L'orizzonte è cupo e non fa ben sperare. Un virus mortifero sembra aver contagiato il genere umano, il virus della crescita inarrestabile, quando invece la natura è fatta di inverni e di primavere, di crescita e di declino, di vita e di morte.

Fin dall'inizio dei tempi gli uomini capirono l'importanza fondamentale del limite.

Genesi 11, 1-9
Allora tutta la terra aveva un medesimo linguaggio e usava le stesse parole. Ora avvenne che, emigrando dall'oriente, trovarono una pianura nella regione del Sennaar e vi abitarono. E dissero gli uni agli altri: "Su, fabbrichiamo dei mattoni e cuociamoli al fuoco". E si servirono di mattoni invece che di pietre e di bitume al posto della calce. E dissero: "Orsù edifichiamo una città e una torre con la cima nel cielo. Fabbrichiamoci così un segno di unione, altrimenti saremo dispersi sulla faccia della terra". Ma il Signore scese a vedere la città e la torre, che i figli degli uomini costruivano e disse: "Ecco, essi sono un popolo solo e hanno tutti un medesimo linguaggio: questo è il principio delle loro imprese. Niente ormai impedirà loro di condurre a termine tutto quello che verrà loro in mente di fare. Orsù dunque, scendiamo e proprio lì confondiamo il loro linguaggio, in modo che non si intendano più gli uni con gli altri".
Così il Signore di là li disperse sulla faccia della terra ed essi cessarono di costruire la città, alla quale fu dato perciò il nome di Babele, perchè ivi il Signore aveva confuso il linguaggio di tutta la terra e di là li aveva dispersi per il mondo intero.