Questa mattina è arrivato a sentenza il processo intentato nel 2011 da Sandro Tartaglia contro Mario Spezia e Veramente.org, con una piena assoluzione degli imputati ed una condanna per Agec a pagare le spese del processo.

La denuncia era partita nell'ottobre del 2011 in seguito alla pubblicazione su Veramente.org di un articolo dal titolo "Passalacqua, chi offre di più?"  in cui Mario Spezia criticava aspramente la gestione del bando Passalacqua-Santa Marta da parte di Agec e nello specifico da parte del suo allora direttore Sandro Tartaglia. L'articolo citato era stato ripreso sia da L'arena on line sia da Veronetta blog ed era stato seguito da altri articoli sullo stesso tema.

Sandro Tartaglia, patrocinato dagli avvocati Massimo Brugnoli, Francesca Tagliaferro, Federica Battesini, citava in giudizio Mario Spezia (autore dell'articolo), Michele Bottari (gestore di Veramente.org), Maurizio Cattaneo (direttore del giornale L'Arena), la società Athesis (proprietaria dello stesso giornale), per aver diffamato lo stesso direttore Tartaglia, "ledendo il suo onore e la sua reputazione e l'intera Agec: Le condotte sopra descritte hanno contribuito a ledere gravemente l'immagine di Agec mediante la divulgazione di fatti falsi e di giudizi offensivi, cagionando all'Azienda un grave danno alla propria immagine quantificabile in euro 1.000.000,00 (un milione)."

Mario Spezia, difeso dall'avv. Renzo Segala, durante questi 3 anni ha rifiutato le varie ipotesi di accordo proposte da Agec per evitare il giudizio (accordo che nel frattempo era stato trovato fra l'Arena e Agec) ed ha preferito aspettare la sentenza del tribunale.

La sentenza, firmata dal giudice Pier Paolo Lanni, è arrivata oggi ed è una sentenza di piena assoluzione per Mario Spezia, per Michele Bottari e per Veramente.org.

La sentenza detta testualmente:

"Gli scritti sono privi di contenuto diffamatorio . . .

a) negli scritti non viene censurata l'illiceità del criterio di aggiudicazione adottato, ma solo la sua concreta applicazione che, secondo l'opinione espressa, non sarebbe idoneo a tutelare la pienezza degli interessi pubblici;

b) i criteri di stima riportati nell'articolo sono effettivamente quelli contenuti nella perizia, della quale non viene contestata la veridicità ma esclusivamente la non condivisibilità delle conclusioni in essa tratte;

c) la sottolineatura del conflitto di interessi in capo al legale rappresentante dell'Agec, quale autore della perizia utilizzata per la valutazione dei terreni, così come dell'anomalia della circostanza che nella stessa perizia si affermi l'irrilevanza dei vincoli pubblici, costituisce la manifestazione di dubbi ragionevoli.

Le spese di lite vanno poste a carico di Agec".