Una storia esemplare delle enormi ricchezze che si possono realizzare in poco tempo con i vigneti in Valpolicella. Milioni di euro erogati dalle banche spesso senza garanzie, autorizzazioni date con disinvolta leggerezza dai comuni, nulla osta forestali di dubbia interpretazione. Ma non sempre va tutto liscio.
Ci sono due protagonisti principali.A dare inizio alle operazioni fu Angelo Nicolis, un mediatore molto conosciuto in Valpolicella fin dal primo dopoguerra, fondatore dell'Azienda Agricola Nicolis di San Pietro in Cariano. Nicolis annusò per tempo l'affare del vino e acquistò sul finire del secolo scorso tutte le praterie del Maso, nonché una quarantina di ettari di misto bosco/prateria nella zona compresa fra il Maso, il Masetto Alto e il Romitorio, all'interno dell'area SIC Borago Galina.
Nel primo decennio del 2000 l'Azienda Nicolis trasformò una parte di questi terreni all'interno del SIC in vigneto, spianando la collinetta sottostante il Masetto Alto e distruggendo il primo tratto della Strada Comunale del Cargador, che fungeva da confine tra il Comune di Verona e il Comune di Negrar. Successivamente si dedicò alla trasformazione della vasta Prateria del Maso in vigneto, con tutte le note vicende giudiziarie connesse.
L'altro protagonista è la SOCIETÀ AGRICOLA TOSCANA SRL, che d'ora in poi chiameremo SAT, costituita alla fine del 2009 con sede a Montalto di Rivoli Veronese da due socie: Toscana Elena con l'80% e Viola Michela, amministratore unico, col 20%. La società ha un capitale sociale di 10.000 euro ed inizia l'attività il 9 agosto 2010. Le due socie sono entrambe originarie della provincia di Trento. Viola Michela risulta essere titolare di una ditta di trasporti: "immagazzinaggio, trasporto merci, raccolta rifiuti, trasporti e traslochi, trasporto rifiuti" con sede a Giovo (TN), Toscana Elena è originaria di San Michele all'Adige (TN) e si occupa di viticoltura.
6 settembre 2010. La Cassa di Risparmio del Veneto spa (Gruppo INTESA SANPAOLO) concede a SAT un mutuo ipotecario di 3 milioni di euro. A garanzia del rimborso viene posta una ipoteca sui terreni in zona Masetto Alto (16 ettari nel Comune di Verona e 22 ettari nel comune di Negrar).
Nello stesso settembre del 2010 la SAT ottiene dalla Banca Popolare dell'Alto Adige e da Hypo Tirol Bank ulteriori finanziamenti per circa 2,5 milioni di euro non assistiti da garanzie.
6 settembre 2010.L'azienda agricola Nicolis vende i propri terreni ricadenti in area SIC in zona Masetto Alto (a cavallo del confine fra Verona e Negrar: 16 ettari nel Comune di Verona e 22 ettari nel comune di Negrar) a SAT per una cifra che si aggira sui 5 milioni di euro.
2 dicembre 2011. SAT ottiene dal Servizio Forestale Regionale una autorizzazione per "lavori di risagomatura strade esistenti e tagli per rilevi fotografici" ed entra con le ruspe nel SIC, distruggendo alcuni tratti della strada selciata, demolendo alcuni muretti a secco e tagliando ampie porzioni di bosco.
C'è una forte reazione da parte degli abitanti dei Masi, supportati dall'associazione il Carpino.
Nel mese di giugno 2012 l'avvocato Osvaldo Pettene presenta nelle mani del dirigente del Corpo Forestale dello Stato un esposto alla Procura delle Repubblica di Verona a nome dell'Associazione Il Carpino. L'esposto ottiene l'effetto sperato, i lavori vengono interrotti e le ruspe se ne vanno.
Il 2013 viene utilizzato da SAT per preparare e presentare al Comune di Verona e al Comune di Negrar una nuova richiesta di trasformazione in vigneto dei terreni ricadenti nell'area SIC.
