La maldicenza insiste, batte la lingua sul tamburo, fino a dire che un assessore è una carogna di sicuro perché ha il portafoglio troppo, troppo vicino al buco del culo.
"Le chiacchiere possono uccidere".
Nonostante il recente monito di papa Francesco, i quotidiani cittadini e nazionali campano da mesi su illazioni, maldicenze, calunnie e false accuse costruite ad arte per distruggere mediaticamente gli uomini dell'amministrazione guidata da Tosi.
"Qui c'è qualcuno che, con la scusa di fare giornalismo investigativo, sta cercando di distruggere politicamente una persona che ritiene un avversario", gli fa giustamente eco il sindaco Tosi.
Il sindaco e l'ex vicesindaco vengono spesso descritti come compagni di prebende e molti veronesi pensano in cuor loro, peccando gravemente, che non s'è mai visto al mondo un agnello accompagnarsi con un lupo, tantomeno per 7 lunghi anni.
Sappiamo tutti quanto l'animo umano sia malvagio e quanto l'invidia porti a distorcere e a falsificare i dati della realtà.
L'attico dei coniugi Giacino, benedetto a suo tempo dal presule veronese, svolgeva l'encomiabile funzione di avvicinare le anime dei due sposini al cielo. Questa è la semplice verità e il vescovo ne è buon testimone.
L'ex vicesindaco era compagno di partito di Roberto Formigoni e seguiva le sue orme sui difficili pendii della rinuncia e della povertà. I pochi euro prelevati ogni mese dal suo conto corrente lo testimoniano in maniera inoppugnabile.
La sua signora, che non voleva essere da meno, pare avesse rinunciato anche ai piaceri della carne e sembra conducesse una vita di ristrettezze o forse aspirava semplicemente ad un girovita stretto - questo non si è ben capito.
Che dire poi dei prezzolati pennivendoli, che per anni hanno incensato - un giorno si e l'altro anche - l'allora rampante assessore all'urbanistica, illustrando ed esaltando sulle pagine dei quotidiani locali i suoi innumerevoli e magnificenti progetti, e che adesso sembrano divertirsi a deturpare in tutte le maniere l'immagine radiosa da loro stessi creata?
Una vergogna! Un comportamento che grida vendetta al cospetto di Dio, quel Dio cosi vicino all'attico degli sfortunati sposini e così lontano dai cuori di pietra dei veronesi.