti e nessuno si fa più illusioni su una imminente ripresa.

Il buon senso vorrebbe che non ci si vada ad impelagare in una impresa costosissima e per niente necessaria, anche perché sono già emerse numerose serie difficoltà da parte delle imprese che dovrebbero realizzare l'opera.

Da cinque mesi i dipendenti della Mazzi Costruzioni non ricevono lo stipendio. L'Amministrazione sembra latitante. Eppure il Comune di Verona possiede il 4,55% della A4 Holding (proprietaria a sua volta del 30% della Mazzi Costruzioni) e il vice presidente del Consiglio Comunale Sardelli, in forza di questa partecipazione, siede anche, come vicepresidente, nel Consiglio di Amministrazione della Mazzi Costruzioni.

Ma non finisce qui, perché il 4,45% e l'1,2% della A4 Holding sono in mano, rispettivamente, alla Provincia e alla C.CI.A.A. Un bel 10%, insomma, in mano pubblica della A4 Holding che ha nella sua pancia (con quote praticamente del 100%) la concessionaria della Autostrada A4 e altre tre società che contengono, a loro volta, quote di partecipazione (come nel caso Mazzi).

A Corsi, che lamenta le lungaggini della burocrazia, Alberto Sperotto risponde così: "In realtà (e la prova più evidente sta in questo anno "morto" che ci separa dalla chiusura della gara a fine gennaio 2012) l'allungamento della procedura è dovuta al fatto che la cordata (o ATI o RTI) Technital non aveva i requisiti e, soprattutto, aveva presentato una offerta con un Piano Economico Finanziario insostenibile. Sono passati sette mesi per rabberciare il tutto aggiungendo a carico dell'infrastruttura i costi (che non ci competevano) di parcheggi, hotel, distributori, auditorium, foresteria per ospedale".

Infine, sul continuo e preoccupante aumento dei costi, Sperotto mette in chiaro: "Quello che Corsi fa finta di non capire, è che il project financing è un debito pubblico surretizio, vale a dire un sistema per imbellettare i bilanci dello Stato. Lo sappiamo, infatti, che nulla entra nella contabilità del Comune. A pagare, però, sono sempre le stesse tasche: quelle del cittadino. E' di lì che vengono fuori i soldi per il project financing: sempre di lì. Anzi, col project financing il cittadino pagherà di più, molto di più".