3 Ibis eremita abbattuti in Italia fra Vicenza e Grosseto nel primo mese di apertura della caccia

Prima hanno ucciso Kato, poi è stato eliminato Tara, entrambi rarissimi esemplari di Ibis eremita.

L'esemplare rarissimo, di nome Tara, è stato impallinato nei pressi di Thiene, Vicenza, l'8 settembre, ad una settimana dal ritrovamento del corpo senza vita di Kato, giovane volatile della stessa specie ucciso il primo giorno della stagione venatoria a Punta Ala, in provincia di Grosseto.

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Dopo il caso di Vicenza e quello dei primo settembre scorso (giornata di apertura della caccia) in provincia di Grosseto, ritorna di scena la Toscana con la stessa provincia. Un terzo Ibis, infatti, è stato preso a fucilate vicino ad Alberese (GR).

L´Ibis eremita colpito si chiamava THOR ed era in viaggio, assieme ad  altri due uccelli, dall´area di riproduzione in Baviera verso l´Oasi WWF Laguna di Orbetello.

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"L'uccisione per mano dei bracconieri di due esemplari nel giro di otto giorni e a stagione venatoria appena iniziata – spiega Johannes Fritz, capo-progetto del Waldrappteam – compromette seriamente tutto il lavoro che abbiamo svolto negli anni per riportare l'Ibis eremita a vivere in Europa. Chiediamo alle associazioni venatorie nostre partner di agire in maniera decisa per contrastare la piaga della caccia illegale, che danneggia la reputazione internazionale dell'Italia e della sua comunità venatoria". Prima di Kato e Tara infatti, c'è stata l'uccisione di Goja e Jedi, per i quali il cacciatore è stato condannato meno di un mese fa alla sospensione della licenza di caccia e ad una sanzione pecuniaria. Ad oggi il bilancio delle perdite è pesante: dal 2002 al 2012 sono stati persi 60 ibis eremita, il 70% dei quali è stato trovato morto a seguito di bracconaggio o è scomparso durante il periodo venatorio in Italia.

In questo momento stanno volando nei cieli italiani altri 17 Ibis che compiono il viaggio migratorio in direzione di Orbetello, mentre 20 sono già arrivati a destinazione e se gli esemplari adulti, che hanno già imparato la rotta di svernamento dall'Austria alla Toscana, continueranno ad essere abbattuti, non ci sarà nessuna speranza nemmeno per i più piccoli.

Contemporaneamente il Consiglio Regionale del Veneto è chiamato a discutere una normativa a favore dei cacciatori. E' infatti stata presentata una proposta di legge che vuole introdurre il "Reato di disturbo all'attività venatoria e piscatoria". Se la legge venisse approvata ci sarebbe una sanzione da 600 a 3600 euro per i disturbatori di queste "nobili" attività, molto di più di quello che rischia un cacciatore beccato a sparare pericolosamente vicino a strade, case o scuole.

Purtroppo invece di controllare bracconieri e pescatori di frodo la Regione Veneto cerca di favorirli depenalizzando i reati e ostacolando l'attività delle guardie venatorie.

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La rottamazione della tutela ambientale

L'ibis eremita (Geronticus eremita) è un uccello della famiglia dei Treschiornitidi. È una specie in pericolo critico di estinzione. Un tempo la specie era piuttosto diffusa lungo le zone rocciose e le scogliere di Europa meridionale, Medio Oriente e Nordafrica. Il declino numerico dell'ibis eremita è cominciato secoli fa e dall'inizio del XX secolo la popolazione di ibis ha subito un calo drastico, pari al 98% circa, dovuto alla combinazione di vari fattori, in primis la caccia di frodo, ma anche la distruzione dell'habitat per far posto ad allevamenti e piantagioni di tipo intensivo, l'utilizzo di fitofarmaci, il disturbo delle rotte migratorie e delle colonie riproduttive a causa dell'eccessiva antropizzazione.

Attualmente l'ibis eremita è scomparso dalla maggior parte dell'habitat originario e allo stato selvatico ne rimangono solo poche colonie isolate in Marocco e Siria (dove peraltro è stato riscoperto solo nel 2002), per un totale mondiale di circa 550 individui selvatici. Parallelamente alle colonie selvatiche sono però presenti, specialmente in Europa, colonie semiselvatiche o in cattività di questi uccelli per un totale di un migliaio di esemplari circa: a partire da queste sono in fase di studio o di attuazione vari programmi di reintroduzione dell'ibis eremita nel suo ambiente originario.

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Foto di Corrado Zanini VR BW a Castelnuovo del Garda 18.11.2015

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