Il Chianti restaura i suoi vigneti per ritrovare il paesaggio perduto. La Repubblica — 28 dicembre 2009 - di F. Erbani

La rivoluzione parte da Lamole, Val di Greve, luogo di vino fra i più pregiati di tutto il Chianti. Ci si volge indietro, ma si guarda molto anche al futuro. Qui si restaurano i paesaggi storici e tornano gli antichi vigneti. Al posto dei filari che con perfezione geometrica scalano in verticale le colline e le solcano come tanti graffi sulla pelle, ecco di nuovoi terrazzamenti, un po' più arruffati, che vennero abbandonati dagli anni Sessanta, sbancati con i Caterpillar e sostituiti da sistemi di coltivazione che chiamano a "rittochino", più agevoli per i potenti trattori.

Anche Paolo Socci piallò le colline dove da decenni la sua famiglia faceva il vino. "Così si deve fare ora, dicevano tutti. E così feci anch' io". Poi si accorse che, oltre ad aver stravolto un assetto di paesaggio che durava da secoli, quel sistema da agricoltura industriale riduceva i costi, è vero, ma il vino che veniva fuori non era buono come un tempo. Sulle piazze internazionali sbarcavano bottiglie provenienti dall' est europeo o dal Sud America che, Chianti o non Chianti, scalzavano i concorrenti. E allora si mise a studiare le tecniche tradizionali, si confrontò con l' urbanista Paolo Baldeschi, che stava elaborando un progetto di tutela dell' intero Chianti fiorentino, e capì una cosa importante: il paesaggio del Chianti era un paesaggio storico, anzi, culturale, nel senso che aveva ben poco di naturale, ed era esattamente il prodotto di una serie di adattamenti selezionati nel tempo e di regole produttive tutte orientate a ottenere un vino buono. Risuonavano nella sua memoria le parole di Emilio Sereni, quelle sul paesaggio come costruzione cosciente di una comunità, da cui discende che ogni comunità ha il paesaggio che si merita.

E così Socci invertì la rotta. Chiese e ottenne un contributo attraverso il Piano di sviluppo rurale della Toscana, che recependo norme nazionalie comunitarie favoriva la tutela dei paesaggi, e iniziò a restaurare le terrazze, segnalate qui fin dal Settecento, o a costruirle ex novo, ma con le tecniche antiche e recuperando un geniale sistema di drenaggio. Le terrazze evitano il dilavamento del terreno causato dalle piogge, che invece è favorito dal "rittochino" e dai trattori che salgono e scendono dalle colline. L' erosione, oltre ad agevolare il dissesto in caso di grandi piogge - è un fenomeno che interessa tutto l' Appennino - , fa scivolare giù la sabbia, che è essenziale per le viti ad alberello e che le terrazze, invece, custodiscono. L' erosione, inoltre, diminuisce la fertilità del terreno e impone i concimi chimici. E non è tutto: le pietre dei muraglioni sono una specie di radiatore, trattengono il calore del sole e lo rilasciano lentamente, favorendo una giusta maturazione dell' uva. Maturazione che le terrazze agevolano anche perché i filari sono orientati da Nord a Sud, e quindi incamerano più sole rispetto al "rittochino".

"Tutti questi sistemi allungavano le ore di fotosintesi", racconta Socci. "Poi sono arrivati i vigneti standard dell' agricoltura meccanizzata, venduti come un kit di montaggio". Ora sono pronte le prime bottiglie con le uve nate lungo i ciglioni della collina. Il vino si chiama "Antico Lamole. San Gioveto Terrazzi". Niente etichetta, scritto a mano. Insieme a Socci, altri proprietari di Lamole hanno o ripristinato o realizzato muraglioni a secco che seguono in orizzontale il tracciato delle colline. Non tutti abbandonano il "rittochino", ma intanto il paesaggio di Lamole va riacquistando l' antico aspetto. "Restaurare il paesaggio", dice Mauro Agnoletti, professore di agraria a Firenze e curatore del Catalogo dei paesaggi rurali storici (dove figura anche Lamole), "non è solo un' operazione estetica, pure indispensabile visto il valore che queste colline hanno assunto. Ma incontra un esigenza della futura agricoltura: un prodotto ha più forza sui mercati se è riconducibile a una storia e a un luogo e se è il frutto di tecniche specifiche". Socci si fa aiutare da boscaioli che vengono da Laviano, in provincia di Salerno, il paese distrutto dal terremoto del 1980, e da Rocco Falivena che di Laviano è il sindaco. Ma se per l' avvio dei lavori sono arrivati contributi pubblici, per la manutenzione non ci sono erogazioni. Il Piano di sviluppo rurale nazionale 2007-2013 stabilisce che il paesaggio è elemento essenziale per una buona agricoltura e ha dato alle Regioni la possibilità di finanziare progetti di recupero e di promuovere prodotti legatia questi paesaggi. Ma non tutte le Regioni si sono attrezzate. E senza sostegni, questo tipo di agricoltura e di paesaggi stentano.

Contenuti correlati

Caccia grossa a Verona
Caccia grossa a Verona Safari di caccia al cinghiale ammessi in tutta la provincia, dalla pianura alla montagna, sia nelle aree coltivate che nelle aree protette.La penuria di uccelli... 4779 views Mario Spezia
Criminali!!!
Criminali!!! Cosa rimane in piedi del mercato e delle teorie liberiste?Qualche anno fa Francis Fukuyama, maître à penser dei neoliberisti, ebbe sfortunatamente a dire che la... 2539 views dallo
Alla ricerca della Tulipa sylvestris
Alla ricerca della Tulipa sylvestris Resoconto di una camminata sul Baldo alla ricerca di un fiore davvero raro.Se la ricerca doveva essere difficoltosa, ebbene stavolta lo è stata di più! Nubi bal... 3425 views daniela_zanetti
Gioielli al macero
Gioielli al macero Una pieve del XII secolo sta andando in malora in Valpolicella. Un gioiello della architettura romanica, la chiesa di San Pietro nel cimitero di Torbe, è da dec... 2730 views redazione
Salviamo il paesaggio
Salviamo il paesaggio Care amiche e cari amici,lunedì 27 febbraio è partita la campagna nazionale per il censimento degli immobili sfitti o non utilizzati.Entro qualche giorno tutti ... 2229 views Mario Spezia
La stessa logica contro i lupi e contro le alluvioni
La stessa logica contro i lupi e contro le alluvioni In entrambi i casi un sacco di chiacchiere inutili, lo spregiudicato utilizzo delle disgrazie altrui a scopo elettoralistico, l'incapacità di mettere a punto de... 2537 views Mario Spezia
Camminata per il Parco della Lessinia
Camminata per il Parco della Lessinia DOMENICA 26 GENNAIO 2020Per dire NO alla riduzione dei suoi confiniDopo l'approvazione inaspettata dalla proposta di legge n. 451 da parte della II Commissione ... 5097 views Mario Spezia
Le ideone di Richeto, assessore al bancheto
Le ideone di Richeto, assessore al bancheto Poche città italiane hanno la fortuna di poter contare su uomini come Richeto, l'assessore che sta rivoltando Verona come un calseto.Quel sogno dell'onda verde,... 2567 views Mario Spezia