Le cose stanno cambiando sempre più velocemente sul nostro pianeta, nella totale indifferenza dei suoi abitanti.
L'iperico fiorisce con un mese di ritardo, che è un'enormità, le città europee fanno i conti con temperature fino ad ora sconosciute, i ghiacciai si trasformano in torrenti. Che altro deve ancora succedere perchè iniziamo a preoccuparci?
Dell'iperico avevamo parlato giusto un anno fa, all'inizio di luglio.https://www.veramente.org/it/notizie/2018-iperico.html
Si, perchè l'iperico, comunemente conosciuto come erba di San Giovanni, raggiunge la sua massima fioritura il 24 giugno, festa di San Giovanni Battista. E' infatti una delle piante che per tradizione scandiscono l'alternarsi delle stagioni.
Ma non quest'anno. La foto 2 inserita sotto il titolo è stata scattata oggi 26 luglio. Ha fatto molto freddo fino alla fine di maggio e la vegetazione germogliata fra marzo e aprile si è bloccata. Alcune specie, per esempio i faggi della zona Prà Alpesina - Bocca di Navene - Polsa, hanno perso quasi completamente il fogliame, con grave rischio per la loro sopravvivenza. Altre specie si sono riprese, ma hanno ritardato la fioritura anche di un mese, come l'iperico.
Qui non stiamo parlando di eventi estremi, parliamo di fenomeni che passano quasi inosservati, eppure sono estremamente significativi, anche perchè sempre meno isolati e sempre più correlati tra loro.
Oggi alcune città europee hanno superato i 40°, ma in molte città dell'Europa occidentale si registrano temperature superiori ai 38°.
http://www.meteoweb.eu/foto/meteo-ondata-caldo-africano-crollano-record-europa-oggi-picco/id/1293465/
Strade allagate, ponti inutilizzabili e case minacciate dalla furia dell'acqua a Zermatt, piccola città alpina situata a 1600 metri slm. Il torrente di montagna si è trasformato in un fiume in piena e ha rotto gli argini, allagando strade, ponti e case. E la ragione è questa: le alte temperature raggiunte anche sui monti hanno portato allo scioglimento di parte del ghiacciaio del Cervino.
Sembra che nulla riesca a scalfire l'ottusa indifferenza della razza umana, nonostante il computo dei danni raggiunga spesso livelli che dovrebbero preoccupare. Non preoccupa neppure il fatto che i cambiamenti climatici stiano innescando processi incontrollabili, quali le migrazioni dei popoli sub-sahariani o gli uragani che con cadenza sempre più ravvicinata sconvolgono la vita e l'economia di intere nazioni.
Secondo un nuovo studio gli oceani potrebbero alzarsi di due metri entro il 2100 e costringere 187 milioni di persone a emigrare.
https://www.wired.it/attualita/ambiente/2019/05/21/innalzamento-livello-mare-peggiore-previsto/
Se questa previsione si avverasse il sistema di dighe del Mose, ammesso che alla fine si riesca a farle funzionare, risultebbe del tutto inutile. 5 miliardi e mezzo di costo di costruzione e 80 milioni all'anno di spese di manutenzione gettati al vento, ma nessuno sembra darsene pensiero.
E' probabile che il livello della preoccupazione si possa alzare un poco quando gli italiani vedranno sparire i turisti dalle loro spiagge e dalle loro piste da sci.