Intanto, dal 25 giugno 2013 risultano a carico di SAT due pignoramenti: uno a nome della Banca Popolare dell'Alto Adige Società Cooperativa per Azioni e uno a nome della Hypo Tirol Bank Italia Spa.
27 marzo 2014. Il dott. Damiano Tancon, dirigente della Struttura Forestale Regionale, concede il "Nulla Osta Forestale", accertando il "carattere di non boscosità" delle zone boscate interessate dall'intervento.
8 agosto 2014. Michela Viola, in qualità di legale rappresentante di SAT, richiede al Comune di Negrar l'Autorizzazione paesaggistico-ambientale.
29 agosto 2014. La responsabile del Procedimento in materia di Tutela paesaggistica, geom. Manuela Dal Negro, rilascia la COMPATIBILITÀ PAESAGGISTICA DEGLI INTERVENTI PROPOSTI.
12 novembre 2014. Il responsabile Edilizia privata del Comune di Negrar, visto il parere favorevole della Commissione Edilizia Integrata (arch. Beghini Alessandro e arch. Furia Cristina), rilascia a SAT l'AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICO AMBIENTALE. Testualmente: "Autorizza la ditta in oggetto (SAT) ad eseguire i lavori e le opere richieste secondo il progetto presentato". Tanto nella relazione dei 2 architetti, quanto nel dispositivo dell'autorizzazione non si trova nessun riferimento al fatto che l'intervento ricade all'interno di un'area SIC.
12 dicembre 2014. Il Tribunale di Verona, su richiesta della CASSA DI RISPARMIO DEL VENETO SPA (ex Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Spa), pignora i beniimmobili in proprietà della SAT (22 ettari nel comune di Negrar e 16 ettari nel comune di Verona).
Durante il 2015, in seguito a ripetute segnalazioni spedite dall'associazione Il Carpino al Comune di Negrar, al Comune di Verona, al Servizio Forestale Regionale e all'Ufficio VAS VIA VINCA della Regione Veneto, con conseguente richiamo all'ordine da parte della Regione al Comune, finalmente il Comune di Negrar prende atto delle gravi lacune contenute nell'autorizzazione paesaggistico-ambientale concessa a suo tempo e fa marcia indietro.
18 settembre 2015 Il Comune di Negrar spedisce una lettera a SAT in cui segnala le carenze rilevate dagli uffici regionali, comunica che l'autorizzazione concessa non dà diritto all'esecuzione dei lavori e richiede le integrazioni previste dalla legge.
Considerazioni.
La facilità con cui la SAT ha ottenuto 5,5 milioni di prestiti dalle banche, dei quali 2,5 neppure assistiti da ipoteca, ci danno un'idea abbastanza precisa della serietà con la quale operano le banche nel nostro territorio.
I valori dei terreni che emergono in questi passaggi di proprietà la dicono lunga sui profitti che si possono realizzare nel settore della viticoltura.
La faciloneria con la quale alcuni Comuni concedono le autorizzazioni lascia increduli, specialmente quando sono in ballo valori così importanti, quali la conservazione dell'ambiente e delle specie protette.
In questo gioco nessuno rischia nulla: la SRL risponde solo per il capitale sociale: 10.000 euro. L'intera operazione, comprensiva di acquisto terreni, acquisto diritti d'impianto, parcelle dei consulenti, ecc. (5,5 milioni di euro) è stata finanziata dalle banche, che ora si ritrovano col cerino acceso fra le dita. Ma le banche non si scottano, perchè mal che vada vanno a fuoco i soldi nostri!
Mentire spudoratamente è diventata una abitudine consolidata dei nostri politici, ma resta una pessima abitudine.
"Fino ad oggi, non ci è stata presentata nessuna richiesta di realizzare vigneti in localitè Masetto nel Sito d'importanza comunitaria (Sic)". www.larena.it ...