Dopo via Cesiolo e via Ghetto, a rischio i percorsi di via Nizza e corso Porta Nuova. Nuove raccolte di firme contro le bici, con la regia della maggioranza.
Anche le piste ciclabili di via Nizza e corso Porta Nuova sono a rischio. Dopo via Cesiolo, via Salieri, via Todeschini e via Ghetto, nelle due strade del centro sono state avviate raccolte di firme per chiudere i percorsi ciclabili realizzati negli anni scorsi. Lo ha riferito l'assessore alla mobilità Enrico Corsi agli Amici della Bicicletta, motivando l'avversione con il fatto che i percorsi sono fatti male e sarebbero d'intralcio a commercianti e residenti.Anche gli Amici della Bicicletta rilevano la criticità di alcuni percorsi ciclabili, ma osservano che le piste hanno anche valenze positive e non è comunque eliminandole che si risolve il problema della ciclabilità.
Un comportamento che invece sembra una costante in questi pochi mesi di giunta Tosi, come dichiara Paolo Fabbri, presidente degli Amici della bicicletta: "Purtroppo il meccanismo che si sta ripetendo puntualmente per tutti i provvedimenti annunciati o adottati è sempre lo stesso: dovendo scegliere se cancellare o migliorare, questa amministrazione sceglie di depennare le ciclabili. Così è accaduto per il percorso che avrebbe dovuto collegare San Rocco al ponte Garibaldi, passando per via Cesiolo e così per via 28 Marzo, mentre sono stati annunciate altri azioni contro punti ciclabili già esistenti: via Ghetto, le corsie preferenziali della Ztl, via Salieri, il semaforo ciclabile di via Piave, via San Giacomo".
"La cosa incredibile", continua Fabbri, "è che c'è sempre qualcuno della maggioranza che guida queste azioni contrarie. Un delirio di persecuzione anti-bicicletta che ci fa cadere le braccia".
Quindici giorni fa Fabbri ha chiesto un incontro al sindaco Flavio Tosi, ma non ha ancora ricevuto risposta. Eppure un confronto sarebbe più che mai necessario per spiegare che così facendo la giunta non si mette in contrapposizione con un'associazione di ciclisti, ma con la città. "La bicicletta non è né di destra né di sinistra, ma un diritto di ogni cittadino di pedalare in sicurezza e su percorsi diretti dai quartieri al centro."
Sulla ciclabile di corso Porta Nuova, gli AdB hanno alcune perplessità: per dove e per come è stato realizzato l'imbocco davanti a San Luca, perché costringe a un marciapiede che in alcuni tratti è particolarmente affollato, perché su quel marciapiede ci è stata disegnata praticamente in mezzo, perché è mal segnalata, perché non raggiunge la stazione.
Ma quella pista ha anche valenze importanti: è una strada molto trafficata dove le auto e i bus corrono veloci: con tutti i suoi difetti la pista è un'alternativa abbastanza sicura; potrà collegare la stazione di Porta Nuova con Piazza Bra e quindi con Borgo Venezia, Porto San Pancrazio e Montorio; collega Piazza Bra con la ciclabile di Viale Piave e quindi con Borgo Roma, le Golosine e Santa Lucia. Quando la pista già del Camuzzoni raggiungerà (come previsto) la stazione Porta Nuova, diventerà uno dei collegamenti possibili fra Borgo Milano e Piazza Bra.
Tra tante notizie negative, gli Adb registrano tre vittorie: il via libera alle ciclabili in Lungadige Attiraglio ("anche se strette e fuori norma") e il probabile mantenimento dei percorsi di via Todeschini e di via Ghetto. "Non ci rassegniamo però per via Cesiolo – avverte il presidente – che costringe i ciclisti, nel disinteresse della città, a compiere percorsi più lunghi e pericolosi, come via Mameli. Come dire: dalla padella alla brace".
E' in questo clima di preoccupazione e di rinnovato impegno civile che gli Amici della Bicicletta si scambieranno gli auguri di Natale sabato 22, dalle 16 alle 19, nella sede di via Spagna 6.