Resoconto di una camminata sul Baldo alla ricerca di un fiore davvero raro.
Se la ricerca doveva essere difficoltosa, ebbene stavolta lo è stata di più! Nubi ballerine, pioggia, nebbia …. Ci siamo addirittura persi tra di noi…Però il risultato della spedizione ci ha ampiamente ricompensato!
Ma partiamo dall'inizio, come in tutti i racconti epici che si rispettino…
Sulla Bibbia floristica "FLORA DEL MONTE BALDO" , edita dal Museo di Rovereto nel novembre 2009 e presentata anche in Provincia di Verona in febbraio 2010, a pag. 920 viene descritta una specie nuova per il Baldo (o perlomeno mai prima di allora citata) la TULIPA SYLVESTRIS, segnalata da Daniela Zanetti in un areale molto ristretto della zona di Naole e fotografata e catalogata dai botanici di Rovereto nel 2008.
Dopo la grande eco prodotta dalla pubblicazione, un gruppo di appassionati decide di prendere accordi con la Zanetti per poter vedere la fioritura del fascinoso tulipano spontaneo, che avviene, di solito molto brevemente , in un periodo a cavallo fra la fine di maggio e gli inizi di giugno.
Il gruppetto, proveniente da varie località, si trova quindi in piazza a S.Zeno di Montagna per organizzare il servizio di car-pooling ed arrivare al punto di partenza con il minor numero di auto possibile (non dimentichiamo le piccole scelte ecologiche!).
Durante il percorso che conduce alle Due Pozze intercettiamo un valoroso giovanotto in sella al suo cavallo d'acciaio che sbuffa e "pantesa", stravolto dalla fatica, essendo partito in bici da Verona all'alba.
Il tempo non è dei migliori, le previsioni ci avevano promesso una giornata decente, ma ultimamente non ci si può proprio più fidare di nulla!
Pronti all'avventura (ma ancora non lo sapevamo, che sarebbe stata proprio un'avventura), ci salutiamo e presentiamo fra noi…. Ecco i nomi dei partecipanti alla spedizione:
Mario, Alberto, Ernesto, Massimo, Jurgen, Andrea, Antonella, oltre naturalmente a Daniela.
Francesca arriva con altre persone ma è un po' defilata (e infatti poi durante la passeggiata la perderemo ingloriosamente!).
All'inizio dell'escursione ammiriamo parecchie fioriture di specie interessanti: oltre all'anemone baldensis, alla dentaria viola, alla valeriana tripteris, presenti in quantità esagerate, osserviamo una orchis militaris, la clematis alpina, i primi boccioli del botton d'oro (trollius europeus), gli ultimi anemone ranuncoloides…
Proseguiamo per la solitamente noiosa strada militare che conduce a Naole, ma oggi niente è noioso: la conversazione spazia fra botanica e avifauna, fra situazione dei docenti nella scuola e pargoli da allevare, fra diverse usanze matrimoniali ed educazione e imposizioni ai figli… ma ogni tanto la discussione si interrompe per riconoscere il canto di un particolare uccello e per scambiarsi informazioni naturalistiche di ogni tipo, e la conclusione dei racconti viene talora differita addirittura al ritorno.
Quando manca poco alla meta, il tempo comincia a fare i capricci: la nuvola che ci sovrasta decide di farci tribolare, ci investe con brandelli di nebbia, ci bagna con una pioggia breve ma fastidiosa e ci accompagna, dispettosamente, fino all'entrata delle praterie di Naole.
Qui ammiriamo una bella fioritura di orchis mascula, ma delle consuete marmotte neanche l'ombra …evidentemente stanno meglio al caldo nelle loro tane!
Sì perché c'è una temperatura quasi invernale, come sempre succede quando il Baldo "el gà el capel".
Tentiamo allora di raggiungere e riconoscere il luogo dove cresce questa famosa "tulipa", ma nella nebbia l'impresa non è assolutamente facile,: oltretutto le vallette e le creste di Naole si somigliano molto e la Zanetti ha un momento di sconforto, convinta che la spedizione andrà buca e che farà una figura del …bip… con i suoi nuovi amici botanici, che ha trascinato fin qui con l'illusione del mitico fiore.
Ma la fortuna stavolta è dalla nostra parte e con relativa sicurezza ci incamminiamo verso la ristretta zona in cui sono presenti le foglie inconfondibili del tulipano spontaneo: ecco qualche bocciolo … poi qualche fiore .. più o meno aperto …. Cominciamo freneticamente a fotografare e la Zanetti spiega che l'areale è estremamente ridotto, si può definire contando solo qualche decina di passi.
Entusiasmo generale! Sembra che tutti siano consapevoli di assistere ad un ennesimo miracolo della natura, quella natura che nonostante sia sempre più assalita e depredata, tuttavia ci sa ancora sorprendere…
E, seduti come siamo nella nebbia fra le tulipa, anche i panini hanno il sapore di una conquista che non si raggiunge molto spesso!
Poi ritorno da Ortigara , passando dalla vecchia chiesetta di Madonna della Neve, in cui osserviamo l'edificio vicino miseramente danneggiato …
Sulla strada fra l'ombrosa faggeta, sempre con orecchio attento al canto degli uccelli, varie considerazioni sull'evoluzione dell'ambiente: la natura non è "ferma", è giustamente sempre in cambiamento, la vegetazione e le fioriture aumentano o diminuiscono, si spostano o variano, chissà che ne sarà della nostra tulipa…
Speriamo di godere della sua bellezza ancora per tanti anni!