Metodi di coltivazione intensivi e uso smodato di fertilizzanti hanno causato la morìa dei volatili. Una realtà drammatica che ha provocato il calo della biodiversità in Europa e che ha spazzato via siepi, alberi e tutto ciò che permetteva loro di nutrirsi, nidificare e riprodursi.

Articolo pubblicato su Il Fatto del 12.08.12

In poco più di trent'anni nelle aree agricole dell'Unione europea i volatili sono calati del 52%. Dal 1980 ad oggi, infatti, ben 300 milioni di uccelli selvatici sono letteralmente spariti. Colpa dei metodi di coltivazione insostenibili per la natura, accusa Lipu-BirdLife Italia. Che, sulla base dei clamorosi dati raccolti dal Farmland Bird Index (Fbi), avverte: "L'agricoltura intensiva distrugge il paesaggio e fa scomparire gli animali". Un problema che rischia di andare fuori controllo.

L'inquietante moria di volatili è infatti un indicatore degli effetti che l'abuso di sostanze chimiche sta avendo sull'intera biodiversità. Urge un ripensamento della Politica agricola comune (Pac), secondo Lipu, per "premiare gli agricoltori che riducono l'uso di acqua, pesticidi e nitrati". Esattamente il contrario di quanto fatto negli ultimi decenni. Metodi di coltivazione intensivi e uso smodato di fertilizzanti e diserbanti. Ma anche stravolgimenti del paesaggio rurale. È quanto sta alla base dell'allarmante calo di biodiversità nelle zone agricole europee. Piante, insetti, ma soprattutto uccelli selvatici: su 37 specie considerate, ben 22 sono in diminuzione. Questi animali, a differenza del passato, non possono più convivere con l'agricoltura. Oltre al massiccio uso di composti chimici per massimizzare le produzioni, infatti, i metodi agricoli intensivi hanno spazzato via siepi, alberi e tutto ciò che permetteva ai volatili europei di nutrirsi, nidificare e riprodursi. "La politica agricola comune ha favorito metodi di agricoltura intensiva nelle zone più fertili, come le pianure, mentre ha ignorato le zone agricole marginali, come le praterie montane", spiega Patrizia Rossi, responsabile del settore agricoltura Lipu. Una scelta deliberata, che ha portato ad effetti estremi: se da una parte si è avuta un'impennata della produzione (e dello spreco) di cibo, dall'altra si sono compromessi interi ecosistemi. "Gli uccelli sono un indicatore dell'intera biodiversità, generalmente utilizzato dalla stessa Unione europea. È infatti molto più complicato, ad esempio, andare a fare un censimento degli invertebrati".

Se mancano dati precisi a livello europeo su quello che succede alle farfalle o ai coleotteri, dunque, lo stesso non vale per gli uccelli. Che, essendo di solito in cima alle catene alimentari, quando calano lo fanno perché non trovano di che nutrirsi. E non riguarda solo gli animali, ma anche le specie vegetali: "Ce ne sono alcune che, nella pianura padana, ormai si trovano solo sugli argini dei canali – spiega l'esperta di biodiversità – perché sono gli unici punti in cui non vengono dati diserbanti e dove il terreno non viene arato in continuazione". Un problema di inquinamento, ma anche di salvaguardia dei beni comuni. Come l'acqua, utilizzata in agricoltura più di quanto non si faccia per usi civili o industriali (circa il 40% del totale). "Se andiamo a guardare, vediamo che le falde sono inquinate e che i fiumi sono prosciugati da un eccessivo prelevamento per le irrigazioni", sottolinea Rossi: "Come nella stessa pianura padana, dove le estese coltivazioni di mais hanno bisogno di enormi quantitativi di acqua". Urgono cambi di direzione, secondo l'associazione ambientalista, e il momento è quello giusto: proprio in queste settimane l'Ue sta discutendo della riforma della Pac, che da sola rappresenta quasi la metà del bilancio dell'Unione e decide come distribuire gli incentivi agli agricoltori.

Sussidi pubblici che per Lipu dovrebbero andare a favorire chi tutela i beni comuni come l'ambiente e l'acqua, non chi ottiene già sufficienti guadagni con metodi di coltivazione intensivi che permettono di piazzare grandi quantità di prodotti sul mercato. "Quello che proponiamo, e che è stato solo parzialmente preso in considerazione, è di distribuire i sussidi sulla base dei servizi ambientali che i contadini sono in grado di fornire", spiega la responsabile agricoltura Lipu: "Se un agricoltore non inquina le acque, ripianta le siepi e lascia un po' di spazio alla natura, è giusto che venga ricompensato con i soldi pubblici. Se invece utilizza metodi di agricoltura intensivi, con un massiccio uso di pesticidi e diserbanti, e per questo riesce a stare tranquillamente sul mercato, non ha bisogno di incentivi pubblici. In sostanza – conclude Patrizia Rossi – noi chiediamo che soprattutto in momenti di crisi come questo i soldi pubblici vengano utilizzati per tutelare i beni pubblici".

www.ilfattoquotidiano.it ...

Contenuti correlati

Pomi, Peri, Sirese, Susini
Pomi, Peri, Sirese, Susini Il circolo "Fagiani nel mondo" sostiene e coordina un progetto di conservazione e di propagazione delle antiche varietà di meli e dei peri della Lessinia. Il pr... 1723 views redazione
Il sogno di Bolis
Il sogno di Bolis Prosegue la ricerca per creare il giornalista meccanico: mentre la cultura si deteriora, le macchine diventano sempre più sofisticate e il gap tra uomo e macchi... 1934 views Michele Bottari
Presentate all ISS le osservazioni sul Traforo
Presentate all ISS le osservazioni sul Traforo Prima della conclusione della nostra audizione, un commissario mi ha chiesto: "....Lei sostiene, con i suoi dati, che l'opera non serve per risolvere i problemi... 1952 views giorgio_massignan
La spedizione dei mille: qui si cambia l' aria o si muore!
La spedizione dei mille: qui si cambia l' aria o si muore! Nuova iniziativa degli Amici della Bicicletta a rinverdire l' impresa di Garibaldi e delle sue Camicie Rosse.A maggio arriva il Giro d'Italia, a maggio ricorron... 2013 views redazione
Il cemento fa franare la Valpolicella
Il cemento fa franare la Valpolicella Ancora una volta risulta evidente che l'azienda fornisce scarse garanzie di serietà e sicurezza (pensiamo anche alla vicenda delle discariche disseminate nell'a... 1645 views comitato_fumane_futura
La Ferrari da un milione e mezzo
La Ferrari da un milione e mezzo 3860 morti sulla strada ogni anno, 11 al giorno. Quasi tutti dovuti alla velocità. E la Ferrari fa uscire un nuovo super-bolide. Per fortuna sarà solo per pochi... 2961 views Michele Bottari
Una rete per l'ambiente
Una rete per l'ambiente L'8 giugno a Vila Buri, il secondo incontro interprovinciale delle associazioni e dei comitati ambientali.Il nostro orto è quanto di più prezioso abbiamo eredit... 1723 views alberto_sperotto
Quale futuro per le aziende agricole?
Quale futuro per le aziende agricole? Le proposte dell'Associazione Rurale Italiana (ARI) per la nuova PAC 2013, in attesa del voto di marzo a Strasburgo.La nuova  Pac deve essere adattata per ... 1693 views Mario Spezia