Dal 18 al 26 ottobre Fairtrade Italia, Banca Etica, La Feltrinelli e Legambiente hanno organizzato "IO FACCIO LA SPESA GIUSTA." Nel posto sbagliato, purtroppo.
Dal 18 al 26 ottobre prossimi, organizzata da Fairtrade Italia in collaborazione con Banca Etica, La Feltrinelli e Legambiente, si è svolta la settimana nazionale per il commercio equo e solidale.Per l'iniziativa, che si chiama IO FACCIO LA SPESA GIUSTA, sono stati mobilitati grossi nomi dello spettacolo, non sappiamo bene se a titolo gratuito o meno, ma non importa. Ci sarà l'attore Riccardo Sardonè, noto al mondo per aver interpretato un film assieme all'altrettanto carneade Raoul Bova, ma anche i ben più famosi Amanda Sandrelli, Josefa Idem, Andrea De Carlo, Massimo Ghini, Patrizio Roversi, Massimo Carlotto.
Il tutto con l'obiettivo di raggiungere il maggior numero di persone possibili. Il messaggio: il commercio equo è per tutti, sia per i produttori del sud del mondo, che riescono così a raggiungere un livello più dignitoso di vita; sia per i consumatori che possono acquistare a prezzi accessibili prodotti di alta qualità.
L'iniziativa si è svolta in tutta Italia, all'interno dei punti vendita di Fairtrade Italia. Dove sono questi punti vendita? Tenetevi forte: si tratta delle catene della grande distribuzione, da Coop a Crai, da Lidl a Dico, dai biologici B'io e Naturasì a Carrefour e Auchan. Proprio così, ragazzi: si cerca di diffondere l'acquisto consapevole all'interno delle cattedrali del consumismo più sfrenato. Un po' come distribuire bandiere della pace nei negozi di armi.
È una polemica vecchia almeno quanto il commercio equo: da un lato c'è chi sostiene che l'interesse primario è quello delle realtà del sud del mondo, per favorire le quali è lecito ogni compromesso, compreso quello di rivolgersi alla COOP e sodali.
Dall'altro c'è chi preferisce mantenersi puro, scegliendo il basso profilo, perché favorire la grande distribuzione significa scendere a patti col nemico, dando un immeritato patentino di solidarietà ai fomentatori dei modelli di consumo che stanno affossando proprio le economie del sud del mondo.