La ruota panoramica di Richeto, ex assessore al bancheto, sta diventando realtà. Grande soddisfazione fra gli ambulanti, storici sostenitori di Corsi, e fra gli attivisti del comitato "Verona in giostra tutto l'anno".

Sembra che la vecchia idea dell'assessore Richeto sia arrivata ad un passo dalla realizzazione. Il sindaco ha già ordinato l'abito nuovo per il taglio del nastro, la Bisinella ha consigliato l'abito e garantito la sua presenza il giorno dell'inaugurazione, Ambrosini ha vagliato attentamente i vari progetti e Paloschi ha dato i numeri: i primi 4 mesi di sperimentazione faranno arrivare nelle casse del Comune la ragguardevole cifra di 10.000 euro, vale a dire 82 euro al giorno.

Cosa farà il Comune con questi 10.000 euro?

Li restituirà al privato vincitore dell'appalto per la fornitura e la gestione della ruota sotto forma di un finanziamento per "la realizzazione del progetto di valorizzazione luminosa delle mure viscontee", vale a dire per illuminare bene la zona in cui verrà piazzata la ruota panoramica.

In alcuni è sorto spontaneo il sospetto che in Comune si conosca già il nome del vincitore dell'appalto, come è già successo con il Traforo, con la Passalacqua e con numerosi altri appalti. Molti in città ritengono che ci sia una consuetudine che vede sistematicamente premiati i fedeli sostenitori della Giunta Tosi. Quasi tutti pensano che non possa esistere un "imprenditore" talmente pirla da imbarcarsi in un'avventura del genere (compra la giostra, monta la giostra, assumi il personale, smonta la giostra, licenzia il personale, vendi la giostra) per soli 4 mesi. Qualcuno è arrivato a sospettare che ci possa essere addirittura un accordo preventivo sulla spartizione degli utili.

Si tratta ovviamente di opinioni dettate dall'invidia e dalla pochezza di chi si sente escluso dalla cuccagna in cui i soliti noti sembrano baloccarsi e divertirsi per 12 mesi all'anno. Lungi da noi condividere o anche solo lasciarci sfiorare da opinioni così meschine e basse.

Vogliamo invece felicitarci con l'ex assessore al bancheto, che ancora una volta vede premiato il suo programma politico, un programma che giustamente puntava a trasformare una città vecchia e decrepita come Verona in un moderno paese dei balocchi in cui la pearà cade su le salamele come neve dal cielo, la birra sprissa a fiotti da le fontane, i bancheti stracolmi di mercansie inqualificabili invadono ogni via e ogni piassa e i veronesi sgionfi e imbriaghi riempiono allegramente le tasche dei comelcianti cinesi.