Appuntamento domenica 27 ottobre ore 9 in piazza Righetti a Quinzano.

Dopo una breve presentazione alla presenza delle autorità cittadine e con l'accompagnamento dell'Accademia Musicale di Quinzano, si potrà percorrere tutto il sentieto accompagnati dai volontari di Carpino e CAI

La prima parte del sentiero, dal centro di Quinzano fino alle case a schiera denominate Casetta Maso, si sviluppa su una vecchia strada selciata utilizzata fino ai primi decenni del '900 per raggiungere i terrazzamenti coltivati sui versanti del vajo di Quinzano e per salire sulla collina in direzione del Maso. Da piazza Righetti si prende via Tosi e si sale verso Piazza San Valentino, imboccando a sinistra una vecchia stradella incassata fra i muri a secco. Per questa via si aggira il Castel di Quinzano e si raggiunge l'inizio di via Volte Maso. Dopo un breve tratto su asfalto si imbocca sulla sinistra la vecchia strada selciata, ora trasformata in sentiero. La strada è chiaramente riconoscibile sia per i profondi solchi lasciati sul fondo selciato dal passaggio di carri e slitte nei secoli passati e sia per i muretti a secco che la delimitano sui due lati. Si tratta di un'opera pregevole dal punto di vista storico e paesaggistico, perfettamente conservata, anche se attualmente in stato di abbandono.
La vecchia strada è stata sostituita nei primi decenni del '900 con il nuovo percorso inizialmente sterrato e poi asfaltato negli anni '60 del secolo scorso. Attualmente questa strada è indicata col nome Via Volte Maso, nome che indica chiaramente la funzione per la quale è stata realizzata: collegare Quinzano con la collina del Maso. Evidentemente nel tempo erano cambiate le esigenze e anche il raggio d'azione delle attività economiche. Sono chiaramente visibili sui fianchi e sulla sommità del vajo numerose cave di calcare e i mezzi meccanici utilizzati per il trasporto, apparsi nei primi decenni del secolo scorso, richiedevano una carreggiata più ampia con una pendenza regolare. Il vecchio percorso selciato incrocia più volte la nuova strada asfaltata e ci permette di riconoscere i grandi cambiamenti che hanno attraversato il territorio collinare negli ultimi 100 anni.
Questa prima parte del sentiero ci è stata segnalata dal signor Silvano Cerpelloni, che abita all'inizio di via Volte Maso e che ci ha calorosamente sollecitati a ripristinare il percorso.

La seconda parte del percorso inizia poco dopo le Casette Maso, all'imboccatura della strada sterrata che scende verso Corte Patrizi. Si tratta di un sentiero immerso nel bosco, che guadagna lentamente quota sul fianco della collina passando sotto Cà dei Gabbi e il Monte Cossa. Si prosegue fino ad incrociare il fondo di un vajetto laterale del vajo di Quinzano, lo si attraversa e si prosegue in costa fino alla contrada Monchi. Dai Monchi si ritorna su via Volte Maso e si continua fino alla corte del Maso.
L'ambiente è di grande interesse naturalistico per la presenza di essenze legate all'ambiente umido favorito dalla copiosa presenza di acqua sorgiva. Possiamo incontrare numerose piante di carpino bianco e perfino alcuni esemplari di giovani castagni, specie arboree che difficilmente incontriamo nei vai delle nostre colline.
Notevole è anche la presenza di orchidee e di altre interessanti specie floreali.
Va ricordato che il compianto professor Sandro Ruffo a suo tempo tentò in tutti i modi di inserire il vajo di Quinzano nel SIC Borago-Galina proprio per la sua grande valenza naturalistica.

A questo punto si apre un ventaglio di possibilità: possiamo tornare indietro sullo stesso sentiero percorso; oppure tornare al punto di partenza percorrendo a ritroso via Volte Maso; oppure possiamo proseguire per Montecchio prendendo prima la Strada del Cargador alla Croce del Maso e successivamente l'allaciante N. 2 sotto il Masetto alto; oppure possiamo scendere sulla dorsale che fiancheggia i 3 Tempi e la Calzarega e scende verso le Ongarine; oppure possiamo aggirare a nord la Corte del Maso e scendere nell'imboccatura del Vajo di Quinzano all'altezza del Fontesan.
La discesa nel Vajo di Quinzano per ora è consigliata solo ad escursionisti esperti e richiederebbe una nuova tracciatura con la messa in sicurezza di alcuni tratti esposti.

STORIA
Il recupero del percorso è stato proposto dall'associazione IL CARPINO nel gennaio 2017. Fin da subito Beppe Muraro, a quel tempo Presidente della Sezione CAI Cesare Battisti di Verona, ha espresso il sostegno dei gruppi alpinistici veronesi.
In febbraio la 2° Circoscrizione del Comune di Verona ha approvato all'unanimità il progetto presentato dal Carpino ed ha inoltrando il parere positivo all'Unità Organizzativa Estimo Beni Pubblici del Comune di Verona. Va ricordato in questa prima fase il contributo entusiasta di Ernesto Paiola, a quel tempo vicepresidente della 2 Circoscrizione.
Nella primavera del 2017 è iniziato un lungo e faticoso lavoro necessario per superare tutte le resistenze e le opposizioni con le quali fin dall'inizio sapevamo che avremmo dovuto fare i conti.
Per la verità abbiamo incontrato forti opposizioni, ma anche gesti di grande generosità da parte di persone che in qualche modo erano implicate nel percorso.
Durante questi 3 anni di lavoro abbiamo potuto contare sulla collaborazione fattiva dei dirigenti e dei tecnici degli uffici comunali del Patrimonio e sul sostegno incondizionato dell'assessore Marco Padovani.
Fondamentale è stata anche la collaborazione di Gianmarco Lazzarin, che ci ha fornito il suo supporto tecnico nella tracciatura delle varie alternative di percorso prese in considerazione.
I soci del Carpino hanno lavorato alacremente per ripulire il percorso e per renderlo agibile, installando anche una scaletta metallica che permette di superare un forte dislivello fra la quota del sentiero e la strada asfaltata in prossimità delle Casette Maso.
Con le elezioni nel maggio 2018 sono cambiati gli incarichi direttivi, ma il sostegno della Circoscrizione non è mai venuto a mancare. In particolare la presidente Elisa Dalle Pezze e il consigliere Silvano Pighi si sono sempre dimostrati disponibili e collaborativi. Il 7 gennaio 2018 ci fu una prima inaugurazione del percorso con la presenza delle autorità e della banda. L'iniziativa riscosse un grande successo e da allora molta gente ha preso l'abitudine di percorrere il sentiero. Restava ancora da definire il tratto finale del percorso, che durante la scorsa estate ha finalmente trovato una via d'uscita dal bosco.
Il 16 luglio 2019 Il Comune di Verona, attraverso una determina dell'Assessorato al Decentramento, ha dato il proprio "parere favorevole all'apertura al pubblico del percorso naturalistico - Sentiero Girardi - secondo il tracciato riportato nella documentazione planimetrica allegata".
Durante il mese di settembre scorso la sezione CAI Cesare Battisti ha provveduto a segnalare e tabellare l'intero percorso con la segnaletica CAI.

Moreno Girardi è stato un socio della nostra associazione (Il Carpino) ed un grande difensore dell'ambiente collinare, dove aveva comprato casa 15 anni fa. Sempre presente alle nostre iniziative, pacifico, ma determinato, era riuscito, dopo lunga insistenza a far finalmente mettere i cartelli con il divieto di passaggio per le moto sul tracciato dei sentieri. Fu la sua ultima azione prima di morire nell'ottobre 2017.

SENTIERO GIRARDI
CARATTERISTICHE DEL PERCORSO (sola andata)

Difficoltà: facile
Lunghezza: km 7
Tempo di percorrenza: ore 1.30
Dislivello: m. 300