Le cause a cui si vota il sindaco di Verona sono quasi tutte destinate a fallire. L'elenco si fa ogni giorno più lungo e i veronesi più scaltri ormai hanno imparato a sorridere dei progetti faraonici del sindaco.

Il tempo è galantuomo ed insegna a conoscere le persone. Dalle cose alle quali un uomo si dedica si può riconoscere la sua natura. Tosi è fatalmente attratto dai progetti irrealizzabili. Si tratta di una forma di autolesionismo che ha avuto numerose conferme negli ultimi anni. I risultati delle ultime elezioni regionali hanno rappresentato l'ultimo di una lunga serie di fallimenti.

Il teorema sull'autolesionismo di Tosi funziona anche al contrario: se appare all'orizzonte un buon progetto per la città, si può star certi che Tosi farà di tutto per affossarlo. Naturalmente, data la potenza di fuoco di cui dispone il sindaco, ci sono buone probabilità che egli raggiunga il suo scopo, come avvenne subito dopo il suo primo insediamento con il Polo Finanziario.

Da quel dì sono passati 8 lunghi anni, che non sono bastati per realizzare neppure uno dei grandi progetti ai quali il sindaco Tosi si era votato anima e corpo.

E' andato malissimo il traforo, del quale ormai non si parla più e per il quale nessuno sa quanto abbiano speso fino ad ora il Comune e la ditta Technital.

Dire che Ca' del Bue è in una situazione di stallo è inesatto. Vorrebbe dire che il progetto ha fatto qualche passo avanti, ma poi si è fermato. La cruda verità è che oggi Amia deve pagare 3 milioni di euro a Urbaser per avere come contropartita un progetto che non verrà mai realizzato.

Il filobus sta sempre per partire, ma non parte mai, perché esiste solo nella fantasia del sindaco e nei rendering di Richeto, ex assessore al bancheto.

Siamo alla fine del 2015 e il tempo stringe. Tosi, già aspirante presidente della Regione Veneto ed ora aspirante primo ministro della Repubblica Italiana, rischia di finire il suo secondo mandato con un bottino striminzito ed una pessima reputazione.

E' anche vero che Tosi durante questi 8 anni è stato impegnato in una lunga serie di campagne elettorali e quindi non ha mai avuto il tempo e la voglia di occuparsi dei problemi spiccioli della sua città, quali l'asfaltatura delle strade, la gestione dei servizi nei quartieri, la riduzione del traffico automobilistico e dell'inquinamento dell'aria, il rilancio dell'offerta culturale, lirica e sinfonica, il sostegno al settore produttivo attraverso misure concrete, ecc. ecc. ecc.

Ecco allora la nuova ideona del sindaco Tosi, nuova si fa per dire, quella cioè di puntare tutte le sue fiches sulla copertura dell'Arena. La discussione sull'opportunità di mettere un tetto sopra un anfiteatro romano la lasciamo agli architetti e ai soprintendenti. Il teorema sull'autolesionismo di Tosi non lascia molto spazio alle varie ipotesi di realizzazione: se ci punta Tosi, semplicemente non si farà.

Quindi, di cosa stiamo a discutere?

Del nulla, appunto.