Pubblichiamo la sintesi di uno studio di Giuseppe Corrà, noto studioso veronese, su geografia e geologia della valle di Avesa.
Il bacino idrografico del fiumicello Lorì comprende i versanti delle valli Borago e Galina e del settore meridionale del cono vulcanico di Montecchio. Tuttavia la pendenza degli strati calcarei della zona verso sud-est avvalora l' ipotesi che verso il bacino idrografico del Lorì converga una parte dell' alto versante occidentale della Valpantena, mentre la parte più elevata del versante occidentale della val Borago potrebbe indirizzarsi verso la valle di Quinzano. Le rocce vulcaniche basaltiche presenti sono notoriamente bibule, hanno cioè una grande capacità di accumulo idrico, che si traduce poi un fenomeni di lenta cessione sotto le sollecitazioni della forza di gravità.I calcari del Luteziano superiore che affiorano alla sommità dei rilievi sono in genere permeabili per fessurazione mentre i calcari porosi del tufo di Avesa, che si trovano al di sotto, sono un classico esempio di strati assorbenti, idonei ad accumulare enormi quantità di acqua e dotati della capacità di cederla lentamente. Le sorgenti che presentano la caratteristica di perennità devono necessariamente alimentarsi da un sistema idrico sotterraneo vasto e profondo. A sua volta la costanza termica delle acque sorgive del Lorì indica un itinerario ipogeo molto lungo di provenienza delle acque.
Per completare le osservazioni è opportuno rilevare che al di sotto dei livelli geologici della pietra Galina si trovano i calcari del Cretaceo (Scaglia rossa veneta e pietra di Prun). Al di sotto si trova poi lo spessore rilevante del Cretaceo medio, decisamente marnoso.
Esso rappresenta il più consistente livello impermeabile che si possa rinvenire in tutta la serie stratigrafica dei rilievi veronesi. Tutta la grande dorsale che dalle colline di Verona sale verso i Lessini medi e che comprende il territorio compreso fra la Valpantena e la Valpolicella, vede affiorare nella sua parte media i calcari marnosi e le marne del Cretaceo medio. Tale complesso costituisce di conseguenza un importante settore stratigrafico, che può esercitare una effettiva azione di sostegno delle sovrastanti falde acquifere.
A questa dorsale non a caso appartengono molte sorgenti fra le quali la Fontana del Ferro, di Sommavalle, del Lorì, del complesso sorgentizio di Santa Cristina di Parona ed altre nel versante orientale della valle di Negrar. Tali sorgenti funzionano appunto da sorgente di trabocco detta anche "sorgente di troppo pieno" o di "emergenza".
"Aves" è un termine di origine lombarda che significa "falda acquifera".
Sintesi a cura di
Mario Spezia
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