La vicenda di Nure Bregu, che ha distrutto con la scure le macchine del videopoker, è fortemente simbolica. La sofferenza di un ludo-dipendente in una società e un'economia in crisi.
In un bar di Fontaniva, in provincia di Padova, un uomo è entrato armato di scure e ha distrutto sette macchinette del videopoker, per vendicarsi dei soldi persi al gioco. Se la scena non fosse stata filmata dalle telecamere del bar (il video è visibile qui sotto) potremmo anche sospettare una bufala, tanto la storia appare ricca di simboli.Simbolico è il luogo del delitto, Fontaniva è nel cuore del ricco nord-est ex locomotiva d'Italia, ora in grossa crisi economica. Simbolico è il fatto che il protagonista si chiami Nure Bregu, di origine albanese, quasi a ricordarci il ruolo che in questa terra ha avuto l'immigrazione.
Simbolica è la scure, l'arma con cui Nure ha distrutto le macchinette che gli avevano rubato in pochi giorni cinquemila euro. La scure è l'arma con cui la troika economica impone i tagli all'economia, che negli ultimi anni hanno contribuito ad aggravare la crisi.
Simbolico è il videopoker, fenomeno che è entrato ormai pesantemente nel nostro tessuto sociale, abbruttendo ormai tutti i locali popolari e marginali, lasciando immuni solo i bar fighetti del centro e quelli tematici o fortemente caratterizzati. Michele Serra arriva a parlare di un'Italia trasformata, in pochissimi anni, "in una bisca capillare, incontrollata, micidiale."
Simbolico, e fortemente liberatorio, è il gesto di distruggere le macchine, che rimanda al luddismo della prima età industriale, quando alcuni operai distruggevano le macchine simbolo di sfruttamento.
Come se la colpa fosse delle macchine, e non degli umani che le hanno progettate, costruite, programmate. Non del barista che ci guadagna fingendo che sia la cosa più normale di questo mondo. Non dello stato che lucra ogni anno di più sulla disgrazia di queste famiglie, fingendo di regolamentare un settore che ormai gli è sfuggito di mano.
Se non altro la notizia ha il merito di ricordarci la piaga della ludopatia, che coinvolge più di un milione di italiane e italiani, e le loro incolpevoli famiglie.