All'inizio del 2007 Paloschi era il dirigente del settore bilancio del Comune di Verona. Fu lui ad occuparsi tecnicamente dell' "operazione derivati" ed anche dopo essere diventato assessore al bilancio, dopo le elezioni amministrative di aprile 2007, continuò a parlarne in maniera entusiastica. Le sue dichiarazioni testuali nell'articolo di Marzio Perbellini apparso su L'Arena del 17.10.2007.

Oggi Paloschi rilascia dichiarazioni allarmanti: "Quella realizzata nell'aprile 2007 è stata un'operazione molto opaca, direi truffaldina, ai danni dell'Amministrazione comunale, in quanto i guadagni iniziali che ne sono derivati sono stati lucrati dalla Merrill Lynch, anziché dal Comune, per una cifra stimata tra i 14 e i 16 milioni di euro. (In sostanza il Comune ha già perso dai 14 ai 16 milioni, ndr) ... ma i risultati finali si potranno conoscere solo alla scadenza dei contratti, cioè nel 2026".

Lo stesso Paloschi (o era un altro?) era di tutt'altro parere nel 2007, quando, come dirigente del Comune, ebbe un ruolo fondamentale nell'acquisizione di questi già allora molto discutibili prodotti finanziari.

L'Arena 17.10.2007

CONTI PUBBLICI. Dopo la puntata di Report sugli enti locali e i loro bilanci, l'Amministrazione comunale apre i cassetti e illustra le proprie operazioni finanziarie.

Debiti, mille euro per cittadino.

Il Comune ha sottoscritto "derivati" per 257 milioni.

L'assessore Paloschi: "Operazione vantaggiosa". Derivati No problem.


Report, la trasmissione di Milena Gabanelli domenica sera ha scoperchiato la pentola e sugli enti locali e le loro operazioni di finanza creativa per fare cassa e spalmare i debiti nel lunghissimo periodo ora si sono accesi i riflettori. Il Comune di Verona gioca d'anticipo, apre i cassetti e mostra le operazioni di contratti derivati sottoscritti mettendo la mano sul fuoco sulla loro effettiva sicurezza e convenienza.

Pier Luigi Paloschi, assessore al bilancio e alle politiche finanziarie mostra le cifre in gioco: Palazzo Barbieri per estinguere il debito accumulato "che aveva condizioni maggiormente onerose" ha sottoscritto un prestito per 256 milioni e 800 mila euro, 43 milioni con Unicredit banca spa, 213 milioni 800 mila euro con Merrill Lynch. Contratti stipulati ad aprile 2007 dalla precedente amministrazione e che si estingueranno il primo dicembre del 2026. "Un'operazione vantaggiosa", spiega Paloschi "approvata dal ministero del Tesoro e che ha permesso di liquidare i debiti precedenti, stipulati con più soggetti e con mutui a tassi d'interesse che arrivavano fino al 6,5 per cento. Con questa nuova operazione l'amministrazione ha solo due istituti di riferimento, ha guadagnato nell'immediato circa 7 milioni di euro e, a fine operazione, nel 2026, prevede un vantaggio economico complessivo di 2 milioni di euro". "Operazioni che abbiamo sottoscritto con molta accuratezza, non ci sono rischi di perdite per il Comune", assicura Paloschi, che, raro in politica, dice di apprezzare e condividere in pieno l'operato del suo predecessore Giancarlo Frigo. "Siamo stati accorti, ci siamo premurati di non correre rischi", prosegue l'assessore "e per questo il contratto prevede che fino al 2010 la rata semestrale euribor a 6 mesi con uno spread dello 0,13 per cento sia a tasso fisso (dallo 0,75 del primo anno al 4,50 per cento del 2010) mentre diventa variabile dal 2011 al 2026". "Ma, anche in questo caso l'accordo prevede che il tasso che dobbiamo corrispondere sia contenuto in un "corridoio" compreso tra un minimo del 3,40 per cento e il 5,50 per cento". Questo significa che se il tasso sale oltre il 5,5, il Comune continua a pagare il 5,5, se scende, invece, l'amministrazione paga la differenza per arrivare al 3,4. Poca cosa, sottolinea ancora l'assessore, se si tiene "presente che alcuni mutui stipulati negli anni ‘90 con la Cassa depositi e prestiti e ancora in ammortamento hanno un tasso pari al 6,50 per cento". Debiti, questi ultimi, che Paloschi tra l'altro intenderebbe "rimodellare" qualora la Finanziaria eliminasse l'onere aggiuntivo del 2, 3 per cento per disdire il contratto. Sulla "finanza creativa" degli enti locali molti sono gli interventi. Se per alcuni analisti è difficile entrare nel merito di quelli stipulati dall'amministrazione veronese - rilevando al limite come una nota negativa che il derivato a tasso variabile si estende sui tre quarti della vita del debito e che sotto il 3,4 per cento il Comune deve pagare sempre la differenza - per l'onorevole Antonio Borghesi, coordinatore regionale dell'Italia dei Valori, l'occasione è buona per richiamare l'attenzione del ministro per gli Affari regionali. Perché alla fine, dice, "a pagare sarebbero solo i cittadini".

Le stesse dichiarazioni sono riportate anche dall'ufficio stampa del Comune di Verona il 16.10.2007: ufficiostampa.comune.verona.it ...