L' associazione Il Carpino risponde al Sindaco di Negrar con proposte che vanno in una nuova direzione.

Leggiamo su L' Arena del 15 settembre che il sindaco di Negrar definisce assurdi i vincoli previsti dal Pat di Negrar appena approvato e che chiederà la riapertura di una conferenza dei sevizi per modificarlo.

Cosa propone di cambiare?

- Le marogne fatte per forza come una volta.

- I confini con le zone boschive.

- La distanza degli edifici dai corsi d' acqua.


Non parla invece del blocco della cementificazione sbandierato dalla Lega in campagna elettorale.

Ci chiediamo se la storia passata possa insegnare qualcosa o se siamo condannati a ripetere all' infinito gli stessi errori.

Che le marogne siano un elemento fondamentale del paesaggio della Valpolicella l' hanno detto tutti, dal noto e ovunque citato geografo Eugenio Turri a tutti gli studiosi che si sono succeduti nel tentativo di salvare questo importante patrimonio paesaggistico.

Lo dicono anche tutti i viticoltori nei loro siti, fondando la specificità del loro prodotto proprio sulla particolarità delle condizioni in cui viene coltivato.

Vale per tutti la presentazione del sito dell' Azienda Agricola Nicolis:

"Da vigneti situati in zona pedecollinare, dal loro terreno di medio impasto, profondo e fertile, si ottengono i vini classici d'annata, mentre i vini d'invecchiamento come i pregiati Amarone e Recioto nascono dagli appezzamenti situati in collina, con muri a secco (detti marogne) che sostengono le caratteristiche terrazze".



Che le zone boschive e i corsi d' acqua o vai siano un altro elemento importante del paesaggio pedemontano è talmente evidente a tutti che non ha bisogno di essere confermato da citazioni.

Un grande numero di piante, di fiori e anche di animali possono sopravvivere solo perchè esistono le condizioni particolari date da questo habitat. Distruggere questo habitat vuol dire distruggere automaticamente la fauna e la flora tipiche di questo contesto.

Esistono una infinità di studi a livello europeo e a livello nazionale che raccomandano in tutte le lingue la salvaguardia di ciò che resta della biodiversità. Abbiamo già provveduto a far fuori un grandissimo numero di specie viventi, e chiunque capisce che sarebbe il caso di fermarsi.

Non si tratta di fiorellini e di uccellini, si tratta di condizioni generali da cui dipende la nostra sopravvivenza.

Ricordiamoci sempre che stiamo parlando di un territorio fortemente urbanizzato e in gran parte adibito alla monocultura della vite.

La UE ha stanziato milioni di euro in progetti per la salvaguardia dei muretti a secco. In altre parole ci sono un sacco di soldi a disposizione dei viticoltori per ripristinare le marogne, ma nessuno è andato a chiederli. E di questo dobbiamo ringraziare i nostri politici.

Noi crediamo che sarebbe il caso di ragionare su tutte queste cose con calma, cercando di valutare tutti i pro e i contro di scelte che poi avranno delle conseguenze pesantissime sul futuro nostro e dei nostri figli. Stiamo attraversando un durissimo periodo di recessione e tutti ormai siamo perfettamente coscienti della grave crisi economica che stiamo attraversando. C' è in atto una riduzione del prezzo dell' uva, ci sarà sicuramente anche una riduzione della produzione dei vini e, probabilmente, un calo dei prezzi. Ma non tutto è perduto, anzi, ci sono ancora delle enormi potenzialità.

Ma vanno in una direzione opposta a quella prospettata dal sindaco.


Vanno nella direzione della salvaguardia di quanto è rimasto del territorio, vanno nella direzione della limitazione dell' espansione edilizia, vanno nella direzione della riduzione della quantità di vino prodotto e dell' innalzamento della qualità.

Vanno soprattutto nella direzione di una proposta complessiva che metta assieme un ambiente salvaguardato e ben curato, una proposta enogastronomica di eccellenza, un sistema di accoglienza diffuso e moderno, fatto di piccoli ristoranti, di B&B, di produttori magari biologici, ma sicuramente di qualità, fatto di sentieri ben segnalati e ben curati, fatto di servizi reali e non millantati (dai trasporti all' informazione).

Per questo motivo noi stiamo lavorando da mesi alla preparazione di un sito (www.collineveronesi.it) in cui saranno inserite tutte queste informazioni

In tutta Europa questa proposta ha dato e sta dando ottimi risultati, anche in condizioni decisamente meno favorevoli delle nostre.

Noi abbiamo condizioni ottimali, ma le stiamo distruggendo con la nostra ottusità e mancanza di lungimiranza.