Come nel romanzo di Ferenc Molnár due bande di avversari si fronteggiano in una battaglia all'ultimo sangue, con colpi di mano, tradimenti, cambi di fronte, riappacificazioni e con l'inevitabile tragedia finale.
Da una parte il Matteo toscàn, con la sua banda scalcagnata e mai perfettamente allineata, ma forte di una sicura rendita di posizione. Dall'altra il Matteo padàn, molto minaccioso e, almeno apparentemente, molto isolato.
Si tratta di una battaglia in cui il pretesto, la Costituzione, è quasi del tutto irrilevante. Il vero oggetto del contendere, oggi come allora, è il predominio sul territorio, che nel nostro caso è più esteso della via Pal.
Il Matteo toscàn sa che non può fidarsi più di tanto dei suoi "soldati" e così ha rinforzato le file chiamando a raccolta alcuni mercenari disposti a qualsiasi giravolta. Il Matteo padàn non sente il bisogno di consolidare le sue truppe. Sa che, senza bisogno di concedere nulla, può contare sull'aiuto dei sui più accaniti avversari.
Nei giorni scorsi lo scontro fra la banda del SI e la banda del NO si è concretizzato a Verona in un frizzante diverbio fra Michele Bertucco, capogruppo del PD in rotta con la segreteria del suo partito e Flavio Tosi, capogruppo del Fare, gruppo parlamentare di destra attualmente imbarcato nelle file della sinistra. Si tratta di una schermaglia apparentemente irrilevante, ma in realtà piuttosto significativa.
Tosi può tappare alcune falle nelle linee difensive del piccolo duce e sicuramente quest'ultimo dovrà ripagare i suoi servizi. Potrebbe scapparci un terzo mandato per l'attuale sindaco di Verona con gli esponenti del PD locale cooptati nella sua terza giunta. Una modernissima attuazione del compromesso storico!
A vederla così sembrerebbe una partita senza storia e invece non è tutto così scontato.
Potrebbe succedere che le camicie verdi del Matteo padàn, i compagni di Bertucco, i fan di Grillo, gli amici + le badanti di nonno Silvio e qualche migliaio di italiani generici ai quali il piccolo duce risulta insopportabile il prossimo 4 dicembre riescano a rovesciare le sorti di una battaglia che oggi sembra saldamente in mano ai ragazzi della via Leopolda.
Anche in questo caso andrà avanti tutto come prima, ma ci dovremo sorbire settimane di dibattiti e una mareggiata di inchiostro sul significato di destra e sinistra.