Un ambientalismo rimbecillito che va dalla Brambilla a Berlusconi, alla Boldrini, a Zaia, attraversando la Valpolicella, Conegliano e Valdobbiadene.
Davvero commoventi le foto di Berlusconi e della Boldrini con le caprette! La Brambilla ci ha costruito una carriera politica piena di successo sulla tutela di cani, gatti ed altre specie di animali da cortile.Peccato che la "Natura" non abbia niente a che fare con questo immaginario caramelloso fatto di caprette che baciano gli umani e di cagnolini agghindati per demenziali passerelle mondane.
Inutile ricordare che in "Natura" il lupo sbrana la capretta, l'asino e la manza; il merlo si nutre si lombrichi e di altri insetti; il rapace piomba feroce ed implacabile sulla preda; il ragno immobilizza la farfalla con il veleno e poi la divora e . . . avanti di questo passo.
La "Natura" è distante mille miglia dalla descrizione caramellosa che ci viene propinata quotidianamente dai giornali e dai programmi televisivi. Purtroppo molta gente si preoccupa delle caprette finte rappresentate nelle foto e quasi nessuno si preoccupa della Natura vera, quella che vediamo distruggere giorno dopo giorno senza che nessuno muova un dito e senza che nessuno si commuova minimamente.
Alla cerimonia di chiusura del Vinitaly (nomina sunt consequentia rerum), Luca Zaia ha promesso il cappello Unesco per la/il Valpolicella. L'articolo non è un optional: tutti sappiamo che della Valpolicella non si preoccupa nessuno, mente al Valpolicella tutti tengono moltissimo.
"Si tratta di un paesaggio unico al mondo. L'obbiettivo è la salvaguardia di un territorio unico, irripetibile, dove ogni contrada, ogni angolo, diventi un aspetto irrinunciabile".
Parola di Zaia.
Per chi conosce la Valpolicella queste parole del presidente della Regione Veneto suonano come autentiche bestemmie, tanto più che proprio la Regione Veneto ha emanato negli ultimi 20 anni le leggi che hanno reso possibile la distruzione sistematica di "un territorio unico, irripetibile, dove ogni contrada, ogni angolo, diventi un aspetto irrinunciabile".
Zaia è un patetico zuzzerellone che ci ha abituati a qualsiasi tipo di dichiarazione. D'altra parte il parterre era nutrito e referenziato: Cantine Storiche, Consorzi di Tutela, Cantine Sociali, tutti a declamare il valore superlativo di un territorio che per primi hanno contribuito a distruggere.
I vari Allegrini, Tedeschi, Tommasi, Zenato, Musella, ecc. non si sono mai fatti scrupoli quando si è trattato di strappare un nuovo appezzamento al bosco, al prato arido, al prativo o al coltivo. Raramente hanno rispettato e riparato le "marogne", più spesso le hanno sostituite con muretti di calcestruzzo rivestiti di pezzi sfusi di calcare.
Ora applaudono all'iniziativa di Zaia e addirittura inveiscono contro la cementificazione e la Negrarizzazione. Cantare bene e razzolare male è una pratica diffusa nelle nostre contrade.