Per tutto il mese di giugno, ma quest'anno anche durante il mese di luglio, abbiamo potuto ammirare lungo i bordi delle strade i fiori celesti della cicoria, fiori legati a storie molto affascinanti.

Virgilio indicava la cicoria con il nome latino intibus, ma a Roma si usava anche il nome neutro intibum. Mentre i greci utilizzavano la parola kichoreia, termine poi ripreso dalla lingua italiana. I Botanici coniugarono i due termini e così ora il nome scientifico è Cichorium intybus, della famiglia delle Compositae (ora Asteraceae) sottofamiglia delle Cichorioideae.

Da questa pianta selvatica, molto apprezzata nell'antichità, derivano le diverse varietà di radicchio coltivato (dal radiccho di Treviso a quello di Verona, a quello di Chioggia, alla catalogna, alle puntarelle), di cui tutt'ora apprezziamo sia le foglie che le radici. Un tempo con le radici torrefatte si preparava anche un surrogato del caffè, oltre che un tonico amaro e lassativo.

Le foglie della cicoria, ricche di sali minerali, lipidi, glucidi, vitamine e amino-acidi, danno tutt'ora un'ottima insalata, raccomandata per le sue qualità depurative, febbrifughe, lassative, diuretiche e toniche.

I suoi steli, alti dai 50 cm fino al metro, si riempiono di fiori al mattino e sfioriscono alla sera, così da sembrare completamente rinsecchiti. Poi, col sorgere del nuovo sole, si ricoprono, come per incanto, di nuovi fiori.

Una antica leggenda rumena racconta che il Sole domandò in sposa una bellissima donna, che invece  disdegnava la sua proposta. Il Sole trasformò la donna in un fiore di cicoria, condannato a fissare l'astro fin dal suo apparire al mattino, per poi appassire tristemente alla sera.

Un'altra leggenda vuole che il Sole, dopo aver passato la notte fra le braccia della ninfa rivale, al mattino ritorni dalla sua sposa, l'Aurora, simboleggiata dal fiore della cicoria, che si apre al suo primo raggio.

In Germania la cicoria veniva chiamata Sponsa solis (sposa del sole), oppure Sonnekraut (erba del sole), ma anche Wegwarte (guardiana della strada) oppure Wegleuchte (luce delle strade).

Una donna che voglia assicurarsi l'amore dell'uomo che ama deve sradicarla il giorno dei santi Pietro e Paolo, il 29 giugno, con un corno di cervo e con una moneta d'oro, che simboleggiano appunto i raggi e il disco del sole. La tradizione vuole che una ragazza che porti la cicoria su di sé sappia sicuramente farsi apprezzare dalla persona amata.

Chissà che un giorno non ne riscopriamo le qualità: Frugalità e Temperanza.

Alfredo Cattabiani, FLORARIO.