Presentato il piano degli Interventi per Verona Sud. Si tratta di una nuova città che si affianca a quella storica.
Un giorno il presidente dei costruttori invoca "una pausa perché il mercato possa assorbire i nuovi volumi edificati e dopo si possono dare nuove licenze. E poi occorrono i servizi per non fare cattedrali nel deserto".Il giorno dopo il sindaco Tosi e l'Assessore Giacino presentano un piano per Verona Sud che prevede un milione di mc di nuove costruzioni residenziali e oltre tre milioni di mc tra direzionale, commerciale e alberghiero.
Fino a ieri il Comune ha investito soldi, tempo e risorse su un'autostrada (il traforo) che attraversa la città passando per i quartieri dislocati a nord di Verona.
Oggi veniamo a sapere che si punta su un fantasmagorico sviluppo di Verona sud.
Giorgio Massignan rimane giustamente perplesso:
"La questione più importante è quella che si riferisce alla mobilità. Un piano di riqualificazione dell'intera zona sud presuppone un notevole afflusso di traffico. Non capisco perché si investano enormi somme di denari per la tangenziale nord (traforo della collina), quando lo sviluppo della città è pianificato a sud.
Oltretutto, lo Studio di fattibilità relativo all'analisi del traffico per il completamento dell'anello circonvallatorio a nord (traforo delle Torricelle), elaborato dal C.D.R. Mobilità e Traffico del Comune di Verona, mette in evidenza che la cosiddetta tangenziale nord e la sua continuazione ad ovest con la Strada di Gronda, non possono risolvere i problemi principali e più urgenti della mobilità urbana del Comune di Verona".
Ma sopra tutto ci domandiamo da che pianeta (o forse da che regione) vengano questi imprenditori, così forti economicamente e così sicuri di una fulminante ripresa economica, da metter mano contemporaneamente a: l'ex Manifattura Tabacchi, le ex Officine Adige, la sede del Consorzio Agrario Lombardo Veneto, l'ex Autogerma, gli ex Magazzini Generali, gli ex Mercati ortofrutticoli, l'ex foro Boario, lo Scalo Merci delle ferrovie e le ex Cartiere Verona.
Cresce sempre più il dubbio atroce che Verona sia nelle mani di una banda di matti.
Dubbio che diventa quasi una certezza dopo aver ascoltato le dichiarazioni di Alberto Sperotto:
"Purtroppo il fatto che nella delibera sulla proroga dell'incarico all'Istituto Superiore di Sanità sia indicato, come compenso, 30 milioni di euro anziché 30 mila euro non è uno scherzo né un pesce d'aprile, ma un errore macroscopico di cui nessuno si è accorto.
E questo insinua pesantissimi dubbi sulla superficialità con la quale vengono approvate le delibere.
La delibera di gennaio, per esempio, prevede la possibilità da parte del concessionario di chiedere in qualsiasi momento nuovi territori per costruirci parcheggi, alberghi, autogrill e fastfood ... lasciando al Comune "un mese" di tempo per rispondere. In caso di non risposta nei termini (un mese!) il concessionario potrà rescindere il contratto facendosi pagare il dovuto con tanto di penali e risarcimenti milionari".
Appunto, robe da matti!