A Negrar una amministrazione chiusa e paurosa sta tentando di bloccare qualsiasi iniziativa .
L'Amministrazione Dal Negro ha dato in gestione il complesso di Villa Albertini alla Cooperativa Valpolicella Servizi, ma non sembra interessata ad una sua maggiore e pubblica fruizione.
Ogni sabato mattina, ad esempio, c'è il Biomercatino, ma l'Amministrazione non sta facendo niente per sostenerlo attivamente, non sembra interessata a farlo diventare mercato fisso, né ha deciso di rispondere entro i termini di legge alle richieste fatte dai produttori che lo animano.
Altri utilizzi pubblici di Villa Albertini non sono previsti. Lo spazio sta diventando buono solo per i "pulcini" della squadra di calcio del paese e per la festa dell'asilo parrocchiale o di qualche ciclista o pensionato…
Di sicuro non è prevista un'apertura giornaliera al pubblico. Potrebbe essere aperto almeno nel fine settimana, specialmente se venissero messe in cantiere qualificate attività sociali e culturali. Niente. Non si hanno notizie di aperture straordinarie, fatte salve, ovviamente, le annuali festa della comunità e il Grest parrocchiale.
E' dunque questo il progetto di valorizzazione di Villa Albertini che ha in mente l'Amministrazione Dal Negro? Uno spazio per pochi intimi? Che fine hanno fatto le mirabolanti promesse elettorali (ad esempio, la destinazione ad ostello e/o Università a indirizzo turistico)?
Non è che, venduta la Farmacia comunale, il prossimo passo sarà la vendita della villa settecentesca?
Continuano peraltro a circolare voci riguardo ad un'ipotesi di restauro conservativo dell'edificio storico e successiva assegnazione della gestione all'Ospedale Sacro Cuore...
E' questo il futuro che ci aspetta?
C'era una volta un Comitato di gestione e valorizzazione(Covial), che pur tra mille difficoltà interne ed esterne era riuscito a fare cose concrete: Festa dei popoli, Biomercatino, Mercantare, Festa della liberazione, potatura degli alberi d'alto fusto e messa in sicurezza del parco, primi lavori di sicurezza intorno al progno, messa in ordine del piano terra della ex scuola, primi interventi sul portico, oltre alla promozione dello spazio ed all'organizzazione dell'ospitalità di non poche iniziative proposte da varie altre realtà associative del territorio (compreso il famoso e vituperato "Sound Park").
È importante ricordare che l'opera del Covial è sempre stata gratuita e volontaria.
Ora, l' amministrazione Dal Negro ha deciso che quel Comitato di 15 Associazioni senza scopo di lucro non era "adeguato alla gestione", mentre invece la Cooperativa servizi - è stato detto - darebbe maggiori garanzie sul "piano economico" e su quello delle prestazioni professionali.
In che senso?
Una parte dei soci del Covial, oggi vorrebbe rinnovare il proprio impegno a favore di quella struttura pubblica, puntando la propria attenzione sulla valorizzazione del complesso di Villa Albertini, allargando la partecipazione ad Associazioni e cittadini di tutta la Valpolicella e non solo del Comune di Negrar.
Questa "ipotesi di lavoro" viene apertamente ostacolata dalla Parrocchia di Arbizzano, che si è sempre ritenuta l' utilizzatore privilegiato di Villa Albertini, forse perché un tempo l'edificio era di proprietà della Curia vescovile.
Questa visione è condivisa dall'attuale Assessore comunale al Bilancio Stefano Ceradini (presente nel Covial come presidente del Comitato parrocchiale FestaInsieme e in qualità di membro eletto nel direttivo), dall'eternamente quasi dimissionario Presidente Renzo Signorini e da altre associazioni di area parrocchiale, tra cui i Compagni di Viaggio (il cui presidente è Sandro Cunegatti, attuale Presidente della Valpolicella Servizi e solo da poco ex Presidente della Caritas di Arbizzano…). Questi rappresentanti di una parte della società civile di Negrar (noncuranti dei loro vari "conflitti di interesse"), hanno avuto l'ardire, nell'ultima assemblea svoltasi il 31 marzo scorso, di proporre una modifica dello statuto del Covial che puntava dritto al suo scioglimento, pur di impedire alle associazioni che lo desiderano, di continuare la loro meritoria opera di valorizzazione.
Nelle prossime settimane verranno proposti da queste associazioni - in collaborazione con altri organismi associativi impegnati del territorio - interventi atti a favorire e stimolare una più avanzata evoluzione sociale e culturale della Valpolicella, a partire proprio dall'uso creativo degli spazi di un "bene comune" quale è e deve restare Villa Albertini. Si tratterà di proposte di iniziative piccole e grandi attraverso le quali dimostrare che è possibile immaginare un futuro gestionale più condiviso ed un orizzonte culturale più ampio, teso a valorizzante la nostra storia e la nostra realtà ambientale e umana.
Come risponderanno a quelle proposte gli attuali politici e amministratori comunali?
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