Intervista a Claudio Ferrari, presidente Comitato Fossi di Montorio.
- Per quale motivo un gruppo di persone, nel proprio tempo libero, gratuitamente, volontariamente, da più di vent'anni, si occupa dei Fossi di Montorio? Cosa sono i Fossi, per Montorio?
Il motivo è semplice: amiamo il posto in cui viviamo e ci piace conoscerlo sempre più, curarlo, migliorarlo, proteggerlo. Crediamo sia una vera fortuna poter godere di un simile paesaggio ogni giorno e quindi, quando una cosa piace, la si vuole condividere anche con gli altri. Ma la si vuole anche proteggere, poichè c'è sempre qualcuno che, per ignoranza o semplicemente per superficialità o per guadagno personale, pensa che la natura sia in grado di sopportare tutto. Butto dei rifiuti nel fosso, tanto prima o poi si dissolveranno, costruisco tanto prima o poi qualcuno compera e intanto il paesaggio cambia e con il passare del tempo ci si abituata anche alle brutture. E avanti così. Noi siamo convinti che il lavoro dei volontari sia indispensabile poichè non sempre l'amministrazione pubblica riesce a seguire tutte le esigenze del territorio e cerchiamo di integrare il loro compito fungendo anche da stimolo e, in alcuni casi, indirizzandone le scelte e opponendoci alle loro
quando le riteniamo sbagliate. Per rispondere alla seconda domanda citerò Onofrio Panvinio (1529 - 1568), uno dei più importanti studiosi della storia romana: "Vicino a questa valle (quella di Mezzane), procedendo verso Verona si trova quella di Montorio, così chiamata dal suo castello, la quale è a circa tremila passi dalla città. Questa valle quantunque sia quasi alla periferia della città, è stata creata dalla divina opera della natura di gran lunga la più graziosa e bella di tutte". Montorio senza i fossi non esisterebbe!
- Come reagisce la popolazione di Montorio alla vostra azione? Sostiene, partecipa, si interessa, apprezza, oppure è indifferente, contraria, vi considera degli integralisti? Ci sono differenze di reazione da parte di chi è nato a Montorio e chi ha scelto di venirci a vivere? Cosa intendi per "migliorare" il posto in cui vivi?
Alle nostre iniziative abbiamo sempre avuto una buona risposta da parte degli abitanti. Dipende anche un po' dal tipo di iniziativa: visite guidate, oltre agli abitanti arriva anche gente da fuori; spettacoli in collaborazione con altre associazioni locali, il pubblico è decisamente numeroso e della zona; corsi di conoscenza, partecipanti non numerosi ma molto attenti. Resta il fatto che siamo comunque una realtà del territorio e molti ci conoscono anche perchè abbiamo disseminato "molte tracce", infatti si possono trovare molti cartelli che descrivono o un percorso, o indicano alcune particolarità del paese o segnalano il nome di una pianta, che riportano il nostro logo e il nome dell'associazione. Nella sala civica di Montorio vi sono due bacheche in cui sono custodite le riproduzioni in bronzo del "Tesoretto" (lararium di epoca romana, con statuette di Giove, Mercurio, il portatore d'acqua, il filosofo, un priapo e un amorino realizzate dai ragazzi del Liceo Artistico Statale "U. Boccioni" di Verona) e ovviamente una targa che indica il progetto curato da noi e realizzato dalla scuola. Sempre nella stessa sala un altro progetto dal titolo "Arte Fossi" (gigantografia di via del Comun con inserimento di opere realizzate sempre dai ragazzi del Liceo Artistico) con altra targa informativa. Possiamo, quindi, dire che chi visita Montorio non può non accorgersi della presenza del Comitato Fossi. Non abbiamo mai avuto contestazioni poichè abbiamo sempre dimostrato di lavorare per il paese con sensibilità, competenza e passione. Abbiamo dei contrasti con i politici della zona poichè fanno scelte, a nostro avviso sbagliate, come per esempio il Piano degli Interventi che porterà ancora case del tutto inutili. Montoriesi e non montoriesi non fa differenza quando abiti in un luogo ne fai parte anche se occorre sempre un periodo di assestamento in cui cerchi di capire ciò che ti circonda. I "montoriesi doc" non sono sempre molto ben disposti alle novità ma poi si adattano e forse ci guadagnano pure. Migliorare il posto in cui si vive è dare l'esempio, comportandosi in un certo modo, per noi il rispetto per la natura è migliorare le condizioni di vita. Se io uso la macchina o la bicicletta fa differenza? Io penso proprio di si ne miglioro l'aria, non occupo spazio, sono più rilassato e sono di esempio. Lavorare per la comunità è migliorare sia il luogo che i rapporti con le persone, non più in ottica di tornaconto individuale ma di vantaggio collettivo.
- Alle recenti elezioni comunali ti sei candidato nella lista PiazzaPulita, ottenendo un risultato personale di 99 voti. L'ex Assessore Corsi, che ha il proprio cosiddetto "feudo" in Montorio, ne ha presi 1048. Si può quindi dire che i montoriesi apprezzano il piano degli interventi che prevede nuove lottizzazioni a Montorio?
Non so se la questione legata al piano degli interventi abbia influenzato il voto ma sicuramente qualcosa è accaduto poichè a Montorio (sezioni dal 241 al 247) Corsi ha perso ben 185 voti rispetto alle elezioni del 2007. Allora aveva ottenuto 547 preferenze in questa tornata elettorale 362. Questo non gli ha impedito di essere rieletto ma ci sono circa 200 elettori che hanno cambiato idea e questo penso sia molto importante. Elettori che non credono a questo tipo di politica, anche se è difficile
capire dove siano finiti i loro voti. Una parte sicuramente sarà da attribuire all'astensione.
Certo non è facile spiegare a tutte le persone quali conseguenze porterà il piano d'interventi sia perchè ci troviamo in una profonda crisi economica e la costruzione di case viene epidermicamente percepita come potenziale occupazione e dall'altra le difficoltà nell'accesso ai mezzi di informazione. Tutta la questione è stata tenuta nascosta agli abitanti e solo noi, per primi, abbiamo cercato di spiegarne il significato in una assemblea nel settembre del 2011. Meno si conosceva di questa faccenda e meglio era. Abbiamo raccolto oltre 1600 firme e abbiamo presentato una decina di osservazioni, non è bastato! Il piano è stato approvato, ma ho ancora forti dubbi che venga totalmente realizzato anche perchè noi, insieme a tutti coloro che ci vorranno dare una mano, ci opporremo allo scempio e alla speculazione selvaggia. Proprio in questi giorni mi è capitato in mano un articolo in cui Corsi sosteneva che gli abitanti di Montorio aspettano da anni un parco acquatico e una palestra (attualmente le palestre sono due, una della scuola elementare e una delle scuole medie). Passi la palestra ma il parco acquatico è veramente una follia. Buona parte del territorio della frazione è composto d'acqua per giunta naturale: sostituiamola con quella artificiale!
Questi amministratori mancano, veramente, oltre che di buon senso anche di cultura del territorio, lo percepiscono esclusivamente come qualcosa da sfruttare economicamente cancellando molto spesso la memoria storica e la cultura di un luogo e della gente che vi abita. I montoriesi e i veronesi in genere ne sono le vittime spesso inconsapevoli.
- Un'ultima domanda. Quello che il Comitato Fossi fa a Montorio altre Associazioni stanno facendo in tutta Verona e in tutta Italia. A me sembra che ogni Associazione sia gelosa del proprio piccolo angolo di paradiso, del proprio personale modo di operare, e faccia fatica a vedere il proprio operato all'interno di un contesto più ampio. Cosa ne pensi? E' possibile mettere in relazione tali Associazioni? Come? Cosa guadagnerebbe e cosa dovrebbe perdere ogni Associazione nel fare ciò?
Probabilmente quello che affermi in parte è vero, le associazioni sono gelose/orgogliose del proprio lavoro, poichè costa fatica e tempo. Ma secondo la mia esperienza, visto che il comitato ha lavorato e lavora saltuariamente con altre associazioni, c'è anche la voglia di conoscere e di collaborare con altre realtà. Noi, in questi anni abbiamo avuto modo di conoscere diverse realtà sociali e di collaborare attivamente e devo dire che ci ha sempre dato soddisfazione fare parte di un gruppo più ampio. La difficoltà casomai è nella continuità del lavoro, a volte si collabora per un progetto e poi esaurito non ci si sente più. Credo che occorra dare continuità ma è anche giusto che se un compito è finito si possa passare ad altro. L'operatività è il grande collante, fare cose assieme, pensarle, progettarle e infine realizzarle rispettando le specificità e dando lo stesso peso a ciascuna realtà associativa. Non c'è una guida unica ma questa deve essere condivisa in base agli interessi e alle competenze maturate dalle associazioni stesse. Non credo che nella collaborazione con altre associazioni si perda qualcosa anzi la si guadagna magari anche con gli interessi, certo occorre
sicuramente la totale condivisione degli obiettivi. Quando si lavora con lo stesso fine ci si identifica nel gruppo e si opera con collaborazione sincera e serena.
Videointervista: www.youtube.com ...