Gli stati generali rimandano all'Antica assemblea straordinaria dei rappresentanti di nobiltà, clero e Terzo stato in Francia e nelle Fiandre. Organo puramente consultivo, raggiunse una certa importanza nel ‘500, ma dai primi decenni del 1600 non fu più convocata fino al 1789, quando il governo rivoluzionario lo abolì definitivamente. Sistemi vecchi che non promettono niente di nuovo.
La nobiltà è stata brutalmente sostituita dal potere politico leghista, ampiamente rappresentato al convegno di Bosco Chiesanuova. Il clero invece è rappresentato direttamente del vescovo Zenti, che fin dall'inizio del suo insediamento ha sostituito le frequentazioni nobiliari con quelle più produttive dei politici locali. Il terzo stato, che poi sarebbero i cittadini dei vari strati sociali è rappresentato come al solito in base all'importanza economica delle varie componenti.Vanno fatte alcune precisazioni.
I politici attuali non possiedono ne' la preparazione culturale ne' l'influenza sociale degli antichi nobili. Spesso non possiedono neppure le più elementari cognizioni di italiano e di matematica, non parliamo per l'amor di Dio di storia o di ambiente. Molto spesso non hanno mai lavorato e sono vissuti fin dalla loro prima giovinezza di politica e di incarichi pubblici. I risultati disastrosi sono sotto gli occhi di tutti (il convegno è stato organizzato proprio per questo), ma sembra che nessuno se ne accorga.
Il clero locale, dopo aver sostenuto con tutti i suoi prelati più influenti l'avvento dell'era leghista, ora sta un attimo riflettendo e addirittura il vescovo Zenti nel suo sermone del 23 giugno sul quotidiano locale sembra domandarsi se sia tutto oro quel che luccica e arriva a dire che si tratta "di un sistema di cui è lecito auspicare il tramonto". A chi si riferisca di preciso, se a qualche ex presidente del consiglio o a qualche sindaco attuale, non è dato sapere. Forse a nessuno di costoro, visto che, secondo un'antica tradizione, si dice il peccato ma non il peccatore, in modo che nessuno capisca con precisione che cosa si vuol dire.
Il popolo, come al solito, subisce le angherie sia dei nobili che del clero (con le dovute attualizzazioni) e fatica a trovare il modo di farsi rappresentare degnamente, anzi di solito non ci riesce per nulla.
Vecchia storia!
Così al convegno si parlerà poco di come è ridotto l'ambiente che si vorrebbe utilizzare per rilanciare il turismo, di come sarebbe possibile rilanciare e sostenere i vecchi mestieri che da millenni garantiscono la sopravvivenza delle popolazioni montanare, di come si dovrebbe ricostruire la cultura montanara partendo dagli insegnamenti di uomini come Attilio Benetti o come Mario Rigoni Stern, che hanno saputo raccogliere e tramandare una ricchissima dote di conoscenza e di saggezza.
Si parlerà invece di amenità varie e soprattutto di come mettere le mani su un bel gruzzolo di denari pubblici da dilapidare come al solito con iniziative del tutto inutili per la collettività, ma molto utili per chi le maneggia.
Presentazione completa del convegno