Grossi problemi per tutto il settore vitivinicolo. Solo nella nostra provincia sembra andare tutto a gonfie vele e l' espansione dei vigneti continua senza tregua.
Da Il Trentino, 4 maggio 2010:
Cinquanta milioni per salvare il vino trentino. E' quanto la Provincia mette a disposizione per sostenere il settore, comprese le imprese private. Il piano strategico redatto dalla provincia di Trento prevede una riorganizzazione globale del settore del vino. Un mondo colpito duro dalla crisi, con cali del fatturato in media del 20 per cento. Previste anche aggregazioni e fusioni, anche se molte cantine da quest'orecchio non ci sentono. La giunta provinciale ha deciso di investire 50 milioni per salvare il vino trentino, ma solo a condizione che servano a risanare e rendere più solido il settore.
La-Vis (www.la-vis.com) ha chiesto a Cooperfidi garanzie per un prestito ponte per avere il tempo di fare le scelte migliori. La cantina ha chiesto un intervento di più di 10 milioni di euro, ma Cooperfidi non intende andare oltre una sovvenzione di 6 milioni di euro. Il gruppo La-Vis ha chiuso il 2009 con un bilancio consolidato stabile di 99,3 milioni di euro di fatturato. La cantina La-Vis ha un fatturato di 44,9 milioni di euro con un calo rispetto all'anno precedente del 15 per cento e un utile di 300 mila euro. I debiti verso banche della cantina ammontano a 37,5 milioni, mentre l'intero gruppo ha un indebitamento nei confronti degli istituti di credito di 78,6 milioni di euro,
Un' altra situazione per la quale è stato richiesto l'intervento di Cooperfidi è la cantina sociale di Nomi, la più piccola cantina sociale del Trentino. Cooperfidi ha già deliberato una garanzia dell'80 per cento a fronte di una sovvenzione di 500 mila euro della durata di 18 mesi. Un intervento di pari entità è stato messo in campo da Confidimpresa. Nomi ha debiti totali per 7,1 milioni di euro. Di questi, 2,5 sono nei confronti delle banche. I ricavi dalle vendite sono stati di 2 milioni di euro con un calo del 25 per cento rispetto all'anno precedente. Cooperfidi ha già deciso anche un altro intervento a sostegno della cantina sociale di Avio. E' stata deliberata una garanzia pari all'80 per cento a fronte di una sovvenzione di un milione e mezzo di euro. Anche in questo caso, la durata è di 18 mesi. Avio ha debiti per 28,6 milioni di euro, 95 volte il patrimonio netto, e un fatturato di 18,3 milioni, in crescita dell'8,1 per cento.
L' Adige 15 maggio 2010:
A fronte di questa situazione l' assessore provinciale al turismo e all' agricoltura di Trento Tiziano Mellarini detta le nuove strategie: "Produrre meno vino e più legato al territorio. Dobbiamo ridurre le varietà, basta con le varietà internazionali. Ci dobbiamo presentare con il nostro volto e con i vini del nostre territorio. Bisogna fare un nuovo progetto, con nuovi modelli di sviluppo del settore enologico, intraprendere un nuovo percorso nel quale va esaltata la territorialità. Inoltre ci vuole una stretta collaborazione tra il comparto della cooperazione e quello dei vignaioli".
Torniamo nella nostra Provincia: Verona.
La distruzione del territorio dalle nostre parti ha raggiunto livelli inimmaginabili. Chiunque può controllare sulle mappe di Google o su Google Earth la porzione di territorio collinare che negli ultimi cinque anni è stata disboscata, spianata con le ruspe, ricoperta con terreni provenienti da ogni dove, trivellata con pozzi artesiani, piantata a vigneto e dotata di impianti di irrigazione.
Abbiamo reso sterili centinaia di ettari di bosco per far crescere un mostro che finirà per divorare i suoi stessi creatori. Infatti sono proprio l' eccesso di produzione e la scarsa qualità del prodotto i problemi più grossi della nostra viticoltura. Ora, mentre ovunque si corre ai ripari e si pensa a cambiare direzione, da noi, pur di mantenere il consenso di chi non vuole fare i conti con la realtà, si tace o si mente.
I nostri amministratori hanno del tutto rinunciato a "governare il territorio" (in dialetto goernàr = tenere da conto, tenere in ordine), cioè a fare il lavoro per il quale sono pagati con i nostri soldi. Valga per tutti l' esempio di Negrar e delle scelte scellerate del sindaco Dal Negro.
Ma la foto dell' articolo, ripresa fra Montorio e Moruri, ci fa capire che anche ad est le cose non vanno meglio.
Dovremmo avere anche noi una Amministrazione Provinciale.
Quale assessore e quale commissione si stanno occupando di questi problemi?
Quali sono le analisi, le scelte, le proposte, gli interventi?