Il resoconto in diretta della biciclettata lungo il percorso dei Mille fatto dai protagonisti medesimi.

Siamo partiti e il primo quarto di percorso è compiuto.

Tanto per entrare nello spirito del Risorgimento: Verona  S. Lucia, Custoza e Solferino –è qui, da questo disastro di morti e feriti nella battaglia del  1859 che   nasce la Croce Rossa internazionale.  Lo svizzero Henry Dunant, giunto sul posto il giorno della battaglia, vista la terribile carneficina e la disorganizzazione dei soccorsi, rimane molto impressionato. Organizza un minimo di assistenza trasportando i feriti presso il Duomo di Castiglione delle Stiviere e prestando, con l'aiuto della popolazione, soccorso a tutti i feriti a prescindere dalla divisa indossata e secondo il motto "Tutti fratelli". ( Vuoi mai che il vero erede della spirito crocerossino dell'800  sia il tanto discusso Gino Strada?). Fondò quindi la Croce Rossa Internazionale e fu insignito nel 1901 del Premio Nobel per la Pace.

Poi Canneto e le splendide strade ciclabili del casalese.  Quindi la Verdiana Busseto, Bobbio e l'incredibile gola della val Trebbia fino a scollinare in Liguria per scendere a Quarto da dove il nostro Garibaldi si è imbarcato con i Mille.  La sera del 5 maggio 1860 si trovano a Quarto  i 1162 volontari  poco e male armati: 434 lombardi, 194 veneti, 156 liguri, 78 toscani, 45 piemontesi ma non mancano nemmeno alcuni stranieri. Di popolino o contadini non ce n'erano. Con la nave in Sicilia per ricercare le tracce della spedizione.

Marsala, dove all'alba dell'11 maggio sbarcano le due navi garibaldine,  di fatto protette dalla marina inglese, Salemi, dove i latifondisti locali offrono a Garibaldi 500 picciotti. Nella piazza del municipio Garibaldi assume la dittatura del Regno delle Due Sicilie "in nome d'Italia e Vittorio Emanuele" e in questa occasione alzò sulla cima di una torre del castello la bandiera tricolore proclamando Salemi la prima capitale d'Italia, titolo che la cittadina mantenne per un giorno. Oggi la città ha per sindaco Vittorio Sgarbi che ha fatto appendere una scritta nel Municipio, in occasione della visita di Napolitano nello scorso mese di maggio,nella quale risaltano a prima vista tre nomi: Garibaldi, Napolitano e Sgarbi. Quindi  Calatafimi dove ci fu la prima vera battaglia dei garibaldini contro l'esecito borbonico. Avvenne in località "Pianto romano" dove sorge un monumento che un po' emoziona. Sulla collina di fronte il tempio di Segesta. Nino Bixio ad un certo punto suggerisce la ritirata; "qui si fa l'Italia o si muore" risponde Garibaldi e, con un centinaio di volontari arrivati freschi, contrattacca invertendo le sorti della battaglia. I borbonici si ritirano verso Palermo temendo soprattutto le numerose bande di cittadini radunatesi attorno ai luoghi di battaglia e, in effetti, lungo il cammino sono  assaliti dalle popolazioni in rivolta.

Da Calatafimi ad Alcamo, Partinico, al passo del Ponte di Segana, Monreale e quindi all'immensa, bellissima e contradditoria Palermo, dove Garibaldi arriva il 27 maggio e la battaglia dura 3 lunghi giorni. Ha con sè circa 750 garibaldini (gli altri stanno attirando una forte colonna borbonica verso l'interno ingannando così il nemico) più circa 2000  ribelli siciliani. Il 30 i borbonici al comando del generale Lanza cedono per primi chiedendo una tregua. Le trattative durano a lungo e solo il 6 giugno il Lanza, anche in assenza di ordini precisi da Napoli e impressionato dall'appoggio popolare a Garibaldi, accetta la capitolazione e tutta la guarnigione abbandona la città.

Abbiamo pedalato per 500 km, incontrando paesaggi splendidi e persone simpatiche e cortesi, spesso molto critiche e scontente su come viene gestita la cosa pubblica in Sicilia, ma favorevoli alla nostra iniziativa di riproporre in questo modo l'unità d' Italia. Per la verità qualcuno non sembra molto convinto: "fosse scivolato in acqua quella volta il Garibaldi" ci ha detto un signore davani allo scoglio di Quarto.  Gli amici di Palermo ci fanno scoprire una città che non merita di essere così mal curata da chi la amministra: in ogni via, in ogni piazza si vede lo splendore che è stata, solo in piccola parte valorizzato.

Contenuti correlati

Il Parco della Lessinia  verso una governance
Il Parco della Lessinia verso una governance Dopo 29 anni dall'istituzione del Parco, finalmente si è riunita la Consulta dell'Ente Parco, che ha eletto i propri rappresentanti nella Comunità del Parco.Man... 4411 views Mario Spezia
Broussonetia o gelso da carta
Broussonetia o gelso da carta E' una delle piante più comuni e meno conosciute della pianura veneta. Cresce lungo le strade e nelle zone ruderali insieme a robinia, ailanto, sambuco, gelso, ... 9798 views Mario Spezia
Bandiere listate a lutto
Bandiere listate a lutto ... 1933 views Mario Spezia
La centrale dell'ecofighetto
La centrale dell'ecofighetto Occupano preziose risorse agricole, spendono di più di quello che producono, succhiano soldi pubblici più di una commissione parlamentare e inquinano più di una... 3988 views Michele Bottari
Un assaggio di biodiversità
Un assaggio di biodiversità Sabato 23 ottobre ore 20.15 presso il Circolo Noi a San Pietro Incariano - via Chiesa - CENA DEGUSTAZIONE (18 €) con piatti a base di mele e pere in compagnia d... 2090 views fagiani_e_fagiane
E brava la Patrizia Bravo!
E brava la Patrizia Bravo! Questi sono gli interventi con i quali poco a poco si trasforma "l'ambito delle colline" in "ambito delle villette". Fra qualche mese si vota: da bravi, ricordi... 3116 views Mario Spezia
Prove di futuro – la violenza del superfluo
Prove di futuro – la violenza del superfluo Mercoledì 22 aprile 2015 ore 18, presso il circolo della Rosa, Polin, Valer e Bottari parleranno di economia violenta, nel terzo incontro del ciclo "Prove di fu... 2089 views loretta
Settis sta bene e lotta insieme a noi
Settis sta bene e lotta insieme a noi MARTEDI' 24 GENNAIO ALLE ORE 20.45 presso LA FORESTERIA SEREGO ALIGHIERI a Gargagnago di Valpolicella Via Giare 277.Care Amiche e cari Amici della Valpolicella,... 1797 views gabriele_fedrigo