Oltre alle cave e alla asfaltatra delle strade, attività peraltro in ribasso, la Lessinia è in grado di offrire alcune cose molto interessanti.

Prima uscita di BIOWATCHING, capitanati dal naturalista "anziano" Ernesto Cavallini, seguito da Michele Dall'O', Mario e Serena Zara e Antonio Rinaldi. Ne seguiranno certamente delle altre, perché ci siamo molto divertiti (almeno io)!

Partiamo da MALGA BOCCA DI SELVA (1547), alle 9, temperatura di 11C, ma il forte vento ci fa percepire molto più freddo. Imbocchiamo la strada bianca dei FOLIGNANI.

Subito, sui pascoli centinaia di farfalle della stessa specie POLYOMMATUS CORIDON: catturiamo maschio e femmina che, dopo fotografia e identificazione, rilasciamo. Sugli ABETI ROSSI a sud un GHEPPIO fa spirito santo con uno sfondo di nuvole, dei cumuli, da leggenda. Intanto corro dietro, invano, ad una farfalla rossa con puntini neri. Si fa sentire qualche CORNACCHIA GRIGIA e, più sommesso, una sola volta, lo ZIGOLO GIALLO. Sugli abeti di fronte noi, invece, le CINCE MORE giocano  alimentandosi. Ancora sugli abeti sentiamo lo stridio del REGOLO, poi anche osservato.

I pascoli sono il dominio di CARDELLINI, BALLERINE BIANCHE e BALESTRUCCI. Poi, da un paio di elementi  (ali a falce e pancia bianca), Mario probabilmente vede un RONDONE MAGGIORE. Altro punto interrogativo sulle ALLODOLE che Mario e Ernesto tentano di avvicinare.

Intanto siamo arrivati al FOLIGNANO DI MEZZO, dove possiamo osservare in bella vista i CULBIANCHI. Procediamo oltre e Antonio comincia nel migliore dei modi il suo apprendistato segnalando un rapace. Euforia del gruppo! Perché è un giovane di AQUILA REALE subito intercettato da una coppia di GHEPPI che lo sospingono a nord, sul Vajo dell'Anguilla. Si materializza anche la seconda specie di ropalocero, una VANESSA ATALANTA.

Tra tutto questo svolazzare, stiamo tuttavia con i piedi piantati per terra: sotto un abete vediamo una pericolosa ATROPA BELLADONNA. Porta ancora dei fiori, le bacche sono ancora verde lucido e in formazione. Tipica la sua associazione agli abeti. Una signora mi chiede se la pianta abbastanza comune che si vede lungo il bordo della carrareccia è EUPATORIO. "Mi sembra che no", le faccio "le infiorescenze ci assomigliano ma dovrebbe essere ADENOSTYLES GLABRA", nome per la somiglianza della foglia al rene umano. La signora stessa, al FOLIGNANO DI FONDO, sta raccogliendo TIMO, il cui profumo si spande attorno.

La stradina si fa in discesa e riecheggia il verso di quello che per me e Mario è un PICCHIO VERDE. Ernesto ci instilla il dubbio: "Siete sicuri?" Poi io prendo una topica clamorosa: gran baccano nel bosco. Che io attribuisco ad una gardena (CESENA) e invece l'incriminato si posa sulla punta di un abete, per la gioia di Ernesto: è una NOCCIOLAIA. Poi continuerà a inondare il Vajo dell'Anguilla del suo verso metallico. Scendiamo e cominciano a farsi vedere le megaforbie  (imperatorie, ...), indice di mutate condizioni microclimatiche. E difatti si vedono le prime orchidee, che identifico tutte come DACTYLORHIZA FUCHSII. Ancora il REGOLO dagli abeti.

Facciamo sosta agli ARBI DI CORNICELLO. Qui rincorro con successo una BRENTHIS DAPHNE, terza specie di farfalla della giornata. Passano spericolati ciclisti, cavalieri ed escursionisti ed arriva anche Vittorio Fanelli con la collega Enza e il cannocchiale a spalle. Scambiamo le impressioni; venendo su lui ha sentito i CIUFFOLOTTI. Ci istruisce sul ticchettio che si sente nel bosco: è lo SCRICCIOLO. Un altro verso attribuito dapprima a CINCIA MORA viene spostato al FRINGUELLO. Ci salutiamo e riprendiamo verso sud.

Una pianta cattura la mia attenzione: infiorescenza conoidale (spiga) di fiori rossi disposti su cerchi (verticilli) che si restringono verso l'alto; è una labiata. Controllerò a casa. Ed è la STACHYS SYLVATICA: con l'ecologia ci siamo; è una delle tante stregone (betoniche) che ammalia la nostra vita la cui capostipite in Lessinia -vero rimedio taumaturgico- è l'erba catiorà (Stachys recta).

Intanto l'udito è sul chi va là: alla mia sinistra, dal bosco di abeti, pare di sentire il CIUFFOLOTTO. Che sia la seconda topica? Adesso risaliamo la VAL DE L'ERA. Ai lati della strada forestale piante della temibile DIGITALIS LUTEA: Mario le fotografa!

Sentiamo la CAPINERA e il LUI' PICCOLO. Ernesto riconosce un piccolo di TOPO SELVATICO. Al bivio Baito dei Pastori/Scandole prendiamo la forestale a sinistra, per Malga Masetto. Qui racconto un aneddoto sull'ultima che ero passato di qui: alla sbarra avevo raccolto decine di cartine di caramelle Sperlari. Quest'anno l'avvenimento si ripete, incredibilmente!

Proseguiamo senza passare per MALGA MASETTO, vedendo un'altra VANESSA ATALANTA. Ci fermiamo invece poco più su, mangiare. Andirivieni di nuvole e minaccia di temporale, ma non fa niente.

Riprendiamo la strada, arrivando infine sull'asfalto che conduce a BOCCA DI SELVA. Ernesto mi dice di annotare RONDINE e poco dopo vediamo un'altra farfalla: AGLAIS URTICAE, la VANESSA dell'ORTICA. Quarta specie, un po' stitico il numero: chissà perché? Il freddo del giorno prima? Arrivando a MALGA BOCCA DI SELVA un CODIROSSO SPAZZACAMINO si infila sotto il carrozzone delle bici.

Facciamo poi un salto al BRANCHETTO. E sosta al parcheggio sterrato sul tornante, dove, nel pascolo adiacente, le BALLERINE BIANCHE e le AVERLE PICCOLE sono presenti in discrete quantità.

Ad un certo punto da sud-ovest si materializza un NIBBIO BRUNO, che poi va volteggiando verso Nord: nessuno lo disturba! Anche se si faranno vedere un paio di GHEPPI. Sotto il tetto della casupola di fronte a noi, andirivieni di BALESTRUCCI, presenti in più che discreta quantità.

Aspettiamo invano l'arrivo del codirossone, qui osservato qualche tempo fa da Ernesto ...

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