L'economia del Bel Paese è allo sfascio? Il ministro dell'interno sa come risollevarla.

Parte dal Veneto la campagna parlamentare per riaprire le case chiuse e istituire l'albo delle professioniste.

"Tette e bandiere sono il riassunto della storia d'Italia. I suoi inseparabili pilastri, il motore per comprenderle" diceva Indro Montanelli, ma Lina Merlin l'ebbe vinta e i bordelli furono chiusi. Eravamo nel 1958 e l'Italia, dopo i disastri del fascismo e della guerra, si stava avviando a grandi passi verso il boom economico.

Da allora i tempi sono molto cambiati. C'è stato l'11 settembre, il 2007, la bolla immobiliare, la bancarotta di Lehman Brothers, la crisi finanziaria dell'economia americana, il crollo del prezzo del petrolio, la crisi del debito degli stati sovrani europei, il tracollo delle banche, il salvataggio delle banche, il salvataggio degli stati, gli eurobond, il quantitative easing e avanti avanti fino ai nostri giorni, con l'economia italiana in recessione e il debito pubblico schizzato al 132%.

Non funziona l'economia, non funziona la giustizia, vanno malissimo i servizi pubblici, la Mafia si sta mangiando lo Stato, i giovani migranti vengono ributtati a mare e i giovani italiani scappano all'estero. Il governo è diviso su tutto, sembra immobilizzato da un cervello bipolare ed impiega tutte le proprie energie in una estenuante ed interminabile campagna elettorale.

La campagna elettorale ha bisogno di argomenti sempre nuovi, possibilmente poco seri. Esaurito il capitolo migranti, sfruttato alla morte il capitolo sicurezza-ordine-polizia, spese le promesse di pensione e reddito di cittadinanza per tutti, che altro restava ancora?

Matteo Salvini, "capitano" del partito nazionale leghista, l'ha capito subito.