Dal 29 giugno al 3 luglio attività di monitoraggio microbiologico e delle microplastiche nelle acque del Benaco.

Oggi e domani iniziative sulla sponda veneta. Sotto la lente di ingrandimento depurazione e gestione del territorio.

La Goletta di Legambiente, provvista di laboratorio mobile, opererà sul Lago di Garda fino a martedì 3 luglio per le analisi delle foci dei fiumi e dei torrenti della sponda veronese e bresciana. Il tema della cattiva e mancata depurazione e di scarichi non controllati si conferma uno dei temi caldi sul Benaco. Proprio per questo da due anni Legambiente Verona ha intrapreso un percorso in collaborazione con AGS - Azienda Gardesana Servizi e ARPAV, per far sì che durante tutto l'arco dell'anno si possa continuare la preziosa attività di indagine alla ricerca delle principali fonti di contaminazione, spesso provenienti dall'entroterra. Quest'anno si andranno, quindi, a monitorare i corsi d'acqua che confluiscono nel lago e che nelle campagne di monitoraggio degli scorsi anni hanno restituito dati scoraggianti. "La sinergia tra la Goletta dei Laghi e il progetto con AGS ci permette di tenere alta l'attenzione sul problema della cattiva depurazione nell'arco dell'intero anno" - dichiara la presidente di Legambiente Verona Chiara Martinelli.

Negli anni nei corsi d'acqua della sponda veronese che scaricano nel lago, infatti, sono state riscontrate cariche batteriche ben oltre i limiti di legge. Ciò è dovuto principalmente ai mancati allacci alla rete fognaria, agli scarichi abusivi e alla mancata separazione tra acque bianche e acque nere. "Da sottolineare come il problema - continua la Martinelli - si acuisca nel periodo estivo con l'arrivo di 25 milioni di turisti su tutto il bacino gardesano, a fronte di una popolazione residente di poco inferiore alle 190.000 unità". Da questa mattina i tecnici della Goletta sono all'opera per monitorare le acque del Garda includendo la foce del Rio Dugale in località Ronchi a Castelnuovo del Garda, tra i punti più critici della sponda veronese e luogo particolarmente sensibile poiché vicino ad un'area spesso frequentata da bagnanti durante il periodo estivo e che dovrebbe essere interdetto alla balneazione.

Ma il primo giorno del Cigno Azzurro è anche l'occasione per evidenziare un ulteriore problema diffuso su tutta la costa gardesana legato alla realizzazione di piste ciclabili in sfregio alle aree protette, ai canneti e alle stesse rive del lago di Garda. La nuova pista ciclabile Castelnuovo-Pacengo è un evidente esempio negativo della realizzazione di opere di per sé utili, ma localizzate ed eseguite in modo inadeguato in sfregio alla tutela del luogo in cui ricadono. La ciclopista, che costeggia il lungolago, è stata recentemente ampliata e pavimentata senza aver effettuato la dovuta valutazione sugli impatti puntuali e cumulativi che tale infrastruttura può causare, area già fortemente penalizzata dalla cementificazione e dalla continua riduzione del suo habitat prioritario, meritevole di politiche di conservazione secondo i criteri della rete ecologica europea.

Erano presenti all'iniziativa di questa mattina i rappresentanti di WWF, Coordinamento Garda, LIPU e Italia Nostra.

Domani 30 giugno appuntamento alle ore 9,30 presso il Laghetto del Frassino in località Santa Cristina (Peschiera del Garda) per la presentazione delle osservazioni sul piano ambientale del Laghetto e visita guidata con la LIPU.

Martedì 3 luglio conferenza stampa di presentazione dei dati sul monitoraggio microbiologico presso la sede di Legambiente di Verona.

Come sempre sarà a disposizione dei cittadini il servizio di segnalazione di SOS Goletta (VIDEO: http://bit.ly/SOSGOLETTA_VIDEO) attraverso il quale far pervenire le proprie segnalazioni relative a scarichi abusivi o non depurati. I tecnici del laboratorio mobile approfondiranno le denunce e le segnalazioni arrivate, per poi farle arrivare alle autorità competenti.

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