Sulla gran confusione che si fa fra amici e nemici e sui risvolti economici della presenza delle farfalle nel territorio.
Da un paio di anni ho preso una cotta per le farfalle. Dai! Cosa avete capito?Quelle che volano, che da uova, si trasformano in bruchi e poi in crisalidi. Fiori che volano, qualcuno le ha definite.
Due notizie, in apparenza slegate, su questi esseri meravigliosi.
- Il mio cognato mancato, Detlef Kolligs, in collaborazione con la Stiftung Naturschutz (Fondazione per la protezione della Natura) dello Schleswig-Holstein (Germania del Nord) è riuscito a portare a casa da Bruxelles la ragguardevole somma di 3,3 milioni di euro per cercare di reintrodurre, nell'arco di 7 anni, la Euphrydryas aurinia. Una farfalla che ha un bisogno di un mosaico di ambienti umidi e di vegetazione che sono stati annientati da 60 anni di agricoltura intensiva; l'ultima osservazione di aurinia in Schleswig Holstein risale ai primi anni 90 ...
- Su L'Arena del 23 febbraio 2012 si legge invece che una farfalla, la Antispila oinophylla, minaccia i vigneti del Triveneto prediligendo le uve di chradonnay, cabernet sauvignon e moscato. Sicuramente ci attenderà una nuova tempesta di pesticidi. Ma l'esserino, per giungere fino a noi dal Nord America, non ha richiesto nessun programma di finanziamento dall'EU. Ha semplicemente sfruttato i potenti mezzi messi a disposizione dalla globalizzazione. Quali lezioni riceviamo allora da aurinia e da oinophylla? Che ricostruire un ambiente è molto oneroso e non sempre è detto che si riesca a tornare indietro, come lo sa bene chi vuole ripristinarli. Distruggerlo, invece, è molto semplice: basta il battito di una farfalla!
Concludiamo con quanto scritto nella chiusura dell'articolo di 'der Spiegel', a presentazione del progetto di Kolligs: "… Sollte das Projekt gelingen, bliebe der größte Feind des Goldenen Scheckenfalters: die Landwirtschaft. Auch sie wird von der EU gefördert, allein in Schleswig-Holstein mit 360 Millionen Euro. Pro Jahr."
Che, tradotto, suona così: Anche se il progetto dovesse riuscire, l'agricoltura rimane sempre il peggiore nemico della Goldenen Scheckenfalters (Euphrydryas aurinia). Anch'essa sovvenzionata dalla EU, ma solo nello Schleswig-Holstein con 360 milioni di euro. All'anno.