I primi tre giorni di maggio sono densi i manifestazioni per la Verona che non ci sta. Venerdì 1° maggio a Milano la May Day NO EXPO, sabato 2 maggio al GasP Gigi Piccoli giornata STOP TTIP, domenica 3 GasP Gigi Piccoli giornata dedicata al cibo.

Intensa tre giorni (1, 2, 3 maggio) per protestare contro l'EXPO e il TTIP, il trattato commerciale di libero scambio in corso di negoziato tra l'Unione europea e gli USA.

La Campagna Stop TTIP Italia nasce a febbraio 2014 per coordinare organizzazioni, reti, realtà e territori che si oppongono all'approvazione del Trattato TTIP. Il Comitato Locale Stop TTIP Verona ha tra i suoi aderenti Rivolta il Debito, Res_VR Le Matonele, Ass. Radiè Resh, Monastero del bene comune, Rifondazione comunista, Gasbovolone, Gas Stellarossa, Sommagas, GASpolicella, L'Altra Verona, AVeProBi, Antica terra gentile, Movimento Decrescita Felice Vr, La Folaga Rossa, Ass. Orto al Porto, Comitato Acqua Bene Comune Vr, Gasp Gigi Piccoli, GAS Gruppo Consumo Critico Val d'Illasi, Pescantina Comune Virtuoso, Ass. Culturale A.L.A. Ambiente Lessinia Archeologia, La Proletaria società cooperativa/Red Zone, GAStelle, Terra Viva, Ass. Società Sostenibile, Associazione Terra Viva Verona, Gas Prova, Istituto di Ricerca PROUT, Rete Semi Diritti Giustizia e tanti altri associazioni e comitati aderiscono ogni giorno.

Il volantino della manifestazione

Che cos'è il TTIP

 

ore 12 ritrovo Stazione Porta Nuova

 

SABATO 2 MAGGIO presso

ore 18.00 "Un trattato fantasma si aggira per l'Europa...fermiamolo! STOP TTIP" incontro con Elena Mazzoni (a cura del Comitato Locale STOP TTIP di Verona e provincia)

ore 20.00  EXPO Nutrire il pianeta? ... ci nutriamo da soli!

 

DOMENICA 3 MAGGIO presso

 ore 10.30 Laboratorio per bambini "Fogli di foglie"

ore 11.30 "Pesticidi, agricoltura industriale, monoculture, rapporti con la salute e l'ambiente, quali costi e quali prospettive" incontro con Daniele Degli Innocenti e Giovanni Beghini

ore 13.00 EXPO Nutrire il pianeta? ... ci nutriamo da soli!

 ore 15.00 Presentazione del libro "La danza delle mozzarelle" (2015, ed. Alegre) incontro con l'autore Wolf Bukowski - Il "sogno" di Gambero Rosso e Slow Food si è tramutato in un incubo turbocapitalista fatto di ipermercati, gestione privatistica dei centri cittadini, precarietà per i lavoratori, cibo sano per i ricchi... e i poveri mangino merda.

 ore 17.00 Balli popolari con Balbrulè

 

CEMENTO: 1000 ettari di suolo agricolo cementificati

PRECARIETÀ: 18.500 lavoratori "volontari", cioè sfruttati senza stipendio

DEBITO PUBBLICO: 1,3 miliardi di euro di soldi pubblici

CORRUZIONE: numerosi arresti "eccellenti" per corruzione 

corruzione dilagante e su larga scala; aumento del debito pubblico usato poi come arma di ricatto per approvare le misure di austerità; cementificazione selvaggia – che con la TAV e lo Sblocca Italia sta devastando il paese –; sfruttamento della precarietà, con 18.500 "volontari" che lavoreranno gratis con turni massacranti. Expo cerca anche il politicamente corretto. Organizza "Women for Expo" e progetta una gay-street a Milano, ma queste altro non sono che squallide commercializzazioni che nulla hanno a che fare con il riconoscimento dei diritti e dell'identità di genere e glbtq. Expo è un vero e proprio modello organizzativo che trova solidi alleati nella filosofia del "buono, pulito e giusto" di Slow Food, nel marketing dell'eccellenza della tradizione italiana di Eataly, nella retorica della sostenibilità di Coop Italia e nella vetrina del Vinitaly di Verona, che gestirà anche il padiglione del vino durante l'evento milanese. Tentando di appropriarsi delle nostre pratiche e del nostro linguaggio, di comprare il consenso e la connivenza di tanti, il modello Expo 2015 s'impone e devasta i nostri territori per il profitti di pochi, minacciando il diritto alla terra, alla casa e al lavoro. Compromette il diritto ad autodeterminarci sottraendoci alle logiche speculative e finanziarie e a determinare il territorio in cui viviamo. Ben nascoste dietro la retorica della sostenibilità, del diritto al cibo per tutte e tutti, della difesa di un cibo buono e sano ci sono più di 70 multinazionali partner di Expo 2015: Monsanto, la multinazionale dei semi più contestata dai piccoli contadini di tutto il mondo; per Nestlè che con la sua piazza tematica sull'acqua nega in essenza l'acqua bene comune; Mc Donald's che nutre il pianeta col pollo fritto; c'è spazio anche per nomi meno noti come Mekorot,l'azienda idrica di Israele che, sottraendo illegalmente acqua dalle falde palestinesi si è macchiata di gravi violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani.

Partenariato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti (TTIP), che mirano a eliminare le barriere normative che potrebbero limitare i profitti realizzabili dalle imprese multinazionali, aggirando normative di protezione ambientale, di tutela dei diritti dei lavoratori, di protezione della sicurezza alimentare (incluse le restrizioni per gli OGM) e di regolamentazione sull'uso di sostanze chimiche tossiche

 

NO EXPO! STOP TTIP!

È ORA DI RIPARTIRE DAL BASSO, DI COSTRUIRE PERCORSI DI RESISTENZA CONTADINA E CITTADINA!

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Dino da Sandrà