L'incredibile vicenda di una una struttura e di un uomo dei quali tutta la città dovrebbe andare fiera, e che invece rischiano entrambi di franare da San Giovanni . . . in valle.
Il prof. Fiorenzo Scarsini viene da una lunga militanza nel mondo del volontariato."Per anni è stata questa la missione di Villa Francescatti. Fra i primi a pensarci, insieme a Scarsini, il vescovo di allora Giuseppe Carraro, anno 1974. I restauri iniziarono tre anni dopo e coinvolsero 5.000 scout che, in cambio della loro fatica, chiesero solo un tetto e un pasto caldo. E tanta buona volontà dal "Centro di cooperazione giovanile internazionale", dalla Congregazione religiosa "Sacra Famiglia" e da altri istituti. Pur nel variare delle stagioni culturali e delle opportunità i volontari hanno sempre tenuto fede al loro impegno".
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Scarsini è una di quelle persone che le autorità (sindaco, prefetto, questore, ecc.) dovrebbero sostenere in ogni maniera, perché hanno tentato con coraggio e con onestà di risolvere alcuni problemi che i loro concittadini preferivano e preferiscono ignorare.
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Si tratta di una persona seria ed equilibrata, come si può dedurre da queste sue dichiarazioni:
"È evidente che l'accoglienza è doverosa, ma altrettanto doverosa è l'attenzione a non sostenere richieste sproporzionate o inopportune da parte loro.
Dobbiamo, però, fare anche attenzione sui giudizi parziali che vengono spesso espressi:
- "vestono con abiti firmati" – siamo noi a darli a loro tra quelli che abbiamo raccolto, tra i quali ci sono grandi firme.
- "sono sempre attaccati ai telefonini" – ma non avete pensato che ciò viene dal loro bisogno di stare in contatto con familiari, amici o conoscenti con cui si sentono sicuri. Che ne è delle loro paure, degli smarrimenti, delle perdite di identità che la comunicazione, anche attraverso il telefono, aiuta a superare?
- "non fanno nulla tutto il giorno" – non è vero! All'Ostello: visite mediche, Questura e pratiche burocratiche, lavori di manutenzione nella struttura che li accoglie, scuola di italiano, volontariato nei giardini pubblici della città.
Vi è certo una grande varietà di culture, di modalità diverse di approccio nei rapporti con i nostri stili di vita. Vi è anche la varietà di caratteri e di motivazioni personali: non tutto va approvato o giustificato".
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Scarsini è sotto attacco da mesi.
"Un soggetto - ha spiegato il sindaco Flavio Tosi -, che per il servizio di accoglienza percepisce giornalmente circa 30 euro per diverse decine di migranti, in contrasto con quanto indicato nell'accordo sottoscritto con la Prefettura, costringeva quotidianamente queste persone a lasciare la struttura durante il giorno negli orari che non fossero coincidenti con la colazione, il pranzo e la cena".
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VERONA. L'aveva annunciata nelle ore immediatamente successive alla protesta dei richiedenti asilo di martedì a Veronetta. Il prefetto Salvatore Mulas ha dato il via libera all'ispezione nelle due strutture gestite dall'Ostello della Gioventù che ospitano complessivamente 92 profughi: l'ex convento di Santa Chiara e la foresteria di Villa Francescatti. Le due funzionarie, accompagnate dal direttore dell'Ostello Fiorenzo Scarsini e dai volontari del Centro di cooperazione giovanile internazionale (l'associazione che si occupa dell'accoglienza), hanno visitato stanze, cucine, aule e sale da pranzo, toccando con mano il clima che si respira nel centro. Da una parte gli ospiti africani sul piede di guerra, dall'altra gli operatori sempre più preoccupati ed esasperati. "Ma la situazione è sotto controllo" ha commentato il prefetto Mulas. E nell'attesa di conoscere i risultati della verifica , dalla prefettura si rende noto che le condizioni riscontrate non destano particolari preoccupazioni. Al di là degli aspetti logistici e igienico-sanitari, le ispettrici hanno chiesto delucidazioni sul regolamento che impone agli ospiti (non solo i profughi, ma anche i turisti) di abbandonare le stanze per tre ore al mattino e altrettante al pomeriggio. Regola che aveva mandato su tutte le furie anche il sindaco Flavio Tosi che a dicembre aveva segnalato la situazione al prefetto. E che ha scatenato i malumori dei migranti scesi in piazza martedì per denunciare le presunte "cattive condizioni in cui siamo costretti a vivere".
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E alla fine il nostro eroe sembra deciso a gettare la spugna.
"La settimana prossima sottoporrò al consiglio di amministrazione del Centro di Cooperazione giovanile internazionale la proposta di non sottoscrivere la convenzione con la Prefettura, e quindi chiedere la liberazione immediata dei locali di Villa Francescatti e dell'ex convento di via Santa Chiara". Il professore torna anche sull'ipotesi, si direbbe ormai una certezza, che dietro a tutto questo ci sia "una regìa che non persegue l'interesse dei profughi ma la vendetta su Fiorenzo Scarsini". Un attacco alla persona, insomma. "Nella lettera, che per stesura e linguaggio non può essere stata scritta dai ragazzi che l'hanno firmata, vengo accusato di razzismo perché avrei invitato i profughi a cedere il passo "ai bianchi" sul marciapiede. Un'affermazione assurda. Nelle riunioni che faccio con i ragazzi per aiutarli a comprendere il contesto in cui si trovano, più volte ho raccomandato loro di crearsi delle condizioni di benevolenza. Siccome molta gente è contro di loro, ho consigliato di usare delle cortesie. Ad esempio spostarsi se camminano su un marciapiede stretto e si trovano davanti una persona anziana. Chi scrive dimostra l'abilità di estrarre una parte di un avvenimento e manipolarla".
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Fin troppo chiare le dichiarazioni del vescovo Zenti:
"La mia Caritas, finora, ha fatto il suo dovere e mostrato tanto senso di umanità, pur con i mezzi limitati che ha a disposizione. Adesso chiede almeno comprensione e che vi siano un dialogo e un confronto costruttivo anche in occasione delle ispezioni".
E conclude: "Servono amministratori e politici dalla sguardo ampio e progettuale".
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Conoscendo le simpatie politiche di Zenti e le sue ripetute campagne elettorali a favore degli ex-compagni di partito di Tosi, c'è da stare davvero sereni.
La conclusione di Cristina Stevanoni su Radio Popolare suona molto credibile:
Ebbene, il direttore dell'Ostello è, da anni, notoriamente in lotta con la Curia, che vorrebbe alienare la magnifica Villa Francescatti, uno dei gioielli del Quartiere e dell'intera Verona. Nel 2017, scade la concessione: così ecco che, per incanto, Tosi mena i migranti e s'ingrazia la Curia. Tutto serve per raccattare voti.
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