Un piano che parte citando Turri e finisce dovunque...
Dalla lettura del documento di pianificazione predisposto dalla Regione emerge la diffusa presenza di alcune lacune riguardo all'uso del suolo. Talvolta destinazioni colturali, come vigneti e oliveti che non sono correttamente indicati nelle tavole. A voler essere maliziosi, si potrebbero collegare tali omissioni a un futuro possibile diverso utilizzo di questi terreni. A supporto di queste affermazioni, si rileva che tra gliiconemi di paesaggio compare il Monte Belpo, ma solo per una parte. Il versante di Castion, dove per altro sono presenti interessantissime strutture d'interesse naturalistico quali la Val del Cotto, la zona del torrente Tesina, i pascoli delle Colle, castagni e uliveti, è trascurato.Guarda caso in corrispondenza a queste dimenticanze s'incontra il tracciato di una strada che, in parte seguendo sentieri esistenti e in parte su tracciato nuovo, prevedendo pendenze improponibili, avrebbe lo scopo di "interconnettere il territorio" ( così viene definita dal piano) da San Rocco di Pesina a località Camille a San Zeno di Montagna. Tale strada è completamente priva di senso e non attende quello che i Sindaci avevano indicato come priorità alla Regione Veneto a proposito della battaglia contro la Affi Pai, e cioè la riqualificazione dell'esistente, non intendendo certo la trasformazione di percorsi silvo pastorali o equestri in strade vere e proprie. Questo tratto è la parte terminale di una direttrice proveniente da Canal (Val d'Adige) ma che nel primo tratto si configura quasi completamente come adeguamento di strade esistenti. Il tratto dal territorio di Costermano invece, a guardare bene, qualcosa potrebbe "interconnettere".
Nel documento, infatti, è inserita la perimetrazione di un nuovo golf a Lumini (San Zeno di Montagna) di cui molti hanno sentito parlare per la prima volta proprio in occasione delle osservazioni che il nostro COMITATO ha inviato in Regione, ma che è già contenuto nel PAT di San Zeno di Montagna. La strada di connessione territoriale del paragrafo precedente potrebbe avere lo scopo di collegare il nuovo golf di Lumini con la pianura e essere giustificata da tutto ciò che lungo il suo percorso si potrebbe realizzare. Il Golf è indicato come lo strumento per caratterizzare "l'opportunità del territorio"dimenticando di analizzare con serietà e lungimiranza l'effettivo impatto di tale struttura. L'esperienza del vicino golf di Marciaga dimostra che la possibilità d'impiego dei residenti e di lavoro per le piccole imprese locali sarà trascurabile fin d'all'inizio.
Oltre a questo la realizzazione dell'impianto comporterà la modifica strutturale del territorio che pur restando verde subirà stravolgimenti rapidissimi riguarderanno tutti i comparti ambientali (suolo, biosfera, ecc). Il Piano d'Area dichiara la necessità di conservare il prato stabile e nelle sue norme attuative impedisce la trasformazione dello stesso perfino in seminativo. Com'è compatibile questo con i metri cubi di sabbia di mare necessari a costruire il green e con gli ingentissimi quantitativi d'acqua per l'irrigazione o l'uso di sementi particolarmente resistenti alla siccità, modificando in questo caso irreversibilmente l'ecosistema che, sempre nelle premesse, il piano dichiara di tutelare? Tale terreno non sarà più ripristinabile, inoltre ,si confermerà la definitiva morte delle poche aziende agricole rimaste che, esasperate dalla diminuzione progressiva del reddito agrario, saranno costretto a chiudere, anche perché una zona definita turistica sportiva solletica appetiti che concorreranno a demolire l'identità della zona. Identità richiamata nelle premesse del Piano d'area attraverso le parole di E. Turri, che affermava :"…. la lieve carezza di uno sguardo verso il maggiore dei doni che ci sono stati dati sulla Terra e che quindi deve essere amato e rispettato, come bene sacro, troppo spesso tradito in cambio di beni puramente materiali."
Le difficoltà delle aziende collinari e montane in particolare, la fragilità del territorio, lo scoramento e la mancanza d'incentivi e soddisfazioni, non ultime quelle pecuniarie, non devono essere visti come una giustificazione ad accontentare i pochi agricoltori rimasti con una discreta liquidazione per l'abbandono delle loro terre. Dovrebbero essere previste soluzioni per permettere l'accesso a incentivi economici legati alla conservazione all'identità culturale e produttiva del territorio. L'impatto del golf è costituito anche da una mancanza di collegamento con l'ambiente circostante, salvo che non si voglia fingere che tutto ciò che è verde sia naturale. In questi ultimi anni nella sponda veronese del lago, sono sorti due campi da golf e un altro è previsto nell'area Costermano Garda, la promozione del turismo di qualità, com'è chiamato, pare sia rappresentata solamente dalla creazione di circuiti golfistici con beauty farm, tanto caldeggiate e dalla presenza di alberghi a 4 o 5 stelle.