Su L'Arena di sabato 16, le notizie sembrano impazzite: la carne veneta va alla grande, ma la situazione è molto grave; il Vinitaly è stato un successone, ma le vendite di vino sono calate del 5,4%

 

La carne nelle statistiche va benissimo: l'export dei distretti veneti ha registrato 345 milioni di fatturato nel 2014 e 419 nel 2015, con un aumento percentuale del 73,7%.

Quindi entusiasmo alle stelle?

Non proprio.

"Le associazioni dei produttori di carni bovine, vista la grave situazione di mercato in cui versa la zootecnia bovina da carne, hanno chiesto alla Regione Veneto di intervenire con provvedimenti urgenti". I rappresentanti delle associazioni chiedono alla Regione: "la dichiarazione di stato di crisi della zootecnia bovina, i finanziamenti bloccati a causa delle mancate disposizioni da parte di Agea, lo stanziamento urgente di un finanziamento per la divulgazione del Marchio di Qualità Verificata, la richiesta di intervenire al Ministero per sbloccare urgentemente il Sistema di Qualità Nazionele Zootecnia (= ulteriori finanziamenti)".

Il vino.

"Il bilancio del Vinitaly per le aziende, cantine e consorzi che rappresentano la viticoltura veronese è superiore alle aspettative. Le aziende hanno trovato risposte certe per il proprio futuro al Vinitaly", a sostenerlo è Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio del Soave, che "non immaginava un'edizione così fruttuosa per le nostre imprese".

Olga Bussinello, direttore del Consorzio del Valpolicella rincara la dose: "Il mercato in questo momento sta premiando il vino veronese e veneto. Amarone, Valpolicella e Ripasso, tra il 2014 e il 2015, hanno registrato una crescita sul mercato italiano del 15,5%".

Ma poi, quando si passa alle statistiche ufficiali, si scopre che fra il 2014 e il 2015 il vino veneto ha avuto un calo nell'export del 2,2% e si prevede per il 4° trimestre 2015 un calo tendenziale del 4,5%. Ci risulta poi che anche i consumi interni siano in flessione: Con i consumi interni in calo, l'Italia del vino si salva soprattutto grazie all'export

Si sa da sempre che le informazioni economiche (e non solo quelle) dell'Arena vanno prese con le molle, ma qui sembra di essere capitati dentro a una slot machine, o, se preferiamo, in un manicomio.