Non è ficcando la testa nella sabbia che si risolvono i problemi.

Grande euforia in questi giorni sulla stampa locale e nazionale per il Vinitaly. Titoli roboanti e statistiche in progressione. Sembra di assistere alla presentazione della nuova stagione dell' oro rosso, l' entusiasmo e l' ottimismo sono alle stelle.

Eppure i dati economici non sono per niente positivi. Al contrario dei titoli, i numeri hanno il segno meno e tutti gli addetti ai lavori denunciano il calo sia delle vendite che dei prezzi, secondo una tendenza che dura da qualche anno, ma che ha raggiunto il culmine nel 2009. Molte aziende sono in difficoltà e sono state costrette a svendere il loro prodotto.

La tendenza per i prossimi anni prosegue nella stessa direzione e le nuove norme dell' OCM prevedono una riduzione delle zone vitate e in genere della produzione sia per l' Italia che per l' Unione Europea. Lo stesso OCM (Organizzazione Comune dei Mercati) sposta opportunamente i finanziamenti nella direzione della innovazione, della qualità del prodotto, del rispetto della legalità.

Sarebbe il caso di parlare seriamente di questi problemi, di parlarne apertamente e compiutamente, di attrezzarsi per affrontare i nuovi orizzonti, che si prospettano oscuri e complicati, invece di ubriacarsi con panegirici decisamente sopra le righe.

E' il momento di ripensare il rapporto fra prodotto e territorio.

Produrre di meno, meglio, in un contesto valorizzato. Ecco di cosa abbiamo bisogno!

Il contrario di quanto si è fatto finora: continua espansione dei vigneti, scarsa attenzione alla qualità del prodotto, distruzione del territorio interessato alla produzione.

La qualità nasce prima di tutto dal rispetto delle caratteristiche del territorio, dal mantenimento delle marogne (nate proprio per questo scopo), dalla scelta del tipo di impianto, dalla quota del vigneto, dalla esposizione al sole, dall' uso più o meno intensivo di fitofarmaci.

Non si può più pensare di aggiustare tutto in cantina con la chimica.

Un vino di qualità si fa prima di tutto sul campo e il mercato si sta mostrando sempre più attento a questi elementi, tanto che gli unici settori in espansione sono quelli legati al biologico, al biodinamico ed alla produzione ecosostenibile.

Un sano realismo dovrebbe aiutarci a capire che stiamo distruggendo la risorsa più importante che abbiamo a disposizione, quella che fa la differenza con quasi tutti i nostri concorrenti sia nazionali che esteri: un territorio splendido, ricco di bellezze naturali e di segni lasciati dalla storia.

Come era prevedibile, nessuno spende una parola sulla chiusura del Dipartimento Universitario di Enologia di San Floriano, decisa da una legge iniqua e dalla inettitudine dei nostri governanti, proprio in un momento in cui ci sarebbe bisogno del massimo della competenza e della conoscenza.

____________________________________________________________________________________________

Ma anche:

Non amano i lieviti preparati dalle industrie. Rifiutano gli insetticidi chimici. Aborrono le tecnologie che forzano la vite e l'uva a produrre sofisticati succhi. Sono gli antagonisti del vino, quei 150 produttori provenienti da tutta Italia – ma anche da Francia, Slovenia, Croazia, Austria, Georgia - che da giovedì 8 aprile sono riuniti a Cerea  per la fiera "VinoVinoVino". E per sottolineare simbolicamente la loro filosofia, questi vignaioli occupano una vecchia fabbrica ristrutturata dei primi del '900: un'ex industria di concimi chimici. Sono i soci e gli amici del Consorzio Viniveri, del gruppo La Renaissance des Appellations e dell'associazione Triple A: le tre principali realtà organizzative nella galassia dei cosiddetti "vini naturali". Se avete sentito parlare dei "vini veri", del ritorno alle origini in enologia, di agricoltori biodinamici che rifiutano additivi chimici e lieviti industriali, o di agricoltura biologica, qui a Cerea troverete tutte le espressioni della viticoltura "eroica" di chi, come primo obiettivo, ha "il miglior equilibrio tra l'azione dell'uomo e i cicli della natura".

Contenuti correlati

Concerto per tavola armonica
Concerto per tavola armonica Concerto medievale in una cornice suggestiva alle porte di Verona. Organizza il Carpino per sostenere la propria attività a salvaguardia del territorio.L'associ... 2437 views Michele Bottari
Il lupo e l'escursionista
Il lupo e l'escursionista Giovedì 12 febbraio, ore 21.00, incontro pubblico presso la sede CAI, via Santa Toscana 11 VERONA. Sabato 7 febbraio una nuova escursione "transfrontaliera" sul... 3238 views Mario Spezia
Ailanto, un problema ecologico
Ailanto, un problema ecologico L'Ailanto fu importato nel '700 dalla Cina nord-occidentale e si è ormai naturalizzato in tutta l'Europa sud-orientale, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda.L... 6560 views Mario Spezia
A Verona è di scena la Poesia
A Verona è di scena la Poesia Giunge alla quarta edizione il Festival Verona Poesia, che dal 16 al 21 marzo porta in città numerosi appuntamenti dedicati a un'arte ancora necessaria ma spess... 2430 views alice_castellani
Il PAT di Negrar
Il PAT di Negrar Shadows and lightL' Amministrazione Comunale di Negrar ha approvato il nuovo Piano Regolatore del Comune, che adesso si chiama PAT (piano di assetto del territo... 3037 views Mario Spezia
Salvare il salvabile o distruggere tutto
Salvare il salvabile o distruggere tutto Le osservazioni dei Comitati e delle Associazioni al Piano d' Area Baldo-Garda presentato dalla Regione VenetoLa Regione Veneto ha presentato un Piano d' Area c... 1999 views Mario Spezia
Vicus olivae = Condomini al posto degli olivi
Vicus olivae = Condomini al posto degli olivi Giovedì 13 maggio alle ore 21, presso la sede della Circoscrizione di via Villa 25, di fronte alle Piscine Santini, i cittadini di Quinzano si riuniscono per ca... 2557 views redazione
Apocalypse Wine
Apocalypse Wine YouTube censura video sulla coltura industriale del Soave. Dopo il can can nei media, con numerose reazioni politiche, il documentario, girato da una classe di ... 5890 views redazione