Giovedì 19 febbraio alle 17.30 un girotondo per difendere i servizi pubblici e la professionalità grazie a cui sono servizi di 'qualità'.
C'è il rischio che il consiglio comunale di Verona possa decidere di esternalizzare i servizi e i dipendenti comunali di nidi, materne e cultura. Per l'amministrazione comunale è "solo una questione formale", un modo come un altro per non sforare il tetto di spesa stabilito dai parametri del patto di stabilità e "nascondere" parte del bilancio.Sì, perché l'Amministrazione afferma che "non è una questione di qualità – quella c'è -, non è una questione di soldi – quelli ci sono". Parlano di un semplice trasferimento nel capitolo di spesa di un altro ente dei costi del personale di asili nido, materne, mense, biblioteche e musei, senza che questo significhi arrivare a "privatizzare i servizi e a tagliare al personale".
Comunque una manovra che coinvolgerebbe oltre milletrecento dipendenti.
Sulla sostanza di questa possibile scelta le rappresentanze sindacali e i lavoratori del Comune di Verona si mobilitano con un girotondo attorno a Palazzo Barbieri in occasione della seduta del Consiglio Comunale di giovedì 19 febbraio alle ore 17.30, per difendere i servizi pubblici e la professionalità con cui educatrici, insegnanti, ausiliari, operatori della cultura, sia dipendenti di ruolo che precari, li hanno resi servizi di "qualità".
Anche "per ricordare a tutti i cittadini veronesi che i servizi educativi e culturali del Comune sono un patrimonio dell'intera città e non di possibili aziende o fondazioni", sottolinea l'R.S.U. del Comune di Verona.