Un articolo per far conoscere Giuseppe Miglioranzi: veronese, fotografo, naturalista e grande uomo. Un invito alla sua mostra intitolata: Baldo in Fiore.

Tenete bene a mente questo appuntamento: 23 maggio, Corte Torcolo Cavaion V.se, ore 11.

La primavera quest'anno è stentata un pochino ad arrivare, ma sarà possibile recuperare il tempo perduto visitando la mostra fotografica "Baldo in Fiore - Le stagioni della Montagna".

Il "Giardino d'Europa" come viene chiamato il monte Baldo, è a due passi dal caotico affanno del turismo di massa, eppure le sue bellezze sono sconosciute ai più.

Grazie alla collocazione e morfologia, il Monte Baldo presenta varie tipologie climatiche, dalla mediterranea alla montana, dalla boreale all'alpina. In questo meraviglioso contesto paesaggistico si trova così un grande patrimonio floristico.

Giuseppe Miglioranzi classe 1921, è un arzillo fotografo che fin dagli anni '60 raccoglie e cataloga scatti di piante ed animali che popolano questa maestosa montagna, annotando con scupolo avventure e osservazioni, spesso vissute in completa solitudine.

Reduce di guerra, servì la patria nell'aeronautica militare , pilotando alianti.  Operando nel teatro bellico dell'Egeo, fu fatto prigioniero dai Tedeschi e deportato prima nei Balcani (dove contrasse la malaria) e poi in Germania, dove fu costretto ai lavori forzati.

Nonostante le umiliazioni, la fame e le condizioni di salute, tornò in Italia dalla sua famiglia (che lo credeva morto) percorrendo la strada di casa a piedi e con mezzi di fortuna.

Gli scatti di Giuseppe raccontano più di mezzo secolo di storie.  Fu testimone nel 1962, quando con l'ausilio di un elicottero alleato, venne posata la statua dell'angelo sul campanile della chiesa nella sua città , S.Massimo all'Adige: <<...ricordo che gli americani volevano i negativi, per propagandare l'evento. Gli diedi solo le foto, perchè un fotografo è geloso dei propri scatti. Diventai subito loro amico...>>.

Iniziò l'attività di fotografo con le pellicole in bianco e nero, passando negli anni '70 al colore e quindi alle diapositive. Tutt'ora non ha trovato motivo di convertirsi al digitale; d'altronde per un personagio abituato al lento scorrere del tempo, non avrebbe senso abbandonare la pellicola.

Un giorno il sentiero della vita lo portò all'incontro con Francesca Dall'Ora, giovane naturalista plurilaureata, appassionata anch'ella di fotografia: <<...incontrai Giuseppe in montagna, sulla strada tra Valfredda e Colonei durante una delle mie escursioni. Ha attirato subito la mia attenzione, poiché era silenziosamente appostato con la sua valida attrezzatura fotografica, in attesa dell'aquila, il suo animale preferito>>.

Scattò immediatamente una reciproca simpatia, che si trasformò in poco tempo in una solida amicizia, che travalica i confini dell'età anagrafica. Il monte Baldo li ha fatti incontrare, perchè oggi possano assieme raccontarvi delle sue meraviglie, e mostrarvi le immagini più pure della vita : quelle di un raro fiore mai colto; di una natura benevola e generosa.

Nella spendida cornice della Biblioteca G. Polanschi, una straordinaria mostra frutto dell'intima passione di un "grande vecchio", che ha evidentemente ancora molto lavoro da fare.

Un invito quindi a scoprire il valore di una territorialità, per scongiurare una crisi di principi ideali e scoprire le radici autentiche di una comunità che vive alle pendici di un Baldo Fiorito.

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