Un, due, tre: qualche iniziativa di facciata e anche la conferenza sul clima di Parigi sarà archiviata. I potenti della terra, chiamati a decisioni difficili e impopolari, hanno altro per la testa.

"Sono venuto qui di persona come leader della prima economia mondiale e del secondo paese inquinatore", ha dichiarato il premio Nobel per la pace e massimo fautore dei droni-killer Obama al vertice sul clima di Parigi, "Per dire che non solo riconosciamo il nostro ruolo nell'aver creato il problema ma che ci assumiamo anche la responsabilità di fare qualcosa in proposito... Possiamo cambiare il futuro qui, e farlo ora."

Su Effetto risorse, il blog dell'ottimo Ugo Bardi, Paul Chefurka scrive che "



  • le concentrazioni di CO2 stanno aumentando di circa 2,5 ppm l'anno.


  • Se vogliamo che la concentrazione atmosferica di CO2 smetta di crescere, dobbiamo fermare tutte le attività economiche.


  • Anche se cessassimo oggi tutte le emissioni di CO2 fermando tutte le attività economiche, avremmo ancora una quantità pericolosa di CO2 nell'atmosfera.


  • Non solo non è presumibile che il mondo cessi le sue attività economiche dalla sera alla mattina, ma non riusciremo neanche a ridurle significativamente, a meno che non si verifichi un collasso economico globale (nel qual caso cercheremmo disperatamente di ripristinarle).


  • I prossimi due decenni di emissioni generate dall'economia faranno salire la CO2 atmosferica a oltre 450 ppm, vale a dire un aumento di circa 5°C, del tutto incompatibile con la nostra attuale civilizzazione."




Con queste premesse, ci si domanda quanto il citato premio Nobel, ma anche i suoi colleghi (compreso il nostro ridicolo premier) possano mettere a repentaglio la loro carriera (e la benevolenza dei loro finanziatori) promuovendo delle iniziative realmente forti, che comunque, secondo Chefurka, potrebbero anche non bastare